Sgomberati 600 abusivi

Sgomberati 600 abusivi L'operazione a Milano; il palazzo del Comune era abitato in prevalenza da stranieri (su 170 alloggi solo 4 erano regolarmente affittati) Sgomberati 600 abusivi DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — Un grande palazzo che occupa l'intero lato di una piazza. Sulla facciata, grigia e sporca, si vedono ancora i fregi Liberty. Qualche finestra ha ancora le tende, su un poggiolo sono rimasti due vasi. Fino a ieri mattina questo era un palazzo abitato da quasi 600 persone, ma tutte abusive. E ieri, a partire dall'alba, in 530 tra poliziotti e carabinieri, più 120 vigili urbani, lo hanno «liberato». Qualche momento di tensione, ma nessuna violenza. Del resto lo sgombero era già stato annunciato il giorno prima con un comunicato del Comune, che è il proprietario dello stabile. Almeno 200 tra gli occupanti se n'erano già andati prima che arrivassero le forze dell'ordine; altri si erano preparati, mettendo in ordine le proprie cose in sacchi e valigie. Solo in pochi sono stati colti di sorpresa e costretti ad ammassare alla belle e meglio quanto avevano. Un solo episodio drammatico: un tunisino, colto da crisi di nervi, ha inveito contro un gruppo di vigili urbani e per protesta ha cominciato a tagliuzzarsi un braccio con una lametta. E' stato bloccato, soccorso e ricoverato all'ospedale. Ma se uno solo è arrivato ad un gesto clamoroso, molti altri hanno protestato, molti si chiedevano dove avrebbero continuato a vivere. U Comune si è impegnato ad ospitarli a sue spese in alberghi della città, fino al 31 agosto. Poi l'impegno di assistenza dell'amministrazione continuerà solo per quanti risultano residenti o con regolare permesso di soggiorno. Una minoranza di quel microcosmo che si è ritrovato ieri in piazzale Dateo: giovani coppie, famiglie numerose, bambini di tutte le età, persone singole provenienti da mezzo mondo. Una forte rappresentanza di eritrei (un'ottantina) e poi tunisini, egiziani, marocchini, peruviani, filippini. Anche italiani: un gruppo di punk, alcune famiglie immigrate da poco dal Sud. Sono stati portati tutti via con autobus dell'Atm mentre le loro masserizie venivano caricate su camion di traslochi (ma per qualcuno bastavano due sacchetti di plastica). In totale gli occupanti dello stabile «censiti» e ospitati negli alberghi sono 343, di cui l'80 per cento stranieri. In serata restavano da identificare alcune decine di persone: solo per chi risulterà senza documenti o con precedenti penali scatterà l'espulsione. Ma chi aveva da temere i controlli di polizia aveva lasciato già prima dell'alba piazzale Dateo: personaggi di questo tipo, specie negli ultimi tempi, ce n'erano parecchi. Gli stessi occupanti, con esposti e proteste, avevano denunciato che nello stabile si svolgevano attività illecite: «Le cantine erano ridotte ad un immondezzaio. Portavano qui e smerciavano gli oggetti rubati, spacciavano droga. Noi abbiamo denunciato queste cose e adesso ci ritroviamo in strada», commentava con amarezza un muratore siciliano «invitato» a sgombrare con moglie e due figlie. Lo stabile di piazzale Dateo ha una vecchia storia di occupazioni abusive. Su 170 appartamenti solo 4 per anni sono stati regolarmente affittati. Era già stato sgombrato una volta ma, appena i controlli smettevano, le occupazioni riprendevano: anche se molti appartamenti erano rimasti senza luce e anche senza acqua, piazzale Dateo per gli immigrati era comunque una casa. „.,iWWn *:<<WW -»"*- •,*<^4MBBJBBBBB1BBBBBBBB».-.<^BBBBBBBBBBBBBB»J^BB^^^- .■imitai, imi». BBB>Md»*-- * il ^^^^m^^^^^^^mr^.- ^—m—~mBzmr Milano. Polizia, carabinieri, vigili urbani sorvegliano lo sgombero delle famiglie dallo stabile occupato abusivamente

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