Quei nomi strappati all'oblio

Quei nomi strappati all'oblio Gli alpini dell'Ana al lavoro per ripulire il parco della Rimembranza Quei nomi strappati all'oblio In primavera il sopralluogo al Colle della Maddalena, dove migliaia di targhe ricordano i caduti torinesi della Grande Guerra: nomi illeggibili, paletti divelti, viali invasi dalle erbacce - Da allora le ex penne nere hanno operato senza soste, ma oggi lanciano un appello: «Occorre l'aiuto di altri volontari per terminare entro il 4 novembre» Ricorda 4888 torinesi caduti durante la Grande Guerra. Lassù, sotto il Faro della Vittoria, al Colle della Maddalena, il Parco della Rimembranza è l'espressione della riconoscenza della città verso 1 suoi giovani figli. Far si che il loro ricordo non muoia è un dovere di tutti, e gli alpini dell'Ana hanno fatto proprio quest'impegno. Capitanati da un ginecologo del Sant'Anna e da un farmacista, hanno compiuto, in primavera, una diagnosi del parco, n referto è stato sconfortante: 'Migliaia di paletti che reggono la targhe metalliche con i nomi risultano divelti, tutte le targhe appaiono in cattivo stato e quasi illeggibili, molti dei viali e dei sentieri con ì nomi della grandi battaglie sono invasi dalle erbacce e impercorribili: n Comune, proprietario dei 450.000 metri quadrati dell'area, non sembrava disponibile ad un immediato intervento, così gli ex-alpini si sono rimboccati le maniche, in silenzio. Hanno 'Chiesto una mano- ad amici e ditte private per le prime spese, poi — stilato un primo progetto — hanno investito del problema anche il Comune, che è intervenuto acquistando i 4888 nuovi paletti da una ditta di Bolzano (sono di conifera, trattati con particolari sali che ne favoriscono l'impermeabilità). Ogni sabato e domenica, talvolta anche nei giorni feriali, su al parco si lavora. Il manipolo di ex penne nere ha già fatto molto: sono state fuse ed incise le nuove targhe, collocati centinaia di nuovi pali, ma l'impresa sta attraversando momenti difficili. 'Siamo in pochi — dicono — e forse non ce la faremo a terminare per il 4 novembre, come era nelle nostre intenzioni. Chiediamo perciò aiuto agli ex-alpini, ma anche ad altri volontari, perché ci dia> no una mano. L'appuntamento è ogni sabato e domenica mattina, all'ingresso superiore del Parco, vicino al magazzino'. n lavoro dei volontari dell'Ana ha permesso di mettere in luce parecchi aspetti singolari: è stato, ad esempio, verificato che il Parco della Rimembranza di Torino è il più ampio, in Europa, nel suo genere. Dopo una ricerca, sono state aggiunte circa 200 nuove targhe che si riferiscono a caduti che, al momento della creazione del parco nel 1925, erano stati «dimenticati». E' stato possibile anche un preciso censimento delle targhe: 2455 si riferisco a fanti, 501 ad artiglieri e bombardieri, 356 ad alpini, 275 a bersaglieri, 249 a genieri, 209 a mitraglieri. Presenti anche tanti corpi minori: 131 sono i caduti fra aerostatieri e dirigibilisti, 49 fra i militi della cavalleria, 39 i marinai. Ci sono persino 3 cappellani. Al parco sono già rinati numerosi viali, ma altri (ad esempio quello della Regia Guardia di Finanza) attendono la buona volontà e l'entusiasmo di qualcuno. Gli ex alpini, che ci lavorano da cinque mesi, raccontano scene toccanti: anziane donne che, ottantenni, vanno ancora a porre fiori accanto al nome del loro fidanzato, altre che avevano provveduto autonomante a sostituire paletto e targa perché il ricordo non si perdesse. Infine una curiosità: le targhe, in realtà, sono 4889 perché una, quella del colonnello di fanteria Alceo Catalocchino, è doppia. Sta fra le medaglie d'oro al valor militare sotto il faro, ma anche in mezzo ai suoi uomini caduti, lungo viale Piave. I parc.iti, sessant'anni fa, vollero che fosse ricordato così, e quel desiderio è tuttora rispettato, an. con. Uno dei viali del Parco della Rimembranza dedicati ai 4888 torinesi caduti nel '15-18. Nel riquadro, una delle nuove targhe

Persone citate: Alceo Catalocchino

Luoghi citati: Bolzano, Europa, Torino