Un biologo tra Freud e Darwin

Un biologo tra Freud e Darwin L'idea di Edelman : appi icare al cervello il principio della selezione natu ni 1 e Un biologo tra Freud e Darwin ERA dai tempi di Freud (dal 1895, per l'esattezza) che non veniva proposta una nuova teoria neurofisiologica del funzionamento del cervello, benché in questi novantanni si siano imparate molte cose nuove. Come abbiamo visto nell'articolo pubblicato qui sopra. Gerald Edelman. dell'Università Rockefeller, ha proposto, in una serie di articoli pubblicati dal 1978 al 1984. una teoria che potrebbe rappresentare una importante rivoluzione, non soltanto per la psicologia. Freud aveva chiari alcuni punti fondamentali: che esiste una registrazione permanente degli eventi del passato, che il cervello non è in grado di riprenderli nella forma originaria, che non sappiamo dove i ricordi vengono registrati. Edelman parte da una prospettiva diversa. Il cervello è molto più bravo a • riconoscere, che a -ricordare., tanto che ha senso domandarsi se lo scopo della memoria non sia in realtà il primo, piuttosto che il secondo. Poche persone saprebbero ricordare nei particolari il viso persino del più intimo amico, ma ovviamente sono perfettamente in grado di riconoscerlo quando ne vedono una fotografia, da qualsiasi lato essa sia stata presa, e indipendentemente dal vestito indossato, dagli occhiali, dalla barba, persino dall'età a cui la foto fu scattata. Per non parlare della trama di un film, che nessuno saprebbe recitare scena per scena, pur -ricordandosi- benissimo del film II cervello ù> realtà non -ricorda- eventi e oggetti, ma li -classifica- in appropriate categorie Più in dettaglio, è facile rendersi conto che esistono categorie generali e categorie particolari. Per esempio. 1 malati di prosopagnosia sono perfettamente in grado di riconoscere che un'auto è un'auto, ma non che quell'auto e la loro r.ulo: cosi come non riconoscono il viso di un amico, ma riconoscono che si tratta di un viso. Il loro cervello è capace di riconoscere soltanto categorie generali. E' intuitivo concludere che il riconoscimento di categorie generali e quello di categorie particolari dipendono da due funzioni cerebrali differenti. Quali sono le categorie note a un individuo? Esistono categorie universali che lutti ereditiamo per via biologica' Secondo Edelman, no Edelman e stato uno dei primi a pensare di applicare l'evoluzionismo di Darwin al cervello umano, tentando in tal modo di unificare Biologia e Psicologia. Secondo Darwin ogni esemplare di animale è unico. E' la diversità degli individui di una popolazione che ne garantisce l'evoluzione (è grazie a tale diversità che alcuni individui possono essere -selezionati» per sopravvivere in un nuovo ambiente). Edelman iniziò studiando il sistema immunologico. Nel 1969 trovo la soluzione al mistero di come il corpo umano produca un anticorpo a fronte di un nuovo virus o batterio: il corpo umano dispone in partenza di milioni di tipi di anti-corpo. già pronti per l'uso, e. a fronte di uno specifico virus o batterio, seleziona quello che e più appropriato a combatterlo. Per l'esattezza è l'invasore stesso che seleziona il proprio ami-corpo, perché l'anti-corpo viene identificato dal fatto di sapersi -legare- chimicamente al nuovo virus. Ovviamente più anti-corpi possono -legarsial virus. Tutti quelli che • legano- producono automaticamente migliaia di copie di se slessi. Non e quindi vero che il corpo -produca» anti-corpi: è il virus che li seleziona Ira quelli disponibili Edelman ha -'Steso questi principi al cervello. Il cervello sarebbe allora dolalo dalla narrila di una rete d: connessioni (diversa per ogni Individuo) ira i neuroni. Per ogni stimolo ricevuto dai sensi il cervello selezionerebbe la combinazione di iannessioni più appropriata (o. meglio, come prima, e lo stimolo a selezionarla). Le categorie sarebbero create dall'interazione ira particolari connessioni, dette -mappe», ai neuroni. Il modo in cui dallo stunolo si passa a'ia categoria e precisamente analogo al modo in cui da un virus viene scatenato un anti-corpo. Il suo modello prevede pertanto automi di reti capaci di riconoscere per selezione e di generare memorie associative, senza l'intervento di alcun organo di controllo, ma semplicemente grazie alla propria intrinseca struttura. Da questi principi Edelman, come abbiamo già chiarito nell'articolo pubblicato qui accanto, ha ricavato una teoria che spiega le funzioni cerebrali a partire da nozioni biologiche, dal modo in cui si formano e si comportano i gruppi neurali. p» se. (•vra.il Edelman