I giornali Usa giudicano «L'ultima tentazione di Cristo» uscito ieri

Scorsese assolto dalla critica I giornali Usa giudicano «L'ultima tentazione di Cristo» uscito ieri Scorsese assolto dalla critica Anche se con riserve nessuno mette in dubbio le qualità del regista - Secondo il «New York Times» l'opera «è inquietante, ma di grande spiritualità» - Lodi da «Usa Today» - Più cauto il «Washington Post» che parla di «potenza imperfetta» - La scena d'amore tra Gesù e Maddalena è «esplicita e sensuale, ma non pornografica» DALLA REDAZIONE DI WASHINGTON WASHINGTON — Mentre l'America tumultua, la critica approva nella maggioranza il film di Scorsese, pur tormentandosi con interrogativi morali e intelletuali, e avanzando qua e là forti riserve, anche teniche e artistiche. Le opinioni variano, da quella estremamente elogiativa del quotidiano Usa Today — «un film straordinario, con la scena più commovente di tutti i tempi, la scena della crocifissione» — a quella fredda del Los Angeles Times — «un'impresa ambiziosa, ma non realizzata». Nessuno tuttavia liquida L'ultima tentazione di Cristo come una pellicola di serie. B, né Scorsese come un regista senza qualità. Quest' opera promette di restare nella storia di Hollywood come la più discussa di tutti i tempi, a conferma del suo tremendo impatto sul mondo della cultura americano. Un indizio delle passioni suscitate da Scorsese lo ha dato il New York Times dedicandogli -« cosa, senza precedenti — un editoriale di carattere sociopolitico dal titolo «Satanismo al cinema?»* La tesi del giornale è che le polemiche sono farisaiche e che il demonio semmai «si è Tiascosto nella camera da presa, che per ragioni di cassetta si dilunga su scene gratuite di sangue e dì violenza» . «Per chi si aspettava una bestemmia, o un capolavoro o entrambi» ha scritto l'autorevole quotidiano «il film è una delusione... Esso dipinge l'umanità di Cristo, un tema comune a molti artisti... Chi ne trae offesa ha diritto di protestare: ma nella nostra Repubblica, dove saggiamente lo Stato e la Chiesa sono separati, la protesta non comporta la censura... Se il film pecca, è contro il buon gusto solamente». Nell'editoriale, il New York Times ha riassunto il tema di fondo degli «opinion makers», coloro che fanno opinione, in una società laica che persegue una politica di libertà. Nelle loro recensioni del film, invece, i critici hanno spaziato in tutti i campi. A volte, rivelano un certo disorientamento: con onestà, ad esempio, Hai Hinson, il critico del Washington Post, ammette di non sapere esprimere un giudizio definitivo neppure dopo aver visto L'ultima tentazione di Cristo ben tre volte. Su un punto almeno tutti sono comunque d'accordo: la religiosità di Scorsese, un cattolico che vive la fede come una sofferenza, e la serietà del suo impegno. Non a caso, il Christian Science Monitor, che parla alle anime più che alle menti, ha detto di «appoggiare opere come questa, con il coraggio e l'ambizione di affronta¬ re i problemi più rilevanti del nostro tempo». La critica del New York Times, firmata da Janet Maslin, è tra le più positive. «Sebbene le scelte che carattarìzzano questa pellicola tanto inquietante e a tratti trascendentale siano sovente contradditorie, esse creano una dimensione di grande spiritualità» sostiene la Maslin. «Si può toccare con mano il conflitto di Scorsese. La fede e il sacrificio, la colpa e la redenzione, il peccato e la espiazione sono gli elementi di base di alcuni dei suoi film precedenti. Essi hanno dimostrato che Scorsese è un regista dalla religiosità innata, uno dei migliori della sua generazione», n New York Times loda anche l'in¬ terpretazione di Willem Dafoe, che ha dato alla figura di Cristo «una intensità risplendente e una serena autorità». In conclusione, nota, è un lavoro importante anche se non mantiene tutte le promesse. n Washington Post, come accennato, è più problematico. Lo vi vede già dal titolo, «La potenza imperfetta dell'ultima tentazione: «Guardandolo — scrive il critico — ti senti come in preda a un'allucinazione il cui significato è solo parzialmente comprensibile. Ma senza dubbio, Scorsese mostra una grandezza prestigiosa, anche se il film è un parziale fallimento». Hai Hinson sottolinea che il regista si serve del conflitto tra lo spirito e la carne «per porre Cristo al livello dell'umanità», e nella parte iniziale lo dipinge più come un leader rivoluzionario carismatico che come il Messia. Ma lo accusa di cadere nel ridicolo in alcune scene, e trova la recitazione inadeguata. Difende però la famigerata ^scena d'amore di Cristo con Maria Maddalena: «E' esplicita e sensuale ma non è pornografica, è un atto di amore coniugale una ricerca anche questa dì umanità'. L'attore Willem Dafoe protagonista de «L'ultima tentazione di Cristo» in una scena del film

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