Partita a scacchi con i malati

Partita a scacchi con i malati Negli ospedali una piccola rivoluzione per affrontare l'emergenza agosto Partita a scacchi con i malati Il «piano ferie» con spostamenti di corsia, accorpamenti di reparti e riduzioni di letti ha consentito di evitare le consuete chiusure selvagge - Ma non sono mancati disagi tra i pazienti e proteste per i trasferimenti, spesso decisi senza preavviso - E tra un mese si riproporrà, drammatico, il problema delle carenze di personale Ore 11: nel grande atrio delle Molinette, in corso Bramante, ci sono quattro malati in pigiama e una decina di parenti. E' il termometro delle vacanze letto dall'interno del complesso ospedaliero più grande della città. «Fino alla settimana scorsa — dice una ricoverata — non avrei trovato un posto per sedermi Oggi c'è anche il lusso di non fare la coda alla macchinetta del caffè». Un pensionato: "Siamo ad una dimensione umana dell'ospedale. Finalmente non c'è la ressa; gli infermieri, anche se pochi, riescono a dedicarci più tempo. Anche i medici sembrano meno tesi». n nostro breve viaggio nella «sanità in vacanza» incomincia cosi, con lo stupore destato dalle prime dichiarazioni serene, ottimistiche. Quasi tre mesi fa, dopo un rilevamento compiuto in tutte le strutture cittadine, il quadro era apparso tragico. «Mancano 800 infermieri — avevano detto in Regione—e circa 200 medici». E i sindacati: «Non si riesce più a garantire un'assistenza decorosa, ai livelli minimi stabiliti dalla legge». Ora, al primo impatto, i problemi sembrano essersi dissolti. Ma, come al solito, la verità sta nel mezzo. Rispetto al passato ed alle fosche previsioni, qualcosa in effetti è migliorato grazie al «piano ferie» degli ospedali predisposto quest'anno, forse per la prima volta. Non più «chiusure selvagge» di reparti e cittadini costretti a rincorrere un ambulatorio aperto: nella maggioranza dei casi, nonostante l'imperfetta funzionalità delle Usi (alcune non sono state in grado, o non hanno voluto, fornire elementari dati statistici), la sanità ha retto bene. L'altra faccia della medaglia è costituita, però, dalla piccola rivoluzione necessaria per realizzare il piano ferie e sopperire alle carenze di personale: accorpamenti di reparti, spostamenti di malati e riduzioni di letti. Cto — «Per garantire una più razionale e congrua assistenza — ha spiegato il direttore sanitario del Traumatologico, Carmelo Del Giudice — si sono tenute aperte le quattro sale operatorie al quarto piano, riuniti i degenti dei reparti uomini della 2» Clinica ortopedica (15° piano) con la 1', al quarto piano; gli uomini della 2« Divisione ortopedica ospedaliera, che era al decimo, con la 1', all'undicesimo piano; accorpamento dei degenti delle Divisioni di chirurgia plastica al terzo piano e di Medicina del Lavoro al quattordicesimo e ottavo, con chiusura del dodicesimo piano, mentre i 16 posti letto della neu¬ rotraumatologia sono al se-, condo piano». Sant'Anna — «A causa della grave carenza di personale — precisa il vicedirettore sanitario, Giorgio Martiny — starno stati costretti a chiudere temporaneamente l'attività del reparto pensionanti al quarto piano dell'istituto universitario». Regina Margherita — Qui gli spostamenti sono cominciati con buon anticipo. Olà nel mese di giugno c'era stata una piccola rivoluzione con trasferimenti, a volte veri traslochi, da un piano all'altro, «fri agosto — ha scritto in una relazione il vicedirettore sanitario, Mario Borsotti — oltre agli accorpamenti già effettuati, c'è stato l'abbinamento della 2* pediatria con l'accettazione sanitaria e del reparto di endocrinologia con lapneumatologia». Maria Vittoria — I provvedimenti più rilevanti riguardano l'inattivazione («garantendo il rispetto della legge 194») delle due microdivisio¬ ni di ostetricia. «D'altra parte —commentano in ospedale — le presenze in agosto sono scese dalle 300 normali a 180; al S. Vincenzo da HO a 68 e all'Amedeo di Savoia da 120 a 62». Astanteria Martini — All'Astanteria, oggetto di una serie di importanti lavori intemi di ristrutturazione e manutenzione, i letti sono passati da 450 a 354, con la chiusura di 96 posti. Molinette — «Alle Molinette—ha scritto all'assessorato regionale alla Sanità il sovraintendente sanitario facente funzioni, Giorgio Rivara — i 60 posti letto della prima e seconda divisione universitaria di neurologia andranno presso le sezioni C e S, i 17 letti della divisione universitaria di neurochirurgia alla sezione A, i 52 letti di endocrinologia alla prima di medicina generale». Sembra di trovarsi nel bel mezzo di una partita a scacchi Solo che qui non si tratta di «pezzi» bensì di malati, di cittadini che hanno diritto ad un'assistenza adeguata, a strutture in grado di tutelare la loro salute. «Mio figlio — racconta Gianna F. — al Regina Margherita è stato trasferito, come si fa con un pacco, senza alcun preavviso, da un piano all'altro. Tutto si è svolto nel giro di una decina di minuti, tra il mio stupore e la paura del bambino». Uno studente, Franco M., rincara la dose: «Ero nel salottino del Traumatologico al quindicesimo e mi hanno detto che dovevo ritenermi spostato al quarto. Tutto, però, è stato così veloce che non ho potuto neppure avvertire i miei amici, costretti ad un lungo giro per trovarmi». Ma, assicurano i responsabili delle Usi, si è trattato di episodi isolati. «Nella maggior parte dei casi — dicono —si è proceduto con cautela, cercando di mettere insieme specialità mediche omologhe, tenere gli adolescenti separati dagli adulti, isolare il più possibile i casi drammatici e gli anziani». Commenta un medico delle Molinette: «In apparenza le cose sembrano andare meglio perché i ricoveri sono diminuiti, la gente si ammala meno, gli anziani non si abbandonano più negli ospedali ma servono per vigilare sull'alloggio e bagnare i vasi». Disagi seri? «/I piano ferie della Sanità ha funzionato in modo discreto — sostengono in Regione —. Ora si tratta di affrontare i problemi di sempre, pensare al dopo, quando, con il rientro, serviranno infermieri, medici, letti, attrezzature al completo. Tutte cose drammaticamente insufficienti». Adriano Proverà

Persone citate: Amedeo Di Savoia, Astanteria Martini, Carmelo Del Giudice, Franco M., Gianna F., Giorgio Martiny, Giorgio Rivara, Mario Borsotti