Operai al lavoro scortati dai carabinieri

Operai al lavoro scortati dai carabinieri E' ripresa l'attività nella fabbrica di Stilo che si rifiuta di pagare tangenti alla mafia Operai al lavoro scortati dai carabinieri STILO (Reggio Calabria) — Sono tornati al lavoro, scortati dai carabinieri, gli operai della «Mangiatorella»,' dopo tre giorni di «sciopero per paura» deciso dopo le contìnue minacce cui erano sottoposti dalla mafia che da tre anni «chiede» (con dieci attentati dinamitardi) senza ottenere tangenti all'azienda per l'imbottigliamento e la commercializzazione delle acque minerali. Per tornare al lavoro, gli operai, lunedì pomeriggio, avevano avanzato una sèrie di proposte atte soprattutto a garantire loro una sicurezza che avevano visto venire meno negli ultimi mesi, quando le intimidazioni della mafia — dopo il fermo atteggiamento dei titolari dell'azienda di rifiutare qualsiasi richiesta di «mazzetta» — si erano spostate su di loro. Non solo: le telefonate piene di minacce sarebbero giunte anche agli autisti dei mezzi che in continuazione escono dallo stabilimento per distribuire il prodotto, che addirittura sono stati presi sovente a fucilate. La prima richiesta dei lavoratori, subito accolta, è stata l'istituzione di un pullman che, dall'abitato di Stilo, ieri ha portato i dipendenti della «Mangiatorella» fino allo stabilimento sotto una forte scorta di carabinieri. H «pullman della paura» è partito puntualmente lunedì notte dalla piazza principale di Stilo, per portare allo stabilimento gli operai preceduto e seguito da due automezzi dei carabinieri. Così la «Mangiatorella» ha ripreso la produzione, ma nello stabilimento, tra gli operai, l'atmosfera non è certo serena: si respira tensione, paura e rabbia, pronte a riesplodere al profilarsi della prima difficoltà. Tanta paura da indurre gli operai a tassarsi per affittare direttamente il pullman che farà per tre volte, nell'arco delle ventiquattro ore, il tragitto da Stilo allo stabilimento, in coincidenza con l'inìzio e la conclusione dei turni di lavoro. Dalle parole dei sindacalisti, oltre alla preoccupazione per una situazione che tutti definiscono «quasi libanese», anche recriminazioni, e pesanti «Il guaio — spiega Luigi Sbarra, segretario comprensoriale della Cisl—è che siamo smarriti, senza interlocutori, con le polemiche nella magistratura, con un Consìglio regionale che, munire la Calabria crolla, va ìp ferie sino al 18 settembre. Con chi discutiamo di questi drammi?». Il blocco dello stabilimento per l'imbottigliamento dell'acqua minerale, conseguenza dello sciopero degli operai, rischia adesso di avere pesanti ripercussioni economiche per la «Mangiatorella», costretta a bloccare gli impianti di produzione proprio nel periodo di maggiore richiesta. La «Mangiatorella» lo scorso anno ha fatturato dieci miliardi, e quest'anno sembrata avviata a sfondare abbondamentemente questo tetto se contro di lei non si fosse abbattuta la vendetta della mafia. «Allo stato attuale — dice il direttore commerciale della «Mangiatorella», Soraci nel tracciare un bilancio economico della vicenda — non è possibile quantificare il danno che abbiamo subito. Un danno che non è comunque certo trascurabile se pensiamo che proprio nei mesi estivi l'azienda lavora al massimo della sua potenzialità, ventiquattr'ore su ventiquattro, per coprire tutte le richieste». Che sono molte, prove¬ nienti anche da regioni vicine, come Sicilia, Puglia e Campania, sui cui mercati la «Mangiatorella» è riuscita a penetrare dopo anni di presenza. «Noi la tangente — dice con amarezza Pasquale Federico, amministratore delegato della «Mangiatorella» — la paghiamo già in termini di partecipazione ad attività culturali e sportive, sponsorizzando atleti e squadre, per contribuire ad un progetto di crescita di questa provincia». «Solo oggi si parla di noi — dice un operaio, mentre sta per salire sul pullman accanto al quale hanno già preso posizione i carabinieri — ma delle cose che stanno accadendo qui tutti erano a conoscenza. Perché aspettare? Perché non si è intervenuto prima?». d. in.

Persone citate: Luigi Sbarra, Pasquale Federico, Soraci

Luoghi citati: Calabria, Campania, Puglia, Reggio Calabria, Sicilia, Stilo