Daphne du Maurier? e in Comovaglia tra sogni e misteri

Daphne du Maurier? e in Comovaglia tra sogni e misteri npiuto 81 anni l'autrice di «Rebecca» e di tante altre storie, e rosa, che hanno affascinato milioni di lettori Daphne du Maurier? e in Comovaglia tra sogni e misteri inerito più splendido e più. romantico, vicino alla famiglia reale, la bellissima lady Daphne, i capelli al vento, vagava per le rocce della Comovaglia e viveva nel castello che fu modello per Manderley, la dimora piena di ricordi e fantasmi nella quale Daphne du Maurier ambientò il suo più famoso romamo, «Rebecca, la prima moglie». Ma alla scrittrice non piace che si parli troppo di quel libro: dopo tutto ne ha scritti altri 35. Non vuole che sia quel solo romamo, feuilleton supremo, re del romamo rosa ma anche un classico, un Liala gotico, a garantirle la fama. Fu il secondo libro che pubblicò e Hitchcock ne fece un film famoso (con Laurence Olivier e Joan Fontaine). Il grande regista scelse un altro racconto della du Maurier per un altro suo celebre film, Oli uccelli. Molte altre storie della scrittrice, storie nelle quali aleggiavano fantasmi e ombre sinistre, luci gotiche e guglie minacciose, sono diventati film. Uno è Don't look now ambientato a Venezia (con Julie Christie). The flight of the falcon era una storia e poi un film ambientato invece a Fireme. •Ha scritto molti racconti ambientati in Italia. Paese che ama e che conosce bene: parla l'italiano non altrettanto come il francese, ma correttamente», mi spiega il maggiore Baker-Munton. Il 13 maggio, poi, giorno del compleanno, puntualmente le arrivano dodici rose rosse mandate da una scuola italiana. La du Maurier risponde, felice, grata del ricordo. «La stessa scuola le manda perfino gli auguri di Natale». Adesso non vive più nel castello che, mi descrive un suo vicino, «era un nido di romanticismo. Anche il giardino, di laghetti e sterpi fioriti di rose, proprio come in Rebecca e con un tocco di Un giro di vite di Henry James». Una decina di anni fa, difatti, Daphne du Maurier comprò una casetta nei paraggi, su una rupe, spruzzata dalle onde di quello stesso mare dove Tristano e Isotta morirono nelle braccia l'uno dell'altra. Il paesino della Comovaglia dove vive, Kilmarth, è un centro dì scrittori: non lontano ha casa John Le Carré e anche lo storico Raleigh Trevelyan. Ogni tanto la invitano per il tè. La si vede passare, con una frotta di cani, la si vede la mattina comprare il pane e i giornali. Da quando ha lasciato il suo castello ha dimenticato il passato, dice. Non il passato remoto che le ritoma in ondate lucide, ma il passato più recente. Per questo nell'autobiografia che ha scritto, Growing pains (ultimo dei suoi libri ad essere stato pubblicato, 1977), si è fermata alla vita adulta: semplicemente non ricordava più nulla. O forse non voleva ricordare troppo. Nata nel 1907, Daphne du Maurier era la seconda figlia di un attore famoso, Sir Gerald, e nipote di un disegnatore-scrittore, un uomo inventivo, famoso, che creò personaggi come Svengali. Venne educata privatamente a Parigi (ecco perché il suo francese è perfetto) dove disegnava copie del .Daviddi Michelangelo. Ogni tanto si accendeva di romantiche passioni per belle governanti: era quello un tempo di dame agguerrite, che si spostavano da Capri a Montmartre. Da Parigi andava a Berlino, altra città dove in quegli anni si nutriva di una cultura aliena a quella che l'aveva cresciuta. Eppure la donna e la scrittrice rimase la quìntessema dell'inglese romantica: avrebbe potuto essere l'eroina di uno dei romanzi di Barbara Cartland, un'altra maestra del romanzo rosa, ma di seconda categoria. Rebecca fu il secondo romanzo della du Maurier. Nel 1951 usci l'altro celebre libro. Mia cugina Rachele. nel '60 una vita del fratello Bronte. Pubblicò poi due testi teatrali e altre biografie. In quella su Sir Francis Bacon, la scrittrice diventa storica e fa ricerche, convinta della non esistema di Shakespeare. Nel '67 usci un suo album sulla Comovaglia, nel '71 Non dopo mezzanotte. Scrisse anche libri sulla famiglia del marito. Il marito era morto, lei era rimasta sola, la sua vedovama le doleva. Continuava a camminare circondata dai suoi cani, le due figlie si erano sposate, una con il visconte Montgomery, l'altra con il Generale Sir P. J. Leng. Anche il figlio, un bellissimo ragazzo, aveva dei bambini e si occupava di film (fece un documentario sulla madre per la Bbc, alcuni anni fa). Dopo aver lasciato il castello che l'aveva ispirata, Daphne du Maurier confessò agli amici die aveva perso la sua vena, che aveva dimenticato il passato, che non aveva più storie da raccontare. Ma le brume di Manderley e il ritratto della sua prima moglie rimangono sullo sfondo di questa autrice romantica ette, reclusa da anni, molti pensavano fossa' morta. Invece, questa autrice che ha colorato i sogni di tante generczioni, sta tornando di moda. Con Rosamund Lehman, Ivy Compton-Bumett, Frances Partridge, le signore del passato inglese vivono una primavera inattesa . Gaia Servatilo

Luoghi citati: Berlino, Capri, Italia, Montmartre, Parigi, Venezia