«Nessuna prova su dc e Cutolo»

«Nessuna prova su dc e Cutolo» Il giudice smentisce di essere in possesso di un dossier-Cirillo «Nessuna prova su dc e Cutolo» Memi: si tratta soltanto di «riflessioni e convincimenti» personali - Ma il ministero della Giustizia si riserva di aprire un provvedimento disciplinare - n pei difende il magistrato e condanna nuovamente «l'attacco arrogante di De Mita» dalia ri dazioni romana ROMA — n giudice Alemi non ha nessun «dossier» privato, nel quale si insinuerei)be il sospetto che esponenti della democrazia cristiana abbiano partecipato alla ■ trattativa Br-Gutolo per liberare l'assessore campano Ciro Cirillo. In una precisazione all'intervista resa all'Unità di •■ venerdì, il magistrato napo- ■ tetano afferma che non si tratta di un dossier riservato • ma -di riflessioni e convincimenti che proprio perché personali non avrei mai potuto inserire nell'ordinanza ' in quanto estranei a qualsiasi applicazione corretta di ■ regole processuali». La notizia dell'esistenza di un 'dossier" segreto aveva l'altro ieri suscitato violente reazioni da parte degli espo- i nenti democristiani citati nell'ordinanza del giudice, n ' vicesegretario della de, Enzo Scotti, aveva rivolto un appello allo stesso presidente della Repubblica Cossiga per chiederne l'intervento. Intanto, un comunicato ■ del ministero di Grazia e Giustizia smentisce che sia stato iniziato un provvedimento disciplinare nei confronti di ' Alemi. «La pratica concernente il • giudice Alemi, così come va•■ rie altre dello stesso genere, — si legge nela nota ministeriale — sono all'esame della direzione generale compe- ■* lente del ministero e stanno seguendo il loro normale corso burocratico. Appare pertanto del tutto fuori luogo, ol- -■ tre che inesatto, parlare di > provvedimenti disciplinari " adottati». Si tratta però di una smen- ' tita che non smentisce. Viene infatti confermato che il ministro di Grazia e Giustizia ha investito l'ufficio competente di valutare tutta la documentazione sul conto del giudice Alemi, riservandosi poi di chiedere al procuratore generale presso la Cassazione l'avvio dell'azione disciplinare. La stéssa procedura Vas-salii sta seguendo per i giudici del caso Tortora. Anche per loro sembra imminente la richiesta del ministro di un provvedimento punitivo che, comunque, dovrà essere inflitto dal Consiglio superiore della magistratura. Nei giorni scorsi lo stesso ministro Giuliano Vassalli aveva fatto capire che prima di avviare un provvedimento disciplinare avrebbe voluto leggere personalmente l'ordinanza di Alemi. Ora gli atti sono arrivati al ministero, ma si tratta di un fascicolo di oltre 1600 pagine, per cui è difficile che il ministro, o co¬ munque la direzione generale investita del caso, prenda una decisione prima del prossimo mese di settembre. Le polemiche tra le forze politiche, comunque, non si sono ancora esaurite. I comunisti tornano a criticare il discorso di Ciriaco De Mita al Senato. «Si è trattato di un fatto grave — scrive Gianni Pellicani, della segreteria del partito comunista, su Rinascita — perché nel suo discorso De Mita ha sferrato un attacco arrogante, sema precedenti, contro un giudice che, se fosse responsabile di aver seguito una procedura anomala, non doveva essere giudicato dal presidente del Consiglio». Contro l'ipotesi che il Guardasigilli «punisca» il giudice Alemi, e contro la democrazia cristiana — che per bocca del capo della segreteria politica, Giuseppe Gargani, ha chiesto espressamente a vassalli di prendere l'Iniziativa —, è sceso in campo anche il segretario di democrazia proletaria, Giovanni Russo Spena. Espressa -piena solidarietà» al magistrato napoletano, 'sottoposto ad un inaccettabile attacco politico», Russo Spena sostiene che «è irresponsabile voler trasformare il caso Cirillo nel caso Alemi. In questo modo si finisce, lo si voglia o no, per diventare oggettivi alleati di chi, in questi anni, ha voluto distruggere tutte le prove». Democrazia proletaria intende ribaltare ulteriormente l'Intero «caso» contro il ministro dell'Interno Antonio Gava. Alla ripresa dei lavori parlamentari verrà chiesta la convocazione della commissione d'inchiesta sulle stragi e sul terrorismo, con un ordine del giorno molto preciso: 'Responsabilità politiche dì un ministro che ha trattato con la camorra». Inoltre verrà presentata alla Camera una mozione di sfiducia nei confronti di Gava.

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