L'Opec tenta il rilancio del greggio

L'Opec tenta il rilancio del greggio Da domani riunione del comitato prezzi a Losanna mentre il mercato resta depresso L'Opec tenta il rilancio del greggio Gli Emirati Arabi rifiutano di tagliare la produzione - La Nigeria ammette: vendiamo a quotazioni scontate - Le prospettive di pace tra Iran e Iraq possono attenuare gli scontri nel cartello LOSANNA — L'Opec si prepara ad un ennesimo difficile appuntamento, quello del comitato prezzi d'organismo ristretto che controlla il mercato) che si riunisce da domani a Losanna. Il vertice avviene in una situazione in via di mutamento riespetto all'ultima, deludente converenza plenaria di Vienna: le prospettive di pace tra Iran e Iraq potrebbero infatti mutare l'atteggiamento dei 13 Paesi del cartello. In particolare, l'Arabia Saudita e i suoi alleati del Golfo, che fino ad oggi hanno fatto del ribasso del greggio un'arma contro Teheran, potrebbero ora abbandonare tale linea, aderendo alle richieste di ridurre la produzione per far risalire le quotazioni. Per il momento, comunque, di questa inversione di rotta non ci sono ancora segnali; il segretario generale dell'Opec, l'indonesiano Subroto, ha intrapreso un'azione diplomatica nella penisola arabica che per il momento non sembra aver dato risultati positivi. Subroto, in particolare, ha visitato gli Emirati Arabi Uniti. La notizia è riportata dall'autorevole rivista «Middle East Economie Survey» (Mees) la quale aggiunge che nessun compromesso è stato raggiunto per far ridurre la produzione di greggio degli Emirati entro la quota fissata in ambito Opec. Gli Emirati Arabi Uniti, la cui quota è attualmente fissata a 948 mila barili giornalieri, hanno chiesto che questa venga portata a 1,5 milioni e, malgrado le dichiarazioni di sostegno alle politiche Opec fatte dal capo dello Stato, lo sceicco Zayed, stanno aumentando la loro produzione verso tale obiettivo. Anche se gli osservatori non sono concordi nella valutazione degli attuali livelli produttivi degli Emirati (le stime variano tra gli 1,1 e gli 1,35 milioni di barili il giorno), quello che è certo è che la quota Opec è stata abbondantemente scavalcata e che l'obiettivo degli 1,5 milioni di barili verrà raggiunto molto presto (secondo la rivista addirittura nei mese di agosto). Non sono migliori le notizie che arrivano dalla Nigeria, paese-chiave dell'Opec sia perché è uno dei maggiori produttori, sia perché il ministro del Petrolio di Lagos, Lukman, è anche presidente del cartello. Nel corso di un'intervista radiofonica proprio Lukman ha ammesso che la Nigeria sta venden¬ do greggio ad un prezzo di due dollari il barile più basso di quello di riferimento dell'Opec. «L'eccesso di produzione ci costringe a vendere il nostro greggio a 15-16 dollari il barile, contro i 18 dollari fissati dall'Opec come prezzo inficiale di riferimento*, ha detto Lukman. n ministro ha poi aggiunto che la Nigeria esporta attualmente solo 1 milione di barili al giorno di greggio contro una quota ufficiale di produzione di I, 3 milioni di barili il giorno ed ha sottolineato come la guerra Iran-Iraq e l'eccesso produttivo di alcuni membri del cartello siano i problemi chiave con cui devono confrontarsi i produttori. Questo scenario pesa anche sui prezzi spot; ieri 1 «futures» petroliferi sia alla chiusura europea che all'avvio di New York sono apparsi deboli. A Londra il Brent per consegne a settembre ha chiuso a 15,60 dollari il barile, perdendo 15 cent sulla chiusura di venerdì. A New York l'apertura per il West Texas Intermediate per settembre è avvenuta sui 16,20 dollari a barile contro 1 16,31 della chiusura di venerdì. Intanto l'Egitto, Paese non Opec ma solitamente vicino a questo, ha annunciato di aver aumentato i prezzi di esportazione di tutti i tipi di greggio di 1,40 dollari al barile per la prima metà del mese di agosto. Secondo quanto annuncia il ministero del Petrolio, il nuovo prezzo del greggio Golfo di Suez viene a essere di 14,15 dollari, quello del Belayim di 13,30, quello del Ras Badrah di 12,15 e quello del Ras Ghareb di II, 85 dollari.

Persone citate: Lukman