Un sofà volante supera tutti di Paolo Taggi

Un sofà volante supera tutti CONCORSO CONCORSO CONCORSOCONCORSO CONCORSO CONC Fra 3(90 concorrenti è stato scelto il lavoro più suggestivo Un sofà volante supera tutti L, ALTROVE non si racconta, si descri, ve. E' l'impressione che abbiamo ricavato esaminando con molta attenzione gli oltre trecento lavori che i lettori de La Stampa e di Corto Maltese hanno inviato al concorso •L'altrove raccontato». Ogni elaborato Che abbiamo letto è stato un viaggio dentro il viaggio, un percorso di partenza e arrivo in sé compiuto, la conferma di una mobilità fino a pochi anni fa impensabile. Tutti i lavori inviati nella sezione fotografia e reportage erano di buon livello; in molti si è notata un'alternanza tra immagini .nuove», originali, e altre assolutamente «già viste», classiche fotografie-cartolina. C'è una ricerca del nuovo, ma una persistenza di certi modelli, o l'impossibilità di uscirne senza modificare anche le abitudini, le modalità del viaggio inclusive-tour. La vincitrice. Gemma Giusta, con la sua Yashica ha saputo cogliere con grande abilità compositiva il fascino dell'Africa, «da costa a costa». Per un soffio ha mancato il primo premio assoluto. Ci aspettavamo molto dal disegno, che forniva molte possibilità all'immaginario. C'è chi ha visto in un tuffo dal trampolino la simbolizzazione del percorso emozionale alla base di ogni viaggio, c'è chi ha tentato soluzioni originali utilizzando filtri colorati. Vincitori della sezione la coppia Franco Formai (testo) e Lucia Ciocenetti (disegno) con un avvincente fumetto ambientato nelle isole Shetland. Non è stato facile scegliere un vincitore assoluto perché, soprattutto tra i reportages, almeno tre lavori avrebbero meritato la vittoria finale. Vorremmo esporli, perché anche il pubblico possa esprimere il suo giudizio e scoprire attraverso alcune di queste immagini quanto l'esperienza del viaggio è ancora forte, radicale. Dall'immagine è venuto il supervincitore: Giovanni Greci. Ci ha inviato una serie di diapositive (titolo: Un sofà, il mondo e dintorni) che non offrono soltanto una lettura della realtà ma una sua interpretazione in chiave simbolica. Ci ha colpiti, delle sue immagini, non soltanto la perfezione fotografica, la ricerca grafica ottenuta con una serie di sovrimpressioni, ma anche la capacità di ordinare le immagini in una sequenza, in un «racconto» che riunisce le molte anime del viaggio: la mobilità e l'immobilità, la compresenza degli arrivi e delle partenze, la sua dimensione esteriore e quelle interiore. Il divano di un salotto diventa, nella rielaborazione fotografica di Greci, una roccia grigia, simile alle montagne di «Zabriskie Point» di Antonioni. Il viaggio è un sogno ad occhi aperti nato nel salotto di casa, o una nostalgia sottile rivissuta ogni volta, in un ambiente rassicurante, magari radunando gli amici a guardare proprio diapositive. Una lettura simbolica, dunque, cosi come simbolica è l'elaborazione di un video, intitolato «Onirica» che ha conteso il premio di sezione al vincitore assoluto. In «Onirica» l'elaborazione grafica dell'immagine cambia i colori, unifica immagini girate in varie parti del mondo, reperti di un unico viaggio o di decine di viaggi, forse non fatti dall'autore, forse raccolti attraverso la tv. E' l'elaborazione l'elemento unificante, come se l'altrove fosse proprio il linguaggio utilizzato. Ha prevalso «L'isola di Koh Samui» di Ignazio Sciara perché ci è sembrato più genuino. La telecamera si muove lentamente, descrivendo la spiaggia con il solo commento dei rumori della natura e di un clarinetto, suonato da qualcuno sotto un pergolato. L'altrove è in quell'atmosfera, in quel tempo senza tempo che — nel video, come nella realtà — sembra non trascorrere mai. Un uomo che lotta contro il mare per salvare la sua barca cattura l'attenzione dell'operatore ed è una immagine, quale che ne deriva, forse insistita, ma straordinariamente efficace. Come renderla con le parole? Ci hanno provato in moltissimi, a narrare l'altrove con un racconto. E' la sezione che ha raccolto il maggior numero di elaborati. In molti hanno tentato di tradurre il loro concetto ed i loro ricordi di viaggio in un linguaggio dichiaratamente letterario; hanno cercato l'altrove con l'uso di aggettivi forzati, con accostamenti inediti tra le parole. Altri hanno scelto la via più sicura, più collaudata, del reportage «classico», modellato sullo stile delle riviste di viaggi e avventure preferito. Diari ben scritti, ricchi di informazioni, rigorosamente contenuti entro i limiti di spazio consentiti, ma anche entro i limiti del prevedibile. Sugli altri, sono emersi nettamente cinque o sei racconti, scritti con uno stile decisamente più moderno. Racconti nei quali alla agilità della scrittura corrispondeva un «taglio» particolare della vicenda, una scelta del dettaglio significativo o del modo di guardare all'esperienza del viaggio senza dubbio più originali, se non inedite. Ha vinto Lidia Cassini, di Bolzano, che ha rovesciato la prospettiva con la quale molti altri lettori hanno guardato ai loro viaggi. Nel racconto della Cassini ci sono gli stessi ingredienti del feuilleton romantico comuni a molti altri racconti che abbiamo letto, ma questi elementi sono lo sfondo di una vicenda senza happy-end. Ce l'atmosfera del deserto, il fascino e il mistero delle piramidi, la luce ed il calore dell'Africa, lo sguardo altre volte incantatore dell'uomo sconosciuto. Tutti elementi che in altri lavori compaiono come rimpianto, legando l'idea del viaggio a qualcosa di simile all'amore (magari sognato). L'altrove di Lidia Cassini è nella miscela esplosiva di molti elementi che sfociano in un gesto di violenza al quale la protagonista reagisce con durezza, ma anche con grande sicurezza. Il finale é ironico. L'altrove è insieme geografico e interiore, come negli altri racconti sui quali la giuria s'è soffermata: «Viaggio ad Aiuni», località oggi irraggiungibile, di Barbara Elter; -Buio», di Emanuela Gandolfo; "Il posto della menta», di Mauro Binello Vigliani; -Mio impossibile amore», di Sara Elter. Viaggi brevissimi o porzioni di vita vissute •'altrove», viaggi ai confini del mondo o di se stessi: percorsi nella memoria e nella fantasia. Paolo Taggi La foto vincente: bianco e nero tratto da una diapositiva a colori di Giovanni Greci

Luoghi citati: Africa, Bolzano