Cura pronta per i cieli Usa

Cura pronta per i cieli Usa Tre sistemi elettronici da 42 mila miliardi regoleranno il traffico Cura pronta per i cieli Usa La rete incrociata di satelliti, radar e computer entrerà in funzione negli Anni Novanta • Scettici i piloti, cui verrà richiesto un maggiore bagaglio tecnico - II progetto potrebbe interessare anche l'Europa tezza quante migliaia di apparecchi civili—per non parlare di quelli militari — volino nei cieli americani: ma le compagnie aeree sono oltre 400. Rispetto a quelli dell'America, i tormenti aviatori dell' Europa fanno ridere. -Il traffico — mi spiega Duffy — sta aumentando del 10-15 per cento all'anno. Tra le piccole città, i pendolari non prendono più il treno ma l'aereo. Negli aeroporti principali, New York, Chicago, Los Angeles, Atlanta, si contano un decollo o un atterraggio al minuto. Non solo la capienza degli impianti di terra è inadeguata: in certi giorni, i nostri cieli mi fanno anche pensare alle autostrade quando vengono invase da tutti i nostri 200 milioni di veicoli. Volare è sempre più un gioco d'azzardo, è sempre più pericoloso'. 'Per non perdere clienti — aggiunge Duffy — le compagnie accettano inoltre più prenotazioni dei posti disponibili, sicché sovente qualcuno resta a terra; oppure, se gli apparecchi non sono pieni, rinviano la partenza al giorno successivo'. Negli Stati Uniti, gli intasamenti e i pernottamenti forzati al terminale non sono dunque un male estivo, sono endemici. Quando il governo è intervenuto, - la situazione purtroppo si è aggravata. Prima di dimettersi per dirigere la sfortunata campagna presidenziale del marito, ministro dei Trasporti, Elisabeth Dole ha imposto il principio dell'«Air flow» o scorrimento aereo: gli apparecchi non partono se l'aeroporto di arrivo non garantisce loro l'atterraggio all'ora prefissata. Alla radice di «Cieli sicuri» c'è la serena convinzione che l'elettronica possa curare tutto. In un disegno futuristico, la Federai Aviation Administration contempla l'adozione simultanea di tre sistemi diversi ma coordinati: il Tcas contro il rischio delle collisioni in volo, il Gps per la scelta e le modifiche di rotta, e l'Aas per il coordinamento dell'intero traffico aereo. Secondo il Congresso, le «Skies wars» costeranno tra 20 e 30 miliardi di dollari, 28 mila e 42 mila miliardi di lire, tanto quanto il progetto Apollo per la conquista della Luna. Ma l'ex boss dell'ente, Engen, che le ha concepite, sostiene che è un affare. Dei tre sistemi, una forma rudimentale del Tcas o Traffic Alert and Collision Aviodance system si trova già in fun¬ zione su alcuni aerei. In pratica, è un incrocio di computer e radar, di derivazione militare, che calcola distanza, velocità e rotta di qualsiasi apparecchio e dà l'allarme se c'è rischio di uno scontro. «Lo dà letteralmente' insiste Engen. 'Una voce metallica strilla "Trame" mentre sul video si accende una luce rossa e il radar segnala le rispettive posizioni. In caso di necessità, il computer ordina anche al pilota quale manovra compiere: Anche il Gps o Global Positioning System è in via di montaggio, ma in orbita. •Consisterà d'una rete di 18 satelliti artificiali — precisa Engen — che renderà più facile e sicura la navigazione aerea. Collegandosi allarete, un apparecchio saprà sempre quale sia la sua posizione, la velocità e la rotta migliore da seguire'. Nell'86, la coppia avventurosa che in una settimana compì il primo giro del mondo senza scalo con il velivolo sperimentale «Voyager», Dick Rutan e Jeane Yeager, fece perno sul sistema, riuscendo a sfruttare le correnti e a sottrarsi alle tempeste, con il risultato di ridurre al minimo il consumo di carburante. "Senza il Gps — sostìe- ne Engen—avrebbero fallito la straordinaria impresa». L'ex direttore della Faa prevede che entro tre o quattro anni gli aerei di linea comunicheranno con 11 Gps tramite computer. •Sono tecnologie — conclude — già in uso nelle forze armate: L'anello tra il Tcas di bordo e la rete dei satelliti sarà rappresentato dal terzo sistema, l'Aas, forse il più complesso della storia, commissionato i giorni scorsi all'Ibm. Quello dell'Aas o Advanced Automation System è il più grande contratto mai firmato da una società americana, quasi 4 miliardi di dollari, 5500 miliardi di lire. Il signore delle guerre stellari, il generale Abrahamson, lo considera 11 banco di prova del proprio progetto: 'Se funzionerà — ha dichiarato — funzionerà anche lo Scudo bellico spaziale: Il sistema poggia infatti su una catena di supercomputer programmati per elaborare tutti i dati in arrivo dagli aeroporti, dagli apparecchi in volo, dai satelliti in orbita. •L'Aas—proclama il vicepresidente d eli 'lo m Gerry Ekber — sarà molto più complesso del cosiddetto Comitato dei computer che governa lo Shuttle. Piazzato a terra, in tutti gli scali rilevanti, coordinerà i movimenti di migliaia di veicoli contemporaneamente: alla lettera, ordinerà loro che cosa fare, spostandoli come pedine su una scacchiera, sema sbagliarsi maù. «L'american flight», il volo americano, 'diverrà operativo —prosegueEkber—negli Anni Novanta, secondo il principio della gradualità. I supercomputer, i computer di bordo e dei satelliti parleranno tra loro lungo un triangolo ideale, aeroportoapparecchio-orbita terrestre e viceversa, assai più di frequente che non i controllori di volo con i piloti. "Cieli sicuri" non sarà più uno slogan ma una realtà: le distanze di sicurezza tra gli apparecchi potranno essere ridotte, le perturbazioni atmosferiche aggirate, molti imprevisti prevenuti, e l'atterraggio "cieco" sembrerà la norma». I piloti più che assi dell'aria diverranno esperti di elettronica. Si compirà così il miracolo: si affolleranno i cieli, dunque si incrementerà il business, ma si ridurranno — speranza generale — contrattempi e incidenti. Ennio Caretto DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Lo slogan «cieli sicuri» è suggestivo: anticipa una rivoluzione dei servizi aerei che dovrebbe istituire un ordine perfetto, ma che potrebbe anche provocare il caos. L'America, il Paese dei 1146 aeroporti, del mezzo miliardo di passeggeri annui, del 40-45 per cento del traffico aereo mondiale, vuole integrare tutto con 1 computer, il Cusso e riflusso delle auto ai terminali, gli arrivi degli apparecchi e le partenze, i carichi e le rotte, i bollettini meteorologici e gli scioperi, le prenotazioni e le cancellazioni. Si accinge a fare del volo americano, -made in Usa» come canticchia una pubblicità protezionista in tv. il modello del 2000, che spera di vendere ali' Europa, peraltro non così paralizzata. Paragonandolo a quello caro a Reagan, i giornali chiamano il progetto «Skies wars», guerre dei cieli. 'Senza dubbio — mi dice Hank Duffy, contemplando gli immani ostacoli che si frappogono alla sua realizzazione, prevista in sette anni, —fu più facile per il buon Dio creare l'universo in sette giorni'. Duffy se ne intende: è il segretario generale del sindacato dei piloti americani, l'Alpa. «Cieli sicuri» è figlio di tre anni di disastri. Nell'85, le linee ..eree Usa lamentarono 526 n. : rti in una grave serie di incidenti, quasi un terzo del bilancio mondiale, spesso per difetti di manutenzione. Nell'86, causarono ritardi e cancellarono voli con una frequenza tale da indurre il Congresso a multare le recidive per 10 milioni di dollari ciascuna, 14 miliardi di lire. L'anno scorso, sfiorarono mille collisioni in volo per miracolo. Nel tentativo di evitare il peggio, la Federai Aviation Administration, l'ente di controllo dell'aviazione civile, prese a pubblicare una pagella cor. i dati del disservizio, denunciando il sovvertimento degli orari e la piaga dei bagagli smarriti, due ogni 100 passeggeri. Ma all'inizio dell'88, la situazione non era migliorata. Divenuto chiaro che i palliativi non bastavano, col disordine estivo l'Faa si è indotta a lanciare le «Skies wars-. •L'ente — ha commentato Duffy — si è reso conto che vanno innovate le strutture, insufficienti per i trasporti d'oggi: Nessuno sa con esat