Risale in cattedra Nina a rimbeccare Gorbaciov
Risale in cattedra Nina a rimbeccare Gorbaciov Un'altra lettera polemicamente «nostalgica» sui giornali di Mosca Risale in cattedra Nina a rimbeccare Gorbaciov L'attore «riformista» chiamato in causa: «Vorrei rispondere a chi la ispira e si nasconde» NOSTRO SERVIZIO MOSCA — Eccola di nuo. vo, Nina Andreieva, l'inflessìbile e intraprendente insegnante di Leningrado che nel marzo scorso firmò sulle pagine della Sovietskaja Rossja il «manifesto anti-perestrojka». Ieri ha scritto un'altra lettera al settimanale Moskovski Novosti, indirizzata però all'attore e delegato alla XIX Conferenza del partito Michail Ulianov. Quasi una mania, la sua incessante dedizione all'attività epistolare, che in epoca pre-brezneviana le costò l'espulsione dal partito; le sue lettere all'epoca, odiosamente delatorie, erano infatti anonime e la cattiva abitudine venne punita con il ritiro della tessera del partito. Ora, almeno, è usa a firmarle, ma i contenuti sono rimasti pressoché invariati. Considerata la portabandiera del «nocciolo duro» filostalinista della società sovietica, la Andreieva torna all'attacco, questa volta senza l'ambizione di presentare una piattaforma politica alternativa. L'attore, durante il suo intervento alla conferenza, si dimostrò tra i più allarmati dai rigurgiti nostalgici cui la Andreieva aveva dato voce. La lettera è farcita di citazioni tratte dall'intervento di Ulianov, usate ad arte per mettere in ridicolo i timori che l'attore maturò dentro di sé dopo aver letto l'offensiva lanciata dalle pagine della Sovietskaja Rossia. •Mi avete fatto molta pena tutti voi "colti alla sprovvista", "storditi", "spaventati a morte", "raggelati nell'attesa di un comando" (...) ma come, voi, attore di talento, dopo aver rappresentato i personaggi eroici del vostro popolo, avete potuto fare un tal brutta figura? Io credevo che rappresentare la parte di un eroe significasse, almeno un poco, essere eroi davvero. Ahimè! Si vede che l'eroismo sul palcoscenico e la paura nella vita sono cose per alcuni compatibili», scrive l'insegnante. Ulianov, portando ad esempio -l'amaro e spaventoso» articolo dell'Andreieva, paventò con terrore, durante la conferenza, l'ipotesi dell'eventuale sopravvento della linea tracciata, ricordando come molti «si misero sull'attenti» in attesa di un segnale che ne sancisse la critica o l'avallo. L'insegnante, lieta di aver diffuso tanto panico, invita l'attore a un confronto diretto -sulle rive della Neva», ad una conversazione personale che possa evitare altri choc e sorprese future. Ma Ulianov, dopo aver let- .to la lettera che porta, per inciso, la data del 2 luglio, piuttosto che accettare l'invito preferisce rispondere a tono: -Ho detto e lo ripeto che il problema non è nella Andreieva, ma in coloro che stanno alle sue spalle. Polemizzare si deve, ma soltanto con loro. Ma questi, purtroppo, preferiscono restare sulle proprie posizioni in silenzio. La nota redazionale, aggiunta in calce dal settimanale, sostiene la posizione dell'attore che mira a cercare i nemici della perestrojka al di là della semplice figura dell'Andreieva. -L'andreievismo è la contro-perestrojka, è il tentativo di opporre una svolta contraria al movimento messo in marcia in questo momento storico», scrive il settimanale, individuando lucidamente la portata e la minaccia delle forze conservatrici ancora ben radicate nella società sovietica. Il pericolo non risiede nella grafomania di qualche nostalgico, ma nel potere reale che esercitano coloro che tengono in mano i fili. La denuncia di questa forza oscura e l'appello all'azione rinforzarono le parole di Ulianov che vide nella -maledetta paura genetica» inculcata nel popolo sovietico, il maggiore ostacolo al trionfo del nuovo pensiero. Paola Delle Fratte
Persone citate: Andreieva, Gorbaciov, Michail Ulianov, Neva, Nina Andreieva
Luoghi citati: Leningrado, Mosca
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