Shultz a Quito cronaca di un'arrabbiatura

Shultz a Quito, cronaca di un'arrabbiatura Murales irriverenti, Castro e Ortega da evitare: una giornata da dimenticare per il segretario di Stato Shultz a Quito, cronaca di un'arrabbiatura In un affresco al Parlamento un agente della Cia raffigurato con un elmetto nazista ■ Protesta con il nuovo Presidente ecuadoriano: «Questo è un insulto agli Stati Uniti» - Intanto il Senato Usa boccia la proposta di aiuti militari ai contras DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Shultz e Castro si sono trovati alcune volte a pochi passi l'uno dall'altro ma non si sono mai parlati, e Ortega è arrivato a Quito quando il segretario di Stato era ormai partito. Ma la visita del capo della diplomazia Usa in Ecuador per l'insediamento del nuovo presidente Rodrigo Boria, il campione della sinistra, è stata egualmente agitata a causa di un murale appena inaugurato in Parlamento. Quando lo ha visto, Shultz è esploso: -Questo è un insulto agli Stati Uniti-, e ha affrontato brusco Boria: «Aft auguro che non getti un'ombra sui nostri rapporti-. Castro, alla sua prima visita in Sud America da quella in Cile nel '71, era invece visibilmente compiaciuto. Il murale, opera del massimo artista ecuadoriano vivente, Osvaldo Guayasamin, ricopre tutta la parete alle spalle dello scranno presidenziale. Raffigura la lotta operaia e terzomondista per il progresso, e ritrae in un angolo un volto bieco con un elmetto nazista e la scritta Cia, i seervizi segreti degli Stati Uniti. «Se l'autore è libero di esprimere i suoi sentimenti, posso farlo anch'io, con-.la differenza che i fatti danno ragione a me- ha protestato Shultz. «Forse il murale è stato esposto per impedirmi di partecipare ai festeggiamenti, come a La Paz in Bolivia mi hanno messo una bomba per impedirmi di denunciare i trafficanti di droga. Ma sarò presente egualmente-. Nel colloquio con Borja, il segretario di Stato, furente, ha messo da parte ogni etichetta diplomatica. Ha rimproverato al presidente ecuadoriano non solo di aver inviato 'messaggi ostili a Washington con il murale e con gli inviti a Castro e Ortega-, ma anche di essersi incamminato -sulla strada economica sbagliata». 'La formula socialista della nazionalizzazione è fallimentare- ha proclamato Shultz, un ex professore di economia. •Quasi tutti i Paesi stanno scegliendo quella del libero mercato». Borja ha reagito con calma: «Conosciamo i meriti della democrazia americana e del liberismo — ha risposto — e vogliamo mantenere buoni rapporti con entrambi». Con una espressione dura, il capo della diplomazia Usa si è presentato in Parlamento sotto scorta armata, contemporaneamente a Castro. I loro due gruppi si sono sfiorati, funzionari militari e giornalisti, ma Shultz e il leader cubano non hanno scam¬ biato neppure uno sguardo, n segretario di Stato è ripartito subito, raggiungendo l'aeroporto in elicottero, precauzione voluta dalle autorità, timorose di un altro attentato. Castro ha invece atteso Ortega. Lo stesso ha fatto il presidente del Costa Rica Arias, che ha poi avuto un lungo colloquio col collega nicaraguense: si è discusso del piano per la ripresa dei negoziati coi contras. Il viaggio di Shultz a Quito, deciso per rafforzare l'intesa contro Castro e Ortega in America Latina, è stato turbato anche dal voto del Senato Usa sui contras. Per 49 voti a 47, il Senato, che è a maggioranza democratica, ha approvato 27 milioni di aiuti umanitari ai ribelli antisandinisti, ma ha negato gli aiuti militari. Reagan ha ammonito che metterà il veto: 11 Presidente vuole riarmare i contras nella convinzione che solo così Ortega tornerà a trattare. La votazione è avvenuta in un clima reso estremamente teso dalla notizia che una colonna di 1000 persone, 750 civili e 250 contras, hanno attraversato il Nicaragua a piedi per rifugiarsi nell'Honduras: sono arrivati stremati dalla fame e dalle malattie. e. c. Quito. Protetto dai soldati, Shultz entra nel Parlamento, dov'è stato insediato il nuovo presidente