Muller conquista il Torino di Bruno Bernardi

Muller conquista il Torino Il brasiliano protagonista a Berna: comprarlo è stato un affare Muller conquista il Torino E' costato 3 miliardi e 700 milioni, contratto triennale • Per giocare in granata guadagnerà meno di quanto offrì la Roma • Radice: «Spunti incredibili» - Cravero: «Che talento» DAL NOSTRO INVIATO BERNA — Ha fatto le ore piccole, come molti altri granata, con i suoi connazionali del Cruzeiro, a festeggiare la prima vittoria del Torino in un torneo all'estero. Per Luis Antonio Corre ira da Costa, detto Muller (in paulista si pronuncia Miller) perché suo padre era un ammiratore del bomber tedesco, la hall dell'albergo bernese era un angolo del Brasile. Con due gol, uno sensazionale, e l'altro, nell'ultimo rigore, decisivo, è stato il «matchwinner». Una rivelazione. Niente «saudade», per ora. E' presto per farsi cogliere dalla nostalgia di San Paolo, della famiglia, i genitori, cinque fratelli (uno di essi, Cocada, gioca difensore nel Vasco da Gama) e una sorella. E poi c'è «papà Michele» a farlo sentire come a casa. Muller ha «adottato» De Finis sin dal primo incontro, quando l'amministratore delegato del Torino, nel novembre scorso, era a San Paolo per trattare altri giocatori. 'Muller mi piaceva moltissimo ma costava troppo e sembrava inarrivabile: se l'abbiamo preso a buon mercato, tre milioni di dollari alla quotazione di 1260 lire l'uno, è perché lui voleva venire a tutti i costi al Torino ed il San Paolo ha finito per accontentarlo», ha rivelato De Finis, aggiungendo che l'attaccante ha rinunciato ad un contratto triennale di due miliardi con la Roma, accontentandosi di un miliardo e duecento milioni sino al '91, pur di indossare la maglia granata. Un affarone per il Torino ed aveva ragione De Finis, affondato in una poltrona, a mangiarsi con gli occhi il suo gioiello che stava scherzando con Careca II, altro talento nero di diciannove anni, nazionale dell'Olimpica, che potrebbe arrivare in Italia, magari proprio in riva al Po, dopo il «mondiale». 'Il gol che ha segnato è normale, per uno come lui destinato a diventare grandissimo», sorrideva sprizzando orgoglio. E capitan Cravero, che su richiesta di De Finis, dalla Germania durante gli «europei» gli aveva suggerito, tra i tanti brasiliani opzionati, il nome di Muller, diceva: "Non ho mai giocato con un simile talento». Muller, dunque, fa sognare il Torino ed i tifosi. Al torneo di Berna la «pantera nera» ha tirato fuori gli artigli e sta rivelandosi uno dei migliori stranieri dell'ultima ondata, pur non essendo stato preceduto dalla pubblicità che ha accompagnato quasi tutti gli altri. "Penso—dice Muller—cfte il Torino abbia fatto bene a prendermi. Non sono importanti i titoloni sui giornali ma che l'allenatore ed i com paoni credano nelle mie qua lità. Faremo cose bellissime. Dopo il gol del 2-1 ho provato una gioia indescrivibile ma dopo il pareggio ad un minu- to dalla fine degli inglesi ho pensato che la sfortuna mi perseguitasse. Si, mi sono sempre considerato sfortunato. Invece ho trasformato il rigore decisivo e la vittoria porta il mio nome. Bravo ragazzo, mi ha detto Radice. E' il miglior complimento». Da anni Radice non vedeva un giocatore con i «numeri» di Muller. «E' destinato a fare grosse prestazioni, ha spunti incredibili perla velocità: va a rete d'istinto ma segna anche gol da campione, come quello dal dischetto che è sinonimo di maturità», commenta il tecnico. E sottolinea che, nella storia del Torino, con lui e prima di lui, la società non aveva mai vinto niente oltre confine. "E' un Torino molto interessante —puntualizza Radice —. La formula senza Gritti mi piace e la rivedrò, ma è con Gritti che intendo continuare. L'Everton, che è una delle migliori in Europa, non ci ha mai schiacciati e nel gioco aereo abbiamo tenuto testa agli inglesi anche se, una distrazione difensiva, ci è costata la beffa del 2-2. Lorieri? Sul colpo di testa di Sharp non mi pare sia da criticare. Quando sbaglia nessuno lo giustifica come accade ad altri suoi colleghi. Può avere difetti ma ha doti straordinarie che gli permettono di parare due rigori. Edu ha dimostrato di avere le qualità che ci servono, Skoro s'è sacrificato molto. Se è vero che è la prima volta che vinciamo ai rigori, si tratta di un passo avanti, di un titolo di merito enorme». n Torino è rientrato in sede e martedì, dopo due giorni di vacanza, volerà in Grecia per il quadrangolare di Salonicco. Altri esami internazionali cominciando con l'Olympiakos (le altre due sono l'Hercules e lo Stoccarda) per Muller ed i granata che quest'anno non vogliono fallire l'obbiettivo-Èuropa. Tutte le grandi del campionato dovranno fare i conti con il Tori- no- Bruno Bernardi