Craxi Olp al governo

Craxi: Olp al governo Craxi: Olp al governo ROMA — n segretario del psi Bettino Craxi, in un'intervista all'agenzia tunisina Tap, ha affermato che con la decisione presa da re Hussein di rompere i legami amministrativi con la Cisgiordania la situazione mediorientale «si è rimessa in movimento». Sull'eventuale costituzione di un governo provvisorio palestinese, Craxi ha detto di avere auspicato da tempo uno sviluppo in questo senso: «Incoraggio fermamente — ha spiegato — la costituzione di un governo provvisorio palestinese da parte deU'Olp, che è senza alcun dubbio l'organizzazione più rappresentativa del movimento di indipendenza nazionale palestinese. Questo sarà il primo passo al quale devono seguire altri Spero che si profili e che si cominci a disegnare, almeno come proposta politica, un progetto che preveda due Stati sovrani e legati tra loro da una confederazione». «Il passo successivo alla realizzazione di tale progetto — ha aggiunto Craxi — è quello di predisporsi a un negoziato che sarà certo complesso, difficile, ma sarà pur sempre un negoziato con Israele, nella speranza che Israele non chiuda gli occhi di fronte alla realtà. Circa l'eventualità di rilancio della sua proposta relativa ad un «mandato» europeo sui territori arabi occupati, il segretario socialista ha detto che se si aprisse un processo di negoziato e di soluzione politica «possiamo immaginare si tratti di un processo a tappe ed allora che ci sia una fase transitoria. In questo senso potrebbe essere utilizzato un ruolo di garanzia europeo. Craxi ha avuto ieri due lunghi colloqui con Nemer Hammad, rappresentante, oramai da dieci anni, dell'Olp a Roma. Ad Hammad abbiamo chiesto un commento sulla situazione dei territori occupati dopo l'uscita di scena di re Hussein. — La costituzione di un governo provvisorio è ineludibile? «Lo è. E di ciò abbiamo parlato con Craxi, che ci ha molto aiutato specie negli ultimi tempi, e con il segretario generale della Farnesina Bottai n programma del governo provvisorio lo stanno stendendo proprio in questi giorni, a Tunisi, nostri esperti in diritto internazionale che non trascurano i suggerimenti dei giuristi di Paesi amici, primo fra tutti l'Italia». — n programma potrebbe contemplare l'idea di una confederazione tra lo Stato palestinese e la Giordania, da voi respinta in passato? «Quando ci sarà uno Stato palestinese indipendente —ed è soltanto questione di tempo —, potrà realizzarsi una confederazione con un altro Stato indipendente: con la Giordania per l'appunto». — I colloqui politici che lei ha avuto e che avrà, così come quelli degli altri rappresentanti dell'Olp in Europa, a cosa mirano? «Innanzitutto a verificare sei governi della Cee hanno capito il significato storico e giuridico della rinuncia di Hussein. Ci par di comprendere che un po' tutti abbiano recepito l'accadimento, invero storico. E questo ci incoraggia». — In che senso? «Nel senso che quando, verosimilmente entro la metà di settembre, verrà annunciato il nostro governo provvisorio, non dovrebbe mancarci il riconoscimento di buona parte dei Paesi Cee». —E se le cose non andassero per il verso da voi auspicato? Ha visto il discorso di Shamir? «L'alternativa potrebbe essere il massacro della quinta guerra mediorientale. Però, per fortuna, non tutti in Israele sono pazzi». i. m.

Persone citate: Bettino Craxi, Craxi, Hammad, Nemer Hammad, Shamir