Quando Chagall incontrò Mose

Quando Chagall incontrò Mose MOSTRA A NIZZA INFANZIA, ARTE, INTUIZIONI D'UN PROFETA Quando Chagall incontrò Mose Al Musée Chagall esposti 28 dipinti e 116 disegni eseguiti dal grande artista tra il 1908 e il 1976 - Temi: la Russia e il mondo ebraico, il padre e la madre, la guerra e l'amore - La scoperta della Parigi di Modigliani - «L'arte deve scendere nella strada» • Intorno a un Cristo, la storia dell'olocausto - Le tele sulle quali narrò la Genesi e l'Esodo NIZZA — Una smorfia beffarda, due occhi da russo, Marc Chagall guarda dal suo autoritratto i turisti che s'affollano nel Musée National Message Blblique, una palazzina moderna nascosta tra alloro ed eucalipti in Avenue Dr. Ménard, sulla collina di Cimiez. 1 curiosi autoritratti fanno parte delle 46 pitture, 379 opere su carta, 10 libri illustrati che gli eredi dell'artista scomparso nell'85 hanno ceduto allo Stato francese in pagamento dei diritti di successione. Dopo il Centre Pompidou, il Musée Chagall ne espone, sino al 3 ottobre, una parte: 28 dipinti e 116 disegni eseguiti in una settantina d'anni, dal 1908 al 1976. Sono opere diverse da quelle di Parigi, alcune famose, altre quasi sconosciute come le 28 tempere per The story of the Exodus (1966), altre ancora note per essere comparse a una mostra dell'84 al Centre Pompidou. «La scelta», spiega Sylvie Forestier, direttrice del museo e curatrice del breve catalogo (Ed. de la Réunion des Musées Nationaux), «ha cercato di privilegiare le due fondamentali fonti d'ispirazione dell'artista, russa e giudaica». Sono spaccati dell'infanzia e del mondo ebraico, temi religiosi, ma anche legati alla guerra, all'amore, rivissuti nella memoria. Testimonianze che seguono vita e attività arricchendo la conoscenza del celebre ma sconosciuto Chagall. Purtroppo la separazione in ambienti diversi di tele e disegni, non accostati per tematiche né in un'unica cronologia, non facilitano il visitatore obbligato a ricostruire un ideale percorso. Gli anni dell'infanzia in Russia (1907-1910), ad esempio, vengono fuori da una serie di piccoli bellissimi disegni dall'll al 18: autoritratti, i genitori (due ebrei di estrazione modesta), il padre a tavola, la madre al forno, scene quotidiane, quasi di genere. E ancora: rabbini, mercanti, paesani e lui, il pittore, che alza la sua tavolozza di fronte alla Cattedrale di Vitebsk (paese della Bielorussia dove l'artista nasce nel 1887), in un'atmosfera di sogno, quasi metafisica Ma anche da tre importanti dipinti del 1908-9, U morto, L'autoritratto, La coppia o la Santa Famiglia, che riflettono le esperienze presso la scuola di pittura di Vitebsk o di Pietroburgo, gli scontri con nefasti maestri, gli incontri con intellettuali e mecenati, che gli danno cultura ma non ancora arte. La sposa L'atelier dell'artista e Le nozze del '10-11 sono le prime testimonianze dell'impatto a Parigi con fauves e cubisti. Nella più grande città d'arte d'Europa Chagall arriva nel 1910 con una borsa di studio e vi si fermerà sino al 14. Affitta un atelier, frequenta l'Accade¬ mia, va ad abitare alla Ruche dove trova Modigliani, Léger, Laurens, Archipenko, Soutine e tutti gli altri. Ma da loro si distingue subito per il suo stile personale e per quell'estrosa organizzazione dello spazio, dove tempi e luoghi si mescolano e confondono. L'incisivo Autoritratto in verde (1914) è invece il simbolo della consapevolezza del ruolo del pittore. Siamo di nuovo in Russia (191422), dove Chagall è tornato a causa della guerra. Riprende i contatti con la sua città, sposa Bella, che comparirà d'ora in poi nelle tele. Eccola già nell "Autoritratto in verde, timida, di profilo. E poi. gigantesca e protettiva nel ritratto -col colletto bianco» (1917), domina un grande bosco, sot¬ to cui si intravedono piccolissimi marito e figlia. E' un buon momento per Chagall. All'entusiasmo per il lavoro si unisce quello per una funzione sociale dell'arte: «L'arte deve scendere nella strada», anche in quelle di Vitebsk, dove l'artista si dà da fare, crea un museo, una scuola, un atelier, richiamo dell'elite intellettuale. Ma ci sono gelosie ed invidie. Nel 1920 amareggiato lascia Vitebsk per Mosca. Si riaggancia all'ambiente colto ebreo, conosce Granovskp, direttore del Teatro Karmeny e lavora per le scene. Crea costumi per il Revizor dì Gogol, di cui vediamo esposti cinque modelli, accompagnati dagli schizzi per le pitture murali del Teatro d'arte ebraico. gscpgD Nel 1922 l'esilio per sfuggire alle persecuzioni antisemite. Ritorna a Parigi con Bella e la figlia Ida, dopo un breve soggiorno a Berlino, dove scopre die un gallerista ha fatto fuori tutti i suoi quadri, sema dargli neppure un soldo. Dal '23 al '40 lavora, viaggia, sperimenta nuove tecniche come acquaforte e litografia. Per Gogol L'editore Vollard gli affida l'illustrazione delle Anime morte di Gogol. delle Favole di La Fontaine e della Bibbia. Sono di questi anni i 19 disegni per Canzoni e poemi di Lessin-Abraham Walt (1931). pieni di sinagoghe e cimiteri, e gli splendidi dipinti II circo, La famiglia dell'artista, Il cavallo rosso con acrobati e animali fantastici. Fine Anni Trenta: di nuovo minacce razziali. Il tema della Crocifissione, in cui si identifica il destino del popolo ebraico, compare in schizzi e pitture. Intorno al Cristo di Chagall si dipana a raggiera tutta la storia degli ebrei: templi bruciati, villaggi incendiati, libri distrutti, popolo in fuga. Fugge anche l'artista nel '41, a New York, dove ritrova amici francesi e compatrioti russi, e dove nel '44 muore Bella. Nel '47il ritorno a Parigi è segnato da avvenimenti importanti, la prima grande retrospettiva al Museo nazionale d'arte moderna, seguita da altre esposizioni in Europa. Poi 11 trasferimento in Provenza, con la seconda moglie Vava. Molte le commissioni. Chagall si dedica anche alla ceramica, al vetro, al mosaico. Il suggestivo trittico Resistenza - Resurrezione - Liberazione (1937-52) e altri dipinti e disegni di carattere religioso accompagnano la realizzazione del grande Messaggio biblico. Il ciclo monumentale non fa parte della mostra. Ma in una sala è possibile vedere 12 delle 17 tele. 6 con la Genesi e 6 con l'Esodo. Le altre 5 col Cantico dei Cantici e i 200 disegni preparatori sono in deposito sino a ottobre per mancanza di spazio. Nei grandi pannelli dai verdi accesi agli azzurri intensi ai gialli luminosi si ripercorre l'intera vicenda umana dalla Creazione a Mose che riceve le tavole della legge. Racconti che si snodano uno dietro l'altro, ma anche contemporaneamente nella stessa tela, drve miti e leggende si inz-ecciano a ricordi dell'infanzia e della vita. L'idea nasce con l'illustrazione della Bibbia di Vollard. Per realizzarla occorrono anni di lavoro e numerosi viaggi in Egitto e in Palestina, oltre che in Spagna e Paesi Bassi per vedere El Greco e Rembrandt. Nel 1973 Chagall e la moglie cedono l'intero complesso con gli schizzi al nuovo Museo Chagall che prende il nome di «Message Biblique-. Maurizia Tazartes Marc Chagall: «Résurrection» (1948-52) e, a destra, «Liberation (1952) tra le opere esposte a Nizza fino al 3 ottobre v