Rangoon l'uomo forte s'arrende di Fernando Mezzetti

Rangoon, l'uomo forte s'arrende Travolto dalla protesta popolare si è dimesso il presidente Sein Lwin Rangoon, l'uomo forte s'arrende Congresso straordinario del partito unico per scegliere il successore - Dura lotta tra le fazioni delle Forze Armate L'ombra di Ne Win, il leader storico del regime militare - Un ex generale, ora in carcere, guida l'opposizione Sotto la spinta Insurrezionale che dilaga in tutto il Paese, il regime militare da un quarto di secolo ai potere in Birmania sta tremando. La rivolta scoppiata a Rangoon ed estesasi, sfidando la legge marziale, agli altri maggiori centri del Paese, ha spazzato via ieri il nuovo uomo forte del regime Sen Lwin, capo dello Stato e del partito. Era stato nominato meno di un mese fa a conclusione del congresso del partito unico al potere, quello per il programma socialista birmano. n 26 luglio, il leader storico del regime militare, Ne Win, 77 anni, prevedendo i tempi bui che si preparavano e aspirando ad entrare nella storia del Paese come il leader che gli ha assicurato un lungo periodo di pace, si era formalmente ritirato dalle cariche che occupava. Naturalmente in una società patriarcale come quella birmana, pur privo di incarichi ufficiali Ne Win è rimasto comunque il personaggio più importante della scena politica, e si salva adesso, momentaneamente, da ogni responsabilità: nell'immediato, perché quella per la situazione in cui il Paese è, dopo tanti anni di regime militare, risale certamente a lui. La crisi del regime non è mai stata così profonda. Sen Lwin viene liquidato ma nessuno è stato nominato al suo posto. La lotta tra le fazioni deve essere molto aspra. E' stato infatti convocato per venerdì prossimo il congresso straordinario del partito, che ha tenuto quello ordinario il 23 luglio. Le varie componenti delle forze armate si stanno fronteggiando tra loro, mentre non sanno come fronteggiare il Paese ormai sceso in piazza. Il problema dei rivoltosi è la mancanza di un leader, ma le circostanze potrebbero fornirgliene uno: Aung Gyi, 70 anni, ex generale anche 'lui, già vice di Ne Win, liquidato nel '63 e ppco dopo arrest'lto. Scarcerato qualche tempo dopo, Aung Gyi è stato rimesso in galera nel luglio scorso da Sen Lwin da poco al potere. Una delle prime richieste espresse dai dimostranti è stata proprio la liberazione di Aung Gyi. Questi, nel lungo intervallo di tempo tra la sua scarcerazione negli Anni 60 e 11 nuovo arresto il mese scorso, si era dedicato al commercio aprendo una catena di pasticcerie e case da the. Negli ultimi mesi però aveva cominciato a rendere pubbliche alcune lettere aperte da lui indirizzate a Ne Win nelle quali segnalava al vecchio compagno d'armi la gravità della situazione del Paese, il malcontento della popolazione, e la sfiducia delle nazioni vicine come il Giappone che, malgrado! cospicui aiuti, non hanno visto neanche l'avvio di uno sviluppo. In tutte le sue lettere aperte Aung Gyi ha sollevato Ne Win di ogni responsabilità diretta e personale, quasi a tenere ancora un filo con lui, e a assicurare, senza dirlo, una sorta di continuità. Quando cominciarono le prime dimostrazioni quest'anno, nel marzo scorso, in piazza gli studenti scandivano il nome di Aung San, un leader nazionalista assassinato nel 1947, venfanni prima che molti di loro nascessero. L'incarcerazione di Aung Gyi da parte di Sen Lwin fornisce forse il leader che mancava. Le manifestazioni di piazza hanno fatto emergere, anche se non sono ancora note, le spaccature all'interno dei militari che dominano il partito unico al potere. La nomina di Sen Lwin alla fine di luglio era stata approvata, ma non aveva soddisfatto tutti. Anche la Birmania ha i suoi giovani turchi: ufficiali delle nuove generazioni che, combattendo la guerriglia dei vari gruppi etnici dai quali l'unità del Paese è minacciata, non nascondevano la loro insoddisfazione per la politica interna. Di fatto all'indomani della nomina di Sen Lwin alcuni osservatori avevano espresso dubbi sulla lealtà delle forze armate verso il nuovo capo. L'ultimo tentativo di colpo militare si era avuto in Birmania del "76 ed era stato brutalmente represso. Le divisioni davanti alla insurrezione sono evidenti nel fatto che,: liquidando il capo non si riesce a crearne uh altro. Se entro una settimana il regime non sarà spazzato dall'insurrezione che dilaga, l'ipotesi più probabile è quella della creazione di una giunta militare, espressione delle varie forze in campo, le quali per salvare se stesse andranno a una repressione sempre più brutale. Fernando Mezzetti Rangoon. Le truppe speciali pattugliano le strade accanto alla pagoda di Sule, centro di riunione degli studenti dissidenti

Luoghi citati: Birmania, Giappone, Rangoon