Nell'era del computer lunga vita per la carta stampata di Maria Grazia Bruzzone

Nell'era del computer lunga vita per la carta stampata «Mass media anni 90» a cura di Giovannini Nell'era del computer lunga vita per la carta stampata CHISSÀ' se davvero un giorno abiteremo le villette elettroniche immaginate da Alvin Tof fler. dividendo il nostro tempo tra il lavoro a distanza (telelavoro, dicono i tecnici) e la coltivazione dell'orto di casa. Chissà se schermi, tastiere e linee di comunicazione che stanno avvolgendo il pianeta ci permetteranno di vivere in campagna, abbandonando le metropoli alle folle di nuovi immigrati. Se mai tutto questo accadrà, sarà un giorno lontano, dal momento che le prime ad essere toccate dalla «rivoluzione telematica» saranno proprio le vecchie città che in questi mesi vediamo sventrare per far posto ai cavi ottici delle nuove reti. Fare previsioni a lunga scadenza non è più possibile, tanto mobili sono i contorni di una realtà che evolve rapidamente. Ma non è neppure desiderabile, tanto facile è l'accu¬ sa di futuribile. «O peggio ancora, di fantascienza-. come scrive Giovanni Giovannini nell'introdurre il nuovo Mass *mvdia anni Novanta che non a caso porta lo stesso titolo del r^jrjmò volume, uscito quattro anni fa. «La prìnia tentazione era quella di aggiornarlo, trasformandolo in Mass Media Anni Duemila», confessa il presidente della Federazione editori, che a quella tentazione ha saputo ben resistere. Niente Duemila dunque. Nessuna evocazione di mondi popolati da robot, né indulgenza all'intelligenza artificiale dei computer prossimi venturi. Solo Anni Novanta: per i quali si può prevedere quasi con certezza cosa succederà ai media vecchi e ai nuovi, sotto l'impulso della progressiva fusione fra informatica e telecomunicazioni. Un evento a lungo previsto e analizzato, che dovrebbe «esplodere» nei prossimi dieci anni. Spiega Paolo Rumboldt, autore di uno dei saggi della raccolta con Enrico Carità. Enzo Castelli. Claudio Donat-Cattin. Egidio Pentiraro: -L'intelligenza die oggi è confinata nelle macchine, agli estremi della rete, si trasferisce lungo la stessa rete di comunicazione-. E' un intelligenza relativamente primitiva, utile soltanto a smistare un traffico intenso di segnali, ma incomparabilmente maggiore di quella degli interruttori meccanici di una centrale telefonica tradizionale (la cui complessità ha pur ispirato negli Anni Trenta e Quaranta i modelli neurologici del cervello). Su queste future strade ottiche circoleranno insieme vari tipi di messaggi: non solo telefonate ma lettere scritte dal computer, documenti, grafici, fotografie, e programmi televisivi a pagamento, immagini e suoni di videoconferenze e videotelefoni. Ma quando queste possibilità diventeranno reali? Quali categorie di impiegati o comuni cittadini verranno toccate da questi «nuovi servizi»? I saggi contenuti nel volume cercano di definire gli scenari del prossimo futuro, senza timori né osanna alle tecnologie nuove. Circondati come siamo da quantità di canali televisivi e spot inimmaginabili solo un decennio fa. oggi non fanno scalpore le analisi (rare) dell'immaginario di generazioni cresciute insieme al piccolo schermo. Mentre Mass media anni Novanta, con freddezza più economica che sociologica, può annotare la crescita del consumo di libri e giornali ne gli ultimi anni (i libri e giornali di carta, quelli di sempre), un aumento parallelo a quello del numero di coloro che lavorano nel maldefinito campo del «terziario». La circolazio ne di Informazione, piuttosto che sottrarre, sembra funzio nare da moltiplicatore. Maria Grazia Bruzzone Autori vari, «Mass media anni Novanta», a cura di Giovanni Giovannini, Edizioni Gutenberg 2000, pagine 376, lire 25.000. Illustra/ione di C'oco