Boat people mangiati dai compagni

Boat people mangiati dai compagni Chiatta di profughi viet con 115 a bordo: una nave americana non li ha raccolti Boat people mangiati dai compagni MANILA — L'Onu, le autorità filippine e quelle degli Stati Uniti stanno indagando sulla terrìbile vicenda di una chiatta piena di vietnamiti in fuga sulla quale sarebbero avvenuti diversi episodi di cannibalismo, e sul successivo presunto rifiuto di una nave militare americana — la Dubuque — di raccogliere a bordo gli occupanti, molti dei quali erano in fin di vita. La chiatta sarebbe andata alla deriva per più di un mese. Uno dei soprawssutl sostiene che furono due le navi militari Usa ad incrociare la chiatta. Cinque persone, un uomo, una donna e tre bambini, sarebbero state uccise per poi venir divorate dal compagni di sventura. Sarebbe stata mangiata anche la carne di due giovani morti di fame prima che dei pescatori filippini incontrassero l'imbarcazione — sulla quale, sembra, si trovavano ancora 52 sopravvissuti — ponendo fi¬ ne alla tragica odissea il 28 giugno scorso. Secondo quanto riferiscono le autorità, i profughi raccontano che circa 115 vietnamiti si erano ammassati inizialmente sull'imbarcazione lasciando la città di Ben Tri il 20 maggio e contando di poter riparare in Thailandia. Ma il motore si è guastato ben presto e la chiatta è andata alla deriva mentre ben presto son finite le provviste: dopo 28 giorni, 58 persone erano già morte di fame o erano annegate gettandosi in mare in preda ad attacchi di isterismo. Qualcuno — secondo le testimonianze raccolte fino ad ora — allora prese l'iniziativa disperata di nutrirsi di carne umana, arrogandosi il diritto di scegliere la vittima e costringendo altri a sopprimerla. Robert Cooper, responsabile dell'ufficio dell'alto commissariato per i profughi delle Nazioni Unite a Ma¬ nila, ha riferito che dalla bocca dei soprawisuti cominciavano ad emergere questi fatti quattro settimane fa, diversi giorni dopo che erano giunti in salvo, e che il capo del gruppo, Phung Quang Minh, è stato messo -sotto custodia protettiva» dopo essere stato indicato come l'uomo che prese l'iniziativa di uccidere per nutrirsi. Si teme la vendetta dei parenti delle vittime. Cooper ha puntualizzato, pero, che l'inchiesta procede con molta difficoltà per le contrastanti versioni dei sopravvissuti. Alcuni hanno confessato di aver ucciso in tutto tre compagni, essendovi stati costretti da Minh, che impugnava una pistola. La maggioranza dei 52 soprawisuti ha confessato di essersi nutrita di carne umana. Secondo il giornale Manila Chronicle, la prima vittima sarebbe stata un uomo di 30 anni, di nome Dao Coung, che invano supplicava di essere risparmiato chiedendo che aspettassero almeno finché sarebbe morto di fame. Invece, sarebbe stato preso per i piedi e messo a testa in giù nell'acqua finché è annegato, mentre sulla barca la gente recitava preghiere. Cooper, il funzionario delle Nazioni Unite, ha detto che non è la prima volta che nei tredici anni della tragedia senza fine dei boat people si sente parlare di gente uccisa per cannibalismo. I profughi sopravvissuti hanno raccontato anche che almeno otto-nove mercantili al giorno incrociavano la chiatta: nessuno si è mai fermato. Chi ha visto 1 sopravissuti appena giunti a terra parla di uomini e donne ridotti a pelle è ossa, con gli occhi stralunati che sporgevano dalle orbite. Quanto alla Dubuque, si è appreso da Manila che la marina Usa ha aperto un'in¬ chiesta sul comportamento della nave dopo aver incontrato l'imbarcazione alla deriva. Secondo le testimonianze dei vietnamiti, la Dubuque si sarebbe limitata a fornire cibo ed acqua anche se gli occupanti stavano già morendo di fame e di stenti. L'incontro tra l'unità e i profughi è avvenuto il 9 giugno quando il motore dell'imbarcazione era ormai fuori uso e vi erano già stati molti morti. Alla base navale americana di Subic Bay affermano che il comandante ha riferito, invece, che la chiatta era ancora in condizione dì navigare e perciò si limitò a fornire provviste per 180 chili di cibo e 190 litri di acqua. U'Manila Chronicle riferisce, invece, che i profughi sostengono che l'equipaggio della nave americana disse loro che non potevano prenderli a bordo perché erano •in missione pericolosa». (Agi)

Persone citate: Ben Tri, Boat, Cooper, Quang, Robert Cooper

Luoghi citati: Manila, Stati Uniti, Usa