Capitan Kidd la vita è un arrembaggio

Capitan Kidd la vita è un arrembaggio La «carriera» del fai nella ricostruzione d Capitan Kidd la vita è un arrembaggio SUPPONGO che lo storico californiano Robert C. Ritchie, cui si deve questo dovizioso Capitan Kidd (Einaudi, 280 pagine, 30.000 lire), sia stato da ragazzo un vorace degustatore di narrazioni ispirate a corsari e bucanieri celebri, ora sull'abbrivo di un Washington Irving, di un Defoe, di un E A. Poe, di un J. F. Cooper, ora sull'onda di ballate, medaglioni, sermoni e perfino «inni» trasmessi dalla cultura popolare in Europa e in America Ne fanno fede il piacere descrittivo che interseca assai spesso il rigore dell'indagine, il filo di nostalgia per galeoni, sloop c brigantini colti da terribili tempeste, quali si vedono nei dipinti di W. van de Velde, nonché l'effetto-simpatia che oggi si riproduce nel lettore qua c là toccato nel suo immaginario, sebbene Ritchie si adopri a risparmiarci ogni suggestione «eroica» e a ribaltare in bassi intrighi ed efferatezze molte imprese degli Sparvieri del mare, riconducendole nel gioco economico-espansionistico dell'Inghilterra, della Spagna, della Francia tra Sei e Settecento. William Kidd, parente strettissimo degli Arvcy, dei Morgan, dei Drake, dei Bonnet, degli Edward Teach, meglio conosciuto come Barbanera, non vanta particolari privilegi nella monografia di Ritchie, tranne quello di esemplificare entro un breve arco operativo l'aspetto trionfale e il declino della pirateria moderna. Scarsi i documenti che appaghino la nostra curiosità sulle origini del personaggio. Le fonti più accreditate segnalano una probabile data di nascita — 1645 —, una probabile patria (il porto scozzese di Greenock sulla foce del Clyde) e un probabile genitore di stretta osservanza calvinista. Ben più certa, viceversa, è la formazione di William nelle acque dei Caraibi, con la prospettiva di arricchire senza troppi rischi incrociando piccoli legni da Giamaica a Hispaniola, da Portorico a Curacao: una sorta.di prova generale che già nel 1689 gli consente di impadronirsi di una nave con venti cannoni c poco dopo, in ricoscime'nto dei servizi prestati in qualità di «legittimo» bucaniere contro i francesi, gli permette di ottenere un vascello appena catturato c ribattezzato Antigua. Nel 1690, ormai esperto nell'arte dell'arrembaggio non meno che nel commercio al minuto della giustizia, Kidd riesce a far dichiarare da un tribunale di New York preda legale la nave Pierre ricavandone largo profitto. Tanto largo da potersi assicurare un sereno avvenire nel Nuovo Mondo, sposare una vedova, Sarah Bradley, con rimarchevole patrimonio, assaporare le tenerezze della paternità e stabilirsi in un'elegante dimora a Pearl Street. Il salto è ormai compiuto: da leggendario bucaniere (un'attività sostanzialmente premiata dall'indirizzo politico di re Guglielmo d'Orange) a cittadino rispettabile, ligio ai precetti civili e religiosi, che solo a tratti, e quasi per onorare l'antico dèmone, si spinge in mare aperto ai danni di un mercantile privo di scorta o dalla stiva promettente. E tuttavia né la dedizione di Sarah né il calore delle bambine né l'agio di cui pienamente gode riescono a placare il tarlo del capitano quando gli accade di imbattersi nei compagni della Jacob o della Blessed William, barcollanti sull'uscio di una taverna, sottobraccio ad allegre ragazze, felici di spendere ciò che hanno accumulato nell'Oceano India no — meta preferita dalle fresche leve dell; ribalderia intercontinentale — avendo negl occhi i bottini ancora più esaltanti che laggii li attendono. La decisione di rimettersi in corsa (c si possibile con un regolare mandato di corsaro scaturisce da questo stato d'animo sottilmenti frustrato. Kidd lascia New York nel 1695, s trasferisce a Londra, entra nel giro dei fac cendicri di corte, si appoggia al direttorio de wigs, un gruppo di persone molto differenti tri loro ma che avevano in comune la caratteristici di essere nel contempo dissolute e seriumem impegnate, si persuade una volta di.più.eh non c'è coscienza presbiteriana o calvinist che si sottragga al fascino del potere e de successo, e finalmente consegue ciò che Fin ha perseguito: il re firma il mandato il 2 agosto 1696 in nome dei superiori intcrcs: dello Stato e riservando per sé il dicci pc cento degli utili ovunque e comunque ecrtif: cabili.