Dalla prossima settimana farà ginnastica in ospedale

Dalla prossima settimana farà ginnastica in ospedale Dalla prossima settimana farà ginnastica in ospedale E' stato visitato da una specialista della riabilitazione - A scuola frequenterà la seconda TORINO — Che fare adesso per Marco Fiora? Quali gli interventi più opportuni perché per lui torni al più presto la normalità? Problemi fisici irreversibili, fortunatamente, non ce ne sono. Ieri sera «per solidarietà con la famiglia», Feliciano Giolito (de), presidente «facente funzione» dell'Unità sanitaria locale 7, da cui dipende la villetta di strada Cartman, si è recato da Marco Fiora, accompagnato da un medico specializzato nella riabilitazione, la dott. Antonella Eschenati. La visita è stata accurata, è durata almeno mezz'ora: nulla è stato trascurato del corpo di Marco. Il medico ha riscontrato un leggero spostamento del bacino in avanti, dovuto alle posizioni anomale che ha dovuto tenere il bambino per giorni interi; i muscoli, soprattutto quelli delle gambe inferiori, devono essere riattivati con del movimento, con della ginnastica. La sua quasi immobilità è stata lunga, è durata diciassette mesi. Anche la sua pelle deve riabituarsi all'aria aperta, al sole. Ora Marco stringe gli occhi per ripararsi dalla luce. La sua pelle si arrossa facilmente, quando rimane anche per poco all'aria aperta. Il presidente Giolito e la dott. Eschenati sono andati in strada Cartman accompagnati dai vigili urba¬ ni in divisa: non erano riusciti a contattare la famiglia per fissare un appuntamento e hanno preferito farsi presentare dalla polizia municipale. Sono stati contenti di questa premura i genitori, e gli amici che li attorniavano: 'Grazie per aver pensato di venire a trovare Marco». Il piccolo aveva davvero bisogno di una visita. E' stato visto, subito dopo la sua liberazione, martedì mattina, nella caserma dei carabinieri di Locri, da un pediatra dell'ospedale locale. Poi, appena arrivato a Torino, martedì sera, si era recato a casa sua un medico militare chiamato dalla polizia. Ovviamente, queste visite sommarie non sarebbero bastate. Il bimbo deve essere seguito in modo costante, fino al recupero completo, che avverrà, si spera nel giro di qualche mese. La madre di Marco aveva spiegato nel pomeriggio: «Nei prossimi giorni lo porteremo da un pediatra. Ci dirà lui cosa dobbiamo fare». E lo specialista è andato, invece, a casa loro. Marco docilmente ha seguito la dott. Eschenati, nella camera da letto dei genitori. Si è sdraiato sul letto, accanto a lui il padre. Alla fine il medico ha dato qualche consiglio: 'Deve muoversi, fare dello sport, andare in bicicletta. E guarirà in fretta». Quello che aveva già suggerito il prof. Paolo Gallinaro, l'altro giorno. E la prossima settimana Marco potrà già andare a fare ginnastica in una delle tre palestre del Maria Adelaide, l'ospedale torinese specializzato nella riabilitazione. La lista d'attesa è lunga, molti sono costretti ad attendere mesi: ma per una situazione eccezionale, trattamento eccezionale. L'Unità sanitaria locale ha proposto alla famiglia anche un fisioterapista a domicilio, ma poi la scelta è caduta sull'ospedale: lì avrà a sua disposizione un buon numero di attrezzature e, soprattutto, ricomincerà la sua vita sociale. Rimane ancora aperto il problema psicologico: come e in quanto tempo Marco riuscirà a superare il trauma di questo quinto della sua vita trascorso sull'Aspromonte? E quanto tempo impiegherà la gente intorno a lui a dimenticare che Marco ha una storia diversa da quelle degli altri bambini? Una delle cose più importanti è che la curiosità intorno a lui si spenga. I famigliari cercano di lasciarlo tranquillo il più possibile. -Abbiamo anche staccato il telefono. Marco si accorge che vogliono sapere di lui. E, invece, desideriamo che non si senta al centro dell'attenzione, vo¬ gliamo che torni alla quotidianità alpiùpresto», dice la madre, Piera. E perchè questo accada, la vita in casa Fiora, con molti sforzi del padre Gianfranco e della madre Piera, è ricominciata come prima. Il bambino viene sgridato se combina qualcosa che non va, esattamente come succedeva un anno e mezzo fa. I genitori cercano di cancellare con dolcezza, ma anche con fermezza, tutte le cattive abitudini acquisite durante la prigionia, quando praticamente Marco viveva solo, e mangiava come gli capitava le poche cose che gli davano: pane duro, mortadella, carne e pomodori in scatola. A due giorni dal rilascio sono soddisfatti: «Fa grandi progressi, migliora di ora in ora». Ancora la madre: «Non lo portiamo ancora in vacanza. Vogliamo che prima impari a riconoscere la sua casa, i luoghi dove ha vissuto. Questo è importante per il suo recupero psicologico». Presto Marco ricomincerà ad andare a scuola, nell'istituto privato, gestito dalle suore del Buon Consiglio, in via Cullatone. Frequenterà la seconda elementare. La prima, anche se ha abbandonato a marzo la scuola, è stata superata. Giuliana Mongelli

Persone citate: Antonella Eschenati, Feliciano Giolito, Fiora, Giolito, Giuliana Mongelli, Marco Fiora, Paolo Gallinaro

Luoghi citati: Locri, Torino