Porta mette in versi la morale della favola
Porta mette in versi la morale della favola Il poemetto «Melusina» e la raccolta «Il giardiniere contro il becchino» Porta mette in versi la morale della favola DUE sono i libri di poesia che Antonio Porta ha pubblicato nel giro di appena tre mesi, due libri abbastanza (apparentemente?) diversi tra loro, ma entrambi ricchi di originali proposte, per cui mi sembra naturale metterli qui assieme. La prima sorpresa è arrivata in veste di poemetto (un canonico poemetto), Melusina, con un bellissimo studio di Niva Lorenzini. Grossa sorpresa e di grande ambiguità. Perché l'ambiguità è da sempre una virtù qualificativa della poesia, in varia misura. E' la qualità della parola, del segni, di trasformarsi tra mano, una volta liberati. Si aggiunga poi l'ambiguità metamorfica della protagonista del racconto (ecco un'altra novità: 11 poemetto è davvero un racconto, una storia lineare, rispettate le norme, 1 ritmi narrativi). E' cioè una classica favola medioevale, un mito, una storia «infernale», famosissima in area romantica, quasi un'ultima variazione nella linea Euridice-Proserpina. Porta, l'avanguardista, accoglie leggi e scenografie, anzi le sfida impunemente, accettando le regole del gioco. Per vincere. Ne esce una poesia stilizzata si (il décor mi ricorda più il rococò goethlano, Pragonard o Boucher, che non il preraffaellita), ma che sale, lievita, con una regia che a me richiama il nome di Bergman. E dal fri gore straniato classico si carica di pas¬ sione, quasi si romantìcizza. Non c'è favola senza morale della favola. Una è già nella citazione. Ma Melusina è ambigua, sfrontatamente, nel suo stesso significato. E' 11 sesso cattivo? L'incantesimo che abbaglia l'uomo? La fatalità? Tutte queste cose, ma altre ancora, con 11 non rifiutato fardello della tenerezza, dei sentimenti, della pietà, della malinconia. Poi nello «Specchio» di Mondadori è uscito II giardiniere contro il becchino, titolo da sé solo già sufficientemente esplicativo e significativo, pieno di »senso», soprattutto se lo si completa con l'esatta dizione del primo poemetto della raccolta, che dice: La lotta e la vittoria del giardiniere ecc... Non slamo davvero lontani da Melusina, da un andamento allegorizzante di fabliau, ma con una più esplicita compromissione morale. Cioè delle «cose da dire». Il poemetto che dà il titolo al libro è prosastico ma ritmato (il ritmo, Insomma, prevale sul metro), con un forte senso epico-popolare. DI visionario (quello è 11 timbro e quella la sorpresa). Con un precipizio Immediato, subito, nel contemporaneo, dopo l'alonata evocazione di Papa Libellus, 11 giardiniere, di contro al becchino di Mauthausen. In quello scarto 11 colore diventa espressionista, 11 quadro cambia mano: immagini In sequenza, pregnanti, e l'utopico ottimismo salvifico. Da questo agli altri poemetti e ai due grossi «pezzi» teatrali centrali (gran «pezzo» i Fuochi incrociati) Porta sembra farsi umile e persuaso (e pur risentito) cronista di una storia, che non è quella dell'uomo e della sua esistenzialità, ma quella dell'umanità, dell'uomo che ha senso assieme agli altri uomini. «Ci deve essere una ragione l se un cristiano arriva in Cina l e immagina di diventare cinese..... I due poemi teatrali centrali assumono anzi proprio questo valore esplicativo e pedagogico. Nei Fuochi incrociati poi, la «degradazione», anche linguistica, la banalità, l'ovvio, diventano materiale poetico-testimonlale di una civiltà, il marame forse dell'ultima spiaggia, colto tra la «fuga» e la realtà umile e banale (.Tu non vuoi la vita cosi com'è i nascita, riproduzione, morte i la trovi semplificata, inutile i vuoi uno scopo fuori di te....). Se però in coda dovessi dire spassionatamente qual è la novità che mi ha sorpreso, di queste poesie, ebbene direi che sta nell'inatteso filo di religiosità, sotteso e culturalmente cristiano, che le lega assieme. Folco Portinari Antonio Porta, •Melusina», Crocetti, 60 parine, s.i.p. Antonio Porta, «Il giardiniere contro il becchino», Mondadori, 91 pagine, 20.000 lire.
Persone citate: Antonio Porta, Bergman, Boucher, Crocetti, Folco Portinari, Mondadori, Niva Lorenzini
Luoghi citati: Cina
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