«Sica da solo non basta» di Giuseppe Zaccaria

«Sica da solo non basta » Il ministro Gava spiega come funzionerà l'Alto commissariato «Sica da solo non basta » «Dovrà contare su un gruppo stabile dì collaboratori, senza chiedere funzionari in prestito ad altri uffici» - E le polemiche? «Alcuni settori dello Stato non hanno dato un'immagine confortante» ROMA — Ministro Gava, poche ore fa le telecamere hanno immortalato il passaggio di consegne tra il prefetto Verga e Domenico Sica. Dopo anni, a Palermo cala un altro superprefetto dal nome famoso: ma nella lotta alla mafia c'è qualcosa su cui si possa contare, oltre 1 nomi? 'Ho già detto con chiarezza al Consiglio dei ministri che di per sé una sostituzione non basta. Nonostante la scelta di una personalità di rilievo, di un autorevole magistrato, il problema resta quello di incidere sìa sulle strutture che sui poteri dell'Alto commissariato. Nei giorni scorsi, come lei sa, ho formulato alcune proposte: entro i primi di settembre se ne discuterà in Consiglio dei ministri'. Per scegliere, a quanto si è detto, tra un potenziamento degli apparati e l'istituzione di un terzo servizio segreto in chiave antimafia. E lei è parso propendere per quest'ultima soluzione. 'Non è cosi. Non si tratta di far nascere un terzo servizio segreto, ma di fare in modo che l'Alto commissario possa contare su un proprio gruppo di collaboratori, sull'autonomia dei propri funzionari-. Autonomia, da chi? •Finora l'Alto commissario ha potuto lavorare solo con gente presa in prestito da altri uffici, ed è chiaro che non si può funzionare solo in ba¬ se alla benevolenza di altri settori dello Stato, n prefetto Verga aveva segnalato per tempo alcuni problemi, e di questo l'ho ringraziato. Un gruppo di Intelligence dev'essere dotato di poteri pro: pri, di proprie strutture, di autonomia finanziaria. Deve poter seguire da vicino attività che riguardano traffici di droga, di armi, grandi affari. Dev'essere in grado di prevenire certe espansioni, di intercettare le fonti». Già, le «fonti». Giudici e poliziotti, a Palermo, dicono che la lotta alla mafia ha rallentato perché non ci sono più «pentiti». A questo serviranno l'autonomia e le dotazioni finanziarie? A Incoraggiare altre clamorose confessioni? 'Non necessariamente... Anzi, io credo che in alcuni casi il fenomeno dei "pentiti" possa aver provocato un certo allentamento degli apparati informativi. Ma è presto per dire come sarà strutturato il nuovo ufficio: ci si arriverà fra qualche settimana, tenendo in gran conto sia le proposte della vecchia Antimafia che i suggerimenti della nuova commissione bicamerale. Quel che è certo, è che ci si arriverà con atto legislativo». E con atto legislativo l'Alto commissario Sica avrà più poteri di Verga, più poteri di Boccia e De Francesco. Perfino più di Dalla Chiesa, che pure, questi poteri, li aveva drammaticamente sollecitati. 'Lei non può chiedermi di risponderle sul passato: all'epoca, non credo neppure di esser stato ministro... Oggi però posso dirle che le scelte di questi giorni certo hanno tenuto conto delle esperienze precedenti». Sa cosa dicono in Sicilia? Che Sica ha ottenuto quei poteri soprattutto-perché è più «affidabile» di Dalla Chiesa, meno imprevedibile: in qualche modo, omologo al Palazzo... 'Non credo proprio che Sica, forte della propria indipendenza di magistrato, oggi si senta omologo al governo o a qualcuno dei suoi componenti. E' stato scelto, invece, soprattutto per l'esperienza accumulata nella lotta al terrorismo. Proprio com'era accaduto in passato: Ma è vero che, prima di accettare, le ha posto condizioni precise? 'Nessuna condizione: solo quelle garanzie che, per chi si appresta a un incarico cosi delicato mi paiono anche ovvie». Intanto però, signor ministro, a Palermo c'è un suo compagno di partito che, anche dopo la nomina di Sica, continua a lanciare grida d'allarme. Chi ha ragione, secondo lei: Orlando o quelli che continuano a sparargli accuse sempre più terrificanti? •Come politico sarei anche tentato di rispondere, ma come ministro preferisco occuparmi delle mie responsabilità attuali. Fra l'altro credo che in queste settimane alcuni settori dello Stato non abbiano dato di sé un'immagine molto confortante. Adesso l'importante è ritrovare l'unità, abbandonare certe polemiche sui diversi modi di fare antimafia». Ma Orlando dice qualcosa di molto più grave. Il sindaco di Palermo afferma che il traffico della droga, e soprattutto quello delle armi, ormai arriva a lambire uomini del potere, settori dello Stato. 'Davvero? Anch'io ho letto quelle dichiarazioni, ma non le ho intese in questi termini... ». Giuseppe Zaccaria Antonio Gava

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