Superga, troppa incuria
Superga, troppa incuria Ogni anno un milione di visitatori sale alla Basilica Superga, troppa incuria Da dodici mesi è bloccato il trenino a dentiera, uno degli ultimi esemplari rimasti in Europa - Il piazzale davanti alla chiesa è tutto una buca, manca la segnaletica che polirebbe aiutare i visitatori a raggiungere rapidamente le località più attraenti della collina TORINO—Più di un milione di visitatori raggiunge ogni anno Superga. La basilica, capolavoro dell'architetto Filippo Juvara, è — insieme alla Mole antonelliana — il simbolo di Torino. Ma oggi lo spettacolo che si offre agli occhi del turista è sempre più desolante e non costituisce quel «biglietto da visita» che dovrebbe rappresentare per un turismo di massa che si limita a cogliere pochi aspetti della città. n piazzale antistante la chiesa è tutto una buca, dopo ogni pioggia diventa un acquitrino, mentre nelle giornate soleggiate ad ogni passaggio di auto si solleva un incredibile polverone. Anni fa il Comune si era offerto di asfaltarlo a proprie spese, nonostante il terreno sìa dì proprietà del demanio. Ma l'asfalto non è la soluzione più adatta e la Sovrintendenza si è opposta. Pare che ci sia un progetto di sistemazione con cubetti di porfido. Finora però non è stato fatto nulla e la situazione si fa sempre più critica. Un altro punto dolente sono i servizi igienici pubblici. 'Spesso sono chiusi — dicono i frati dell'ordine dei Servi di Maria, che vivono nella basilica — nonostante il Comune li abbia dati in gestione ad una ditta. Ciò crea notevoli disagi ai visitatori, che spesso si rivolgono spazientiti a noi». Del tutto inesistente o quasi è la segnaletica stradale. Quest'anno ricorre l'anniversario della morte di Don Bosco. Perciò molto spesso comitive di turisti, dopo la tappa di Superga, si recano nei luoghi dov'è nato e vissuto il Santo: Chieri e i Becchi di Castelnuovo. La mancanza assoluta di segnaletica li costringe a seguire itinerari incredìbili. Da Superga, infatti, tornano a Sassi per imboccare il traforo del Pino e giungere a Chieri e da qui poi a Castelnuovo. Molto più veloce e tra l'altro più piacevole è raggiungere Chieri attraverso la strada dei colli, meglio conosciuta come la «panoramica»: in soli dieci minuti si raggiunge la città e inoltre vi è la possibilità di sostare per un pic-nic o per ammirare il panorama. Non meno confortanti le notizie sulla «dentiera» chiusa a causa di alcune frane, ormai da più di un anno. Eppure questa tranvia gestita dall'Atm, è ormai uno dei pochi esemplari rimasti in Europa. L'affluenza dei- passeggeri era notevole: circa 200-250 mila persone all'anno viaggiavano su questo trenino. Un servizio di pullman, con corse ogni mezz'ora, sostituisce ora la vecchia dentiera, ma i bus sono quasi sempre vuoti.
Persone citate: Don Bosco, Filippo Juvara
Luoghi citati: Castelnuovo, Chieri, Europa, Torino
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