L'Italia non dimentichi i suoi figli sparsi per il mondo

L'Italia non dimentichi i suoi figli sparsi per il mondo A Carini in Sicilia il terzo Festival del Golfo dedicato ai problemi dell'emigrazione L'Italia non dimentichi i suoi figli sparsi per il mondo PALERMO — Una legge del 1919, che dovrebbe essere ritoccata in più parti perché in quasi 70 anni tante cose sono cambiate, regola ancora l'emigrazione. C'è molto da fare, ma a guardar bene si fa poco per affrontare i problemi, quasi mai semplici, che rendono inquieta l'esistenza di milioni di italiani andati per lavorare all'estero. Se ne discuterà per una settimana a Carini, a 35 chilometri da Palermo, durante il terzo Festival del Comuni del Golfo, interamente dedicato al tema dell'emigrazione. Sedici paesi del Palermitano hanno dato vita al Festival dopo essersi riuniti in un consorzio che ha la finalità di smuovere le acque perché -chi non vuole sentire, finalmente senta-, come dice Salvatore Favazza, in¬ stancabile promotore di incontri tra gli emigrati residenti negli Stati Uniti e in Canada. Non è soltanto una delle numerose .questioni siciliane»: emigrati italiani ve ne sono a decine di milioni sparsi nel mondo, ma nella componente meridionale che ha dato oltre l'80 per cento di emigrati italiani ì siciliani sono un vero esercito. Se si considerano esclusivamente quelli finiti all'estero, e non nelle regioni del Nord Italia, si può calcolare che i siciliani emigrati siano quasi sei milioni, cinque milioni dei quali senza doppia cittadinanza, privi di passaporto italiano, 800 mila. Invece, ancora in parte italiani. Oli uni e gli altri chiedono garanzie sulla difesa e sul mantenimento di una identità che si va man mano perdendo. •Diciamoci la verità: il pianeta-emigrazione è ancora quasi tutto da scoprire-, afferma Favazza che sottolinea come con il Festival si intenda fare qualche passo in più per riuscire a sensibilizzare politici e opinione pubblica, sempre più distaccati dai problemi di chi ha dovuto abbandobnare la propria terra d'origine. -Bisogna voltare pagina e creare un forte, movimento, in grado di farsi sentire-, aggiunge Favazza. Non meno incisivo è monsignor Francesco Paolo Azzera, che da oltre 20 anni si dedica agli emigrati, in qualità di direttore del Seres, il Segretariato per l'emigrazione siciliana che è uno dei ptù attivi organismi della conferenza episcopale dell'isola, presieduta dal cardi¬ nale Salvatore Pappalardo. -Lo Stato italiano continua a lanciare segnali negativi — rileva critico il religioso —, eppure do 70 anni l'annosa questione dello stato giuridico degli emigranti e la necessità inderogabile della doppia nazionalità degli italiani residenti all'estero si trascinano debolmente come una tartaruga stanca e svogliata. Tutto questo accade mentre tra i nostri emigrati cresce l'ansia di ricerca e di tutela della propria identità. Parlerei di una autentica mostruosità politica e giuridica. D'altronde occorre sapere che la legge del 1919 era il prodotto quasi integrale della precedente del 1901 che, di fatto, estrometteva dalla realtà italiana gli emigrati, i quali, nell'animo, si sentono cittadini italiani, ma non lo sono più formalmente-. Oltre a poter esercitare il diritto-dovere di voto, gran parte degli emigrati all'estero chiedono interventi e autorizzazioni per tutelare l'educazione «italiana» dei figli, iniziative per il turismo cosiddetto di ritorno anche per quelli della terza e quarta generazione (voli charter, tariffe agevolate), maggiore diffusione della lingua e della cultura italiane all'estero, propaganda della stampa e dell'editoria anche a mezzo di abbonamenti, video, gemellaggi e scambi, anche con lo scopo di far conoscere ed apprezzare il Mode in Italy. n Festival dei Comuni del Golfo (quello di Carini e l'altro di Castellammare, lungo la bellissima riviera occidentale siciliana che da Palermo conduce a Trapa¬ ni) è stato aperto ieri. Si concluderà domenica con un solenne pontificale presieduto dall'arcivescovo di Monreale, monsignor Salvatore Casslsa. In programma: spettacoli teatrali (tra cui una rievocazione della storia di amore e di sangue della -Baronessa di Carini-, trasmessa anni fa in tv), musica, poesia, folclore, sport. Sono numerose le delegazioni delle associazioni di emigrati all'estero presenti. Questi i comuni che danno vita al Festival: Isola delle Femmine. Capaci, Torretta, Cinisi, Terrasini, Trappeto. Balestrate, Borgetto. Montelepre, Glardinello, Alcamo, Partinico, San Ciplrrello, San Giuseppe Jato, Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo. a. r.

Persone citate: Cinisi, Favazza, Francesco Paolo Azzera, Partinico, Salvatore Casslsa, Salvatore Favazza, Salvatore Pappalardo, Torretta