Usa: crack di banca f exanq diventa un giallo elettorale di Ennio Caretto

Usa: crack di banca texana diventa un giallo elettorale Il salvataggio della First Republic costa 4 miliardi di dollari Usa: crack di banca texana diventa un giallo elettorale Lo Stato del Sud è uno dei punti chiave per la presidenza, è intervenuto persino Baker DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Dopo quello della First National di Chicago quattro anni fa, è il salvataggio di una banca più costoso della storia americana: 4 miliardi di dollari, 5500 miliardi di lire circa, una cifra da capogiro. E' anche il più curioso: quasi tutti i soldi li mette infatti la Federai Deposit Insurance Corporation, l'ente che garantisce il sistema bancario in nome del governo, ma la gestione viene affidata a un istituto finanziario privato. Infine è il più discusso: stabilisce infatti il principio che la Riserva Federale protegge sì i depositi, entro una certa misura, ma non protegge allo stesso modo né gli azionisti né i creditori. E nasconde retroscena da teatro politico. Che cosa è questo giallo bancario, e chi ne sono le ■stars- i grandi protagonisti? E' presto detto. La Banca salvata è La First Republic, la numero uno del Texas, vittima di una serie di investimenti catastrofici, soprattutto nel petrolio e nell'edilizia, i cui prezzi sono crollati vertiginosamente negli ultimi anni. Il nuovo gestore è la N.C.N.B., la Banca Nazionale della Carolina del Nord, che ha versato 210 milioni di dollari, meno di 300 miliardi di lire, roba da nulla, ma che intende acquistarne almeno il 50 per cento nel prossimo quinquennio. E gli architetti dell'operazione sono James Baker, il ministro del tesoro uscente, texano, e il compatriota Ross Perot, il più pittoresco dei miliardari. A differenza di quello di Chicago quattro anni fa, il giallo non è solo finanziario, ma anche politico. L'economia del Texas, uno degli stati chiave che decideranno le elezioni a novembre, è in pratica K.O. Dai settori petrolifero ed edile la crisi si è trasmessa a quello bancario: il governo ha già dovuto.salvare la First City Bancorp spendendo 1 miliardo e mezzo di dollari, e la American Bankshares spendendone mezzo, mentre la Commerce Bankshares si è dovuta vendere alla Chemical Bank di New York per 1 miliardo di dollari. Se la First Republic fosse andata in dissesto, il Texas ne avrebbe ricevuto un colpo mortale, e l'amministrazione repubblicana ne avrebbe risentito alle urne a novembre. Di fronte a queste prospettive, James Baker, che dirigerà la campagna elettorale del vice presidente Bush, e vuole conservare il Texas al proprio partito a tutti i costi, ha mobilitato l'amico Ross Perot. n miliardario è una figura mitica del reaganismo: nel '79, mandò un gruppo di mercenari a salvare due dipendenti a Teheran, dove era scoppiata la rivoluzione di Khomeini, nell'83 attuò una drastica riforma del sistema scolastico texano, nell'86 cedette alla General Motors per 2 miliardi e mezzo di dollari la sua Data Electronics System, una azienda di punta dei computers, e ora è in società con Steve Jobs, il creatore della Apple, per il lancio di nuove attrezzature elettroniche. Perot, che è consulente di Reagan per la politica estera — era pronto a pagare di tasca sua il riscatto degli ostaggi americani in Libano — ha fatto da mediatore tra la First Republic e la NCNB, e tra quest'ultima e l'Ente Federale. Ne è nato così un compromesso straordinario per l'America del liberismo, contraria all'intervento dello stato: l'Ente Federale ha pagato, la NCNB ha versato il suo contributo, ed essi lavoreranno insieme per il prossimo quinquennio. Ma sono stati sacrificati i creditori Concluso l'affare, Perot ha proclamato che 'il Texas può tornare a vivere* e ha profetizzato una ripresa dei settori disastrati. Ma il suo ottimiste) è parso strumentale. Due delle più grandi banche americane, la Citycorp di New York e la Wells Fargo di San Francisco, avvicinate per prime, si erano infatti tirate indietro dopo aver esaminato i registri della First Republic. Un altro miliardario texano, Bum Bright, che un anno fa aveva infuso capitali in essa, ha perso 35 milioni di dollari. Ennio Caretto Il segretario del Tesoro, Baker, con il vicepresidente Bush