Dove il tiro diventa ecologico di Gian Dell'erba

Dove il tiro diventa ecologico Quando è sport si dimentica facilmente l'antenato cacciatore Dove il tiro diventa ecologico NEL lontano West per il cacciatore di bisonti così come in Africa per il «white hunter» (il leggendario cacciatore bianco) di fronte alla carica di un elefante Infuriato, sono sempre stati indispensabili buona vista, polso fermo e moltissima calma, tre ingredienti che ancor oggi rappresentano le componenti essenziali del buon tiratore. " Ed ancor oggi, visto che i bisonti — quasi estinti — non si cacciano più e che nei safari 11 fucile ha lasciato spazio alle meno cruenti macchine fotografiche, il tiro è diventato uno sport. Nulla che vedere con la velocità e la precisione da circo di William Cody, detto Buffalo Bill, o di chi era bravo a far secco l'indiano sparandogli magari dalla sella di un cavallo lanciato al galoppo, oppure di Clint Eastwood che ti fulmi¬ nava cinque avversari quasi contemporaneamente con sei colpi a disposizione. Il tiro a segno ed il tiro a volo richiedono molta concentrazione anche se è il tiro a volo quello che, per rapidità di esecuzione, più si avvicina agli exploits dei cacciatori di volaille da savana. Paragone sicuramente respinto da chi pratica il tiro al piattello, ma che meglio spiega il tipo di movimenti usato dal medesimo. Nel tiro a segno fucile o pistòla puntano il bersaglio, il dito sfiora il grilletto, sensibilissimo, e soltanto quando il mirino è ben allineato nella tacca il colpo parte. Attimi, quelli precedenti lo sparo, che durano anche parecchi secondi. Nel tiro al piattello chi spara ha invece pochissimo tempo per intuire — più che vedere — la di¬ rezione presa dal piccolo disco di terracotta, fulminandolo con il primo colpo o effettuando un recupero con la seconda cartuccia in canna. La qual cosa diventa poi ancora più difficile quando si pratica lo «skeet» e i piattelli sono due e partono da due direzioni opposte. Ancora sul tiro a segno; si calcoli a quale stress nervoso è sottoposto un tiratore in una gara valida per un titolo o una medaglia — sia essa olimpica o mondiale — che per 60 volte (tanti sono i colpi da sparare) deve far centro, senza possibilità di errore, e si capirà come questa attività sia diventata sport e non semplice divertimento. Sempre ricordando che per i praticanti l'arma è un attrezzo sportivo e non un mezzo d'offesa. Gian dell'Erba

Persone citate: Attimi, Buffalo Bill, Clint Eastwood, William Cody

Luoghi citati: Africa