E Todi gioca la scommessa degli inediti di Osvaldo Guerrieri

E Todi gioca la scommessa degli inediti Un Festival controcorrente dal 2 all'll settembre con film, musica e soprattutto quattordici nuovi spettacoli teatrali E Todi gioca la scommessa degli inediti Pupella Maggio e il suo «Sogno» d'improvvisazione, poi Scaccia farà rivivere il poeta Penna - Un Tennessee Williams autobiografico mai rappresentato, infine «Fluidofiume», oratorio per voci recitanti, soprano, pianoforte e percussioni che Frattaroli ha tratto da Joyce • Dice Spada: «Vedremo se dopo trentanni è riproponibile il clima di Spoleto» TODI — Sarà un festival denso, controcorrente, forse un po' vertiginoso, quello che Silvano Spada organizza per il second'anno nei teatri, nei chiostri, nelle chiese e nelle piazze di Todi. Dal 2 all'll settembre, cinquecento artisti s'impegneranno in quattordici spettacoli al giorno. Per una settimana, tra le 17 e le 24, daranno vita a una singolarissima mescolanza di prosa, musica, danza e cinema ordinati secondo un ben calcolato progetto: non repliche di ciò che offre il mercato estivo (quest'anno tutt'altro che memorabile), ma tentativo coraggioso di cercare un proprio stile. n cinema andrà alla ricerca dei divi e delle divine degli Anni Quaranta; con otto film farà rivivere tensioni, sentimentalismi, emozioni forse sottovalutati. La musica metterà a confronto epoche diverse, il Settecento e il Novecento, e ripercorrerà le tracce del repertorio popolare proponendo villanelle, tammurriate, pizziche, tarantelle, moresche. Ma è soprattutto con il teatro che il Todi Festival gioca la sua carta più ambiziosa, poiché s'impernia su opere inedite. Unica eccezione, lo spettacolo d'esordio, Il poverello di Jacques Copeau, che torna dopo 38 anni, e cioè dopo la rappresentazione che ne offrì Orazio Costa alla Festa di San Miniato. Allora erano in scena i giovanissimi Rossella Falk, Giancarlo Sbragia, Enrico Maria Salerno, Glauco Mauri, Paolo Panelli, Nino Manfredi. In questa edizione diretta da Marco Gagliardo, il ruolo del protagonista è sostenuto da Giulio Scarpati, che si rivelò l'anno scorso con Orfani di Kessler, accanto a Sergio Fantoni. Seguirà II sogno di Pupella, uno spettacolo col quale Pupella Maggio darà vita ad un grande sogno: non ad una recita, ma ad una sorta di invenzione lunare e imprevedibile. Dice Pupella: «Ho pensato che non posso più impegnarmi con un testo, non voglio più avere la preoccupazione, la paura della battuta d'attacco. Desidero invece, ed ho sempre desiderato, un teatro piccolo, avere tanta luce in sala, guardare la gente seduta in poltrona e fare finalmente uno spettacolo senza copione, perché il mio copione è il pubblico». L'uomo che sognava i cavalli di Enzo Giannelli è un monologo interpretato da Mario Scaccia con il quale l'autore fa rivivere la figura del poeta Sandro Penna alle prese con interlocutori reali o immaginari. The two Characters Play è un testo mai rappresentato di Tennessee Williams. Scritto tra il '64 e il '74, è il racconto in chiave fantastica di alcuni episodi autobiografici dell'autore di Un tram chiamato Desiderio. Ne sono in¬ terpreti Benedetta Buccellato e Piero Di Iorio. La regia è di Paolo Emilio Landi. Arriva anche Giorgio Manganelli, con Ho voglia di qualche minuto di teatro, affidato alla voce di Marisa Fabbri e alla regia di Cherif, che dirigerà ancora Recapito ignoto di Antonio De Benedetti, con Antonio Piovanelli. La serie degli inediti continua con Lauben di Roberto Cavosi, Rissa col diario di Carlo Terron, L'affascinante Anton Pavlovic di Giorgio Prosperi, due testi di Patrizio Rispo e Paolo Emilio Landi, Basso napoletano e Tutto è a posto, in cui Valeria Monconi si fa madrina di quattro giovani attori, Gilda di Marco Mete e Gennaro Cannàvacciuolo, Il muro di Vincenzo Salemme e Gianfelice Imparato, Maschile plurale di Claudia Poggiani, L'immacolata Concezione - Studio di Lucia Vasilicò. . Si finisce con Fluidofiume, un oratorio per voci recitanti, soprano, pianoforte e percussioni che Enrico Frattaroli ha costruito su un monologo interiore tratto dall'Ulisse di Joyce, quello in cui Leopold Bloom, già tradito da Molly, s'inoltra sulla spiaggia di Sandymount dove scorge una ragazzina che gli accende torbide fantasie. Un cartellone di quattordici titoli, dunque, cui han messo mano scrittori di rango, ma teatralmente laterali, e giovani promesse. Risponde a un intento preciso, spiega Silvano Spada, -al desiderio di verificare se dopo trenVanni è ancora riproponibile il clima di Spoleto, con una particolare attenzione all'Italia». Spada, appassionato d'arte e collezionista, ha fatto del Todi Festival il centro della sua vita. Gli ha dedicato un intero anno, costruendolo attraverso rapporti diretti o, al massimo, col tramite di qualche amico. Deve questa nuova e grande passione ad incontri lontani. Ricorda: «Anni fa, andando a Roma dalla provincia, incontrai la Magnani, la Pagnani, tanti altri. Mi hanno insegnato molto, li ho visti lavorare, lì ho avuti per amici. Se esiste questo festival, il merito è anche loro». Osvaldo Guerrieri

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