Le dee della foresta salvano l'anima del vecchio europeo di Lorenzo Mondo

Le dee della foresta salvano l'anima del vecchio europeo «Le donne divine» di Renzo Rosso romanzo finalista al «Campiello» Le dee della foresta salvano l'anima del vecchio europeo IL triestino Renzo Rosso l'avevamo lasciato l'ultima volta in un ipotetico Friuli, un paesaggio di acque e di nebbia dove si svolgeva la vicenda allegorica del romanzo «Il segno del toro» (1980) e lo ritroviamo in Venezuela, al margine della foresta amazzonica, die proietta le sue ombre fonde su «Le donne divine». Per dire che questo scrittore non ama stare fermo e se ne va in giro per il mondo, sema però dismettere il suo sguardo un poco acre, di romantico castigato, sui grovigli della storia e dei moventi individuali. Come se si portasse dietro una specie di sfiduciato rovello inorale. E' l'impronta che definisce il suo ultimo personaggio, Tommaso. Giace in un letto d'ospedale, tormentato da una vecchia ferita di coltello che si è risvegliata all'improvviso nelle sue viscere, la febbre e la morfina gli regalano brandelli di sogni, acuiscono e intorbidano il bilancio di una vita. Ma a smuoverlo è soprattutto la presenza di un nipote che è arrivato da Trieste riportandogli ventate di passato («Ah Trieste! bianca e rigida di vento, il catrame e il vino dei tuoi moli...•). riproponendogli il se stesso di allora, vergine di errori, privo di cicatrici. Alle spalle di Tommaso c'è la fuga da una famiglia dominata da donne libere e complici, in cui la stessa tenerezza ha i gesti rapidi dell'indifferenza: già il padre e marito di quelle donne, quasi espulso, se ne è andato a morire in Nordamerica. C'è, anche, a testimoniare in modo rovesciato la radicale -inimicizia- tra i sessi, il ricordo traumatico di una giovane serva slava, che si uccide perché disonorata dal padrone. Fuori dal privato, entro la spurna della storia, conta invece, per Tommaso, la schioppettata ricevuta in Spagna combattendo tra le file repubblicane. Quando arriva in Sudamerica a cercare fortuna nel petrolio, è il tipico sradicato die, lasciatosi alle spalle i -vieux parapets-, non riesce a trovare requie, brucia la sua nuova famiglia, amori e successo. Gli impulsi generosi che lo hanno portato alla difesa di Madrid tornano ad avvampare brevemente nella selva, dove fa giustizia di un gruppo di bianchi, sterminatori di indios. Sulla foresta immane che tutto accoglie nel suo grembo di umidori e radici. Renzo Rosso scrive le sue pagine più intense. L'uomo europeo che ne è uscito da millenni torna a penetrarla, ultimo ricettacolo di un continente che porta il segno indelebile della conquista e della rapina. Non c'era idìllio nell'alba, ma neanche nella fine di un mondo sul quale già si avventano i bulldozer. Il vecchio avventuriero pensa con inquietudine alla sua fattoria dove si è ridotto a vivere con il bimbo Jesus e l'indio Miguel, il solo rimasto della sua tribù. Sono due infanzie che si toccano e si riconoscono, quella dell'individuo e quella della specie, siglando un patto misterioso e misericordioso. Miguel racconta le sue fiabe al bambino, adoperando scarne parole che pronuncia con .una specie di prudenza e di meraviglia». Miguel prepara per Tommaso infusi di erbe che gli procurano allucinazione e sollievo, anche se non riusciranno a guarirlo. Ma lo sciamano impotente gli sussurra all'orecchio die la sua anima non si perderà, sarà accolta dalle -donne divine- (queste altre donne acquatili e pure) sul fiume dove morte e vita si confondono. «Le donne divine», riflessione turbata sul destino di una civiltà e della stessa specie umana, è un romanzo aspro e forte, aromatizzato dalla metafora pervadente e suggestiva della foresta, sempre li tornano i vaneggiamenti, i dialoghi spezzati, le avventure balenanti del vecchio. Non manca alla fine un piccolo colpo di scena che però non aggiunge granché al romanzo. Basta, a chiudere persuasivamente «Le donne divine», l'eredità raccolta con disincantato coraggio dal giovane che non tornerà più in Europa; basta il suo ritorno alla fattoria, dall'indio con la testa impigliata nei sogni, dal bambino die aspetta con gli occhi sgranati fiaba e sonno. Lorenzo Mondo Renzo Rosso: «Le donne divine», Garzanti, 144 pagine, 20.000 lire. Delvaux: «Davanti al mare», part.

Persone citate: Delvaux, Garzanti, Renzo Rosso

Luoghi citati: Europa, Friuli, Madrid, Nordamerica, Spagna, Sudamerica, Trieste, Venezuela