GM sfida al Giappone di Piero Casucci

Gm, sfida al Giappone La nuova compact «Saturn» è quasi pronta Gm, sfida al Giappone Quando nel 1983 la General Motors annunciò il progetto 'Saturn» usò la formula «no-, year» quanto alla sua definitiva realizzazione, cioè un tempo indefinito. E, per la verità, a lungo indefinito è stato anche il tipo di vettura che avrebbe dovuto recare quel nome. Ora gran parte del segreto che puntigliosamente ha avvolto il progetto 'Saturn» comincia ad essere svelato. La 'Saturn» entrerà in produzione nell'estate del 1990 e verrà successivamente offerta a partire dal settembre come «modello 1991», secondo la definizione che si usa dare negli Stati Uniti alle novità anno per anno. Quasi certamente la vettura verrà azionata da un motore di 2000-2200 ce, probabilmente a quattro cilindri. Le prime foto ovviamente non ufficiali fanno pensare a un'automobile fra i quattro metri e i quattro metri e mezzo di lunghezza. Se la sua linea corrisponde al vero, appare piuttosto tozza e priva di personalità, ma nel frattempo potrebbe cambiare. «Mi piacerebbe — ha detto il presidente del "progetto Saturn", Richard Le Fauve — che la prima unità costruita fosse inviata direttamente a Tokyo». Una battuta? L'affermazione probabilmente significa che molti degli obiettivi che la General Motors sì è ripromessa di raggiungere con questa vettura (tempi di produzione, qualità, organizzazione del lavoro, strategia commerciale) sono ispirati a quelli dei giapponesi, ma con risultati possibil mente migliori. La 'Saturn», d'altra parte, per esplicita di chiarazione di Le Fauve sarà una macchina destinata principalmente ad interessare coloro che abitualmente acquistano prodotti d'importazione in America. Un'-america no», insomma, che deve arrestare l'invasione d'oltreoceano, giapponese o coreana che sia. Tuttavia, fra i segreti che ormai hanno cessato di esser tali, vi è anche quello secondo cui la General Motors non ha potuto ottenere il massimo dei risultati cui aspirava dando vita a questo progetto e cioè costi di produzione realmente paragonabili a quelli dei giapponesi E'significativa, al riguardo, una dichiarazione ufficiale dello stesso Le Fauve secondo cui con la 'Saturn» si darà luogo a un matrimonio fra uomo e tecnologia «Escludiamo che essa venga prodotta in una fabbrica piena di robot ma priva di uomini», ha detto il dirigente. La Salumi, è dato per scontato, sarà una compact di un gradino superiore rispetto alle concorrenti. E' esclusa, almeno per ora, una vera e propria gamma di modelli anche se questa possibilità è prevista in un futuro non troppo lontano. Le Fauve ha anche precisato che la 'Saturn», come marca, non sarà mai un grosso complesso industriale. Solo così potrà operare con la necessaria flessibilità in un segmento di mercato caratterizzato da un'accesa conconenza. Ma quale sarà la dimensione della 'Saturn» come fabbrica? Essa parte con un programma effettivamente contenuto: 200-250 mila unità all'anno con uno staff complessivo di 3000 persone in una fabbrica nuovissima sita a Spring Hill nel Tennessee, cioè in una zona sino al recente passato eminentemente agricola e che ora sta subendo un profondo cambiamento. Il solo annuncio che la General Motors vi avrebbe costruito uno stabilimento scatenò a suo tempo frenetiche speculazioni cui non furono estranei persino giapponesi e sceicchi. Ormai prossimo a entrare nella dirittura d'arrivo, il 'progetto Saturn» avrà probabilmente un effetto benefico per la General Motors sul piano dell'immagine. Dopo aver tenacemente cercato di riconquistare la quota di mercato che per decenni è stata mediamente la sua in America, il 45%, il colosso di Detroit si è attestato sul 37% mirando a guadagnare di più e a produrre di meno. Nel primo semestre del 1988 ha realizzato un utile sensibilmente superiore a quello ottenuto nello stesso periodo '87. La volontà di affrontare il futuro seguendo il meno possibile le mode è rilevabile anche dalla decisione di rinunciare per ora a un 12 cilindri a Vche avrebbe dovuto equipaggiare un modello della Cadillac. Ma la ragione ufficiale è che esso mal si concilierebbe con le norme attualmente vigenti e con quelle future relative alle emissioni nocive in Nord America. Piero Casucci

Persone citate: Spring Hill

Luoghi citati: America, Detroit, Giappone, Nord America, Stati Uniti, Tennessee, Tokyo