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Una risposta per l'Erro L'Usi savonese replica alle accuse di «disimpegno» Una risposta per l'Erro SASSELLO — Organizzata dal «Comitato per la salvezza dell'Erro», si è svolta una manifestazione a Sassel- 10 per protestare contro l'inquinamento del torrente e nei confronti, anche, del disimpegno delle autorità «a cominciare dall'Usi savonese». La risposta è arrivata ieri e l'avvocato Giuseppe Iovino, presidente della settima Unità sanitaria locale del Savonese parla di -erronee osservazioni». A proposito della balneabili ta dell'Erro, che lungo il versante savonese interessa i Comuni di Sassello, Mioglia e Pontinvrea, l'avvocato Iovino sostiene che «non vengono compiuti prelievi perché 11 corso d'acqua, nel tratto di nostra competenza, non risulta adibito a balneazione, né esistono strutture sia private che pubbliche attrezzate allo scopo». Nel settembre 1986 il laboratorio medico e chimico di igiene e profilassi di Savona aveva eseguito uno studio sul torrente Erro senza che, al confine delle due regioni, fossero evidenziati «marcati indici di inquinamento organico». Inoltre, da indagini conoscitive condotte nel giugno scorso presso gli uffici tecnici competenti di ciascun Comune interessato, l'Usi savonese è del parere che «non siano avvenute variazioni dell'impatto ambientale». Nella replica ai dirigenti del Comitato, il presidente della settima Usi del Savone' se osserva anche che gli im pianti di depurazione entrati in funzione dal 1986 «sono di stretta pertinenza di ciascuna amministrazione comunale» e che «indicazioni precise in merito devono quindi essere inviate dall'amministrazione provinciale e da ciascuna amministrazione comunale». Ma se l'aqua non fosse potabile? Anche a questo proposito l'Usi savonese ritiene di non avere obblighi di legge. Il presidente Iovino, infatti, sostiene: 'Non riteniamo di dover eseguire campionature sulle acque del torrente Erro perché nell'ambito della regione Liguria queste acque non vengono sfruttate a scopo potabile». i. p,