La rivoluzione di Max Planck

La rivoluzione di Max Planck La rivoluzione di Max Planck Lo scaffale ^T"tto^ rsaenze: 8 Ancora una vita di scienziato: Max Planck, il fisico dei quanti, raccontato da John Eilbron in 150 pagine dense di idee e di fatti, con tutti i crismi dell'accademia, note e bibliografia. In / dilemmi dì Max Planck (Bollati Boringhieri), l'autore, storico della scienza a Berkeley, ritrae soprattutto l'uomo, ne descrive 11 carattere, la formazione culturale, l'attività di organizzatore della scienza tedesca. dall'Impero guglielmino al Terzo Reich: perché Planck identificò sempre il proprio destino con quello della Germania. Nato nel 1858 da una rigida famiglia luterana, non si considerò mai un genio, da giovane non si riteneva «portato per la fisica». Costruì una carriera, dalla tesi di laurea sulla termodinamica al Nobel del '18. con lenta ostinazione. Insegnò per quarant'anni, ma con lui si laurearono solo una quarantina di studenti. Sempre cauto di fronte alle sue stesse scoperte, voleva limitarsi ad approfondire resistente: e invece fu proprio lui a scatenare nel mondo della fisica .qualcosa di nuovo e minaccioso». Conservatore liberale, diceva che il suffragio universale equivaleva a «chiedere a un inesperto di far da arbitro tra Newton e Einstein. Convinto che la scienza dovesse trascendere la politica, professò sopra tutto la sua devozione per lo Stato: cosi si ritrovò nel naufragio del nazismo. Dopo le «odiose diatribe, di Weimar, pensava che i tedeschi potessero tornare a essere «un solo popolo unito., in pace e in ordine. «Per dovere» restò fino al '38 al proprio posto, accettò compromessi «a favore della scienza., nella speranza di .limitare le sofferenze, dei colleglli ebrei perseguitati. Costretto alle dimissioni, rassegnato e infermo, morirà nel '47. a 89 anni, dopo aver cercato rifugio in una mistica unità tra scienza e religione. Einstein non gli perdonò né i suoi silenzi né i suoi discorsi, sui palchi imbandierati con le croci uncinate. Il suo biografo non lo assolve, né lo condanna: riconosce la sua onestà intellettuale, lascia al lettore «i dilemmi, di Planck. Ecologia I rifiuti, banco di prova della coscienza ecologica: non solo quelli tossici, che alcuni generosi vorrebbro esportare gratis nel Terzo Mondo, come han rivelato lo scandalo dei bidoni ritrovati in Nigeria e le peripezie della nave Zanoobia, ma quelli che in casa nostra potremmo recuperare e ricliclare. Proposte concrete, specie per gli amministratori pubblici, sono emerse dal convegno di Parma del maggio '87 su / rifiuti da problema a risorsa, i cui atti vengono pubblicati da Maggioli. Si parla di discariche e inceneritori, agrochimica e biotecnologie, produzione di energia da biomasse. Consigli subito a portata di mano, di pronta applicazione, si trovano nel manuale del verdi tedeschi Ecologia domestica (Muzzio) di Nika Hartmann: come difendere la propria salute senza essere succubi della società dei consumi e usare con cognizione di causa medicinali e cosmetici, detersivi e prodotti igienici. La vita dela casalinga pare un teatro di guerra, contro l'industria chimica. Porse c'è qualche esagerazione. Certo, dopo aver letto ad esempio il capitolo sulle sostanze tossiche in rossetti e ombretti, non verrà più voglia di dire: .E' bella da morire.. Luciano Gcnta

Luoghi citati: Berkeley, Germania, Nigeria, Parma, Weimar