Il virus si trasmette col bacio lo dice la Bavièra di Alfredo Venturi

Il virus si trasmette col bacio, lo dice la Baviera Dure polemiche sulla tesi di un opuscolo per la prevenzione diffuso dal governo regionale Il virus si trasmette col bacio, lo dice la Baviera DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Nuova polemica in Germania a proposito dell'Aids: e ancora una volta a innescarla sono state le posizioni del governo regionale bavarese. Per trasmettere l'Aids, si legge in una pubblicazione ufficiale presentata in questi giorni a Monaco, basta -il semplice contatto di secrezioni corporee infettate con mucose umide o con lesioni, anche microscopiche, della pelle». E' un opuscolo di una ventina di pagine, stampato in centomila esemplari, che 11 governo bavarese sta distribuendo nelle agenzie di viaggio, nelle istituzioni sanitarie e negli uffici della polizia di frontiera. Anche il bacio dunque, il bacio profondo sulla bocca, rientrerebbe fra i veicoli possibili della malattia del secolo. Un punto di vista che Michael Koch, consulente del governo di Monaco per le questioni connesse con l'Aids, avvalora richiamandosi a certi studi dell'Università di Los Angeles e alla registrazione di due casi di infezione. Ma le contestazioni e le smentite piovono a dirotto su quello che viene considerato un irresponsabile eccesso di allarmismo. A cominciare dall'ufficio sanitario federale: impossibile, fa sapere questo organo centrale della sanità tedesca, trasmettere l'Aids attraverso la saliva. Klaus Graf, portavoce di un'associazione di assistenza alle persone colpite dall'Aids, accusa il governo della Baviera di volere leggittimare in modo pseudoscientifico una politica repressiva nei confronti di certi gruppi marginali. Non sono accuse nuove e il cristiano-sociale Peter Gauweiler, il segretario bavarese dell'Interno che ha presentato l'opuscolo alla stampa, è abituato a difendere la politica ultraconservatrice del suo governo. Un'acuta divergenza di opinioni, sul modo di affrontare l'emergenza Aids, lo divide dal ministro federale della Sanità, la democristiana Rita Suessmuth. Per esempio i bavaresi sono fautori della registrazione pubblica dei sieropositivi, dell'internamento dei malati in appositi centri sanitari, della cacciata degli stranieri infetti. Tutte misure che il governo federale considera non soltanto antidemocratiche ma anche controproducenti: infatti rtschierebbero di nascondere la malattia dietro uno spesso velo di reticenza. La Suessmuth confida, invece, nell'efficacia di una propaganda capillare, che si svolge attraverso le strutture sanitarie, le scuole, le istituzioni militari, i mezzi di comunicazione di massa. L'opuscolo che viene ora distribuito in Baviera è stato realizzato in vista dei pericoli di contagio che milioni di turisti tedeschi incontrano nei viaggi all'estero. Si teme che molti di loro possano rimpatriare con il virus nel sangue. Voi andate in vacanza ma l'Aids no, avverte Gauweiler. E spiega che in molti Paesi africani o centroamericani c'è un tasso di infezione che arriva fino al 90 per cento fra la gente dedita alla prostituzione. Non preoccupano soltanto 1 tedeschi che vanno all'estero, ma anche gli stranieri che vengono in Germania. Per questo la città di Brema ha varato in quésti giorni una singolare Iniziativa di prevenzione. Ai marinai che sbarcano in porto viene consegnato un opuscolo tascabile che fornisce, in lingua inglese, una serie di informazioni relative alla malattia, ai consigli per prevenirla, alle strutture sanitarie della città. E non si tratta soltanto di indicazioni teoriche: allegato a ogni opuscolo gli amministratori di Brema offrono in omaggio un preservativo. Alfredo Venturi

Persone citate: Brema, Klaus Graf, Michael Koch, Peter Gauweiler, Rita Suessmuth, Suessmuth

Luoghi citati: Baviera, Bonn, Germania, Monaco