ti tregua spettro dei curdi

La tregua, spettro dei curdi La tregua, spettro dei curdi NOSTRO SERVIZIO PARIGI — La decisione di Baghdad e di Teheran di avviare negoziati sotto l'egida delle Nazioni Unite per mettere fine alla guerra del Golfo, ha provocato un vivo allarme tra i pecftmergo. (1 guerriglieri curdi) iraniani e iracheni. Avevano approfittato in qualche modo della guerra per concludere un alleanza con Teheran o Baghdad (per combattere meglio i regimi loro avversari) e ora temono le conseguenze di un eventuale cessate il fuoco. Di ritorno da Washington, dove ha patrocinato la causa dei curdi iracheni presso il Dipartimento di Stato, Jalal Talabani, capo della maggiore formazione dei ribelli curdi iracheni, ha dichiarato al giornale inglese Guardian che si attende un peggioramento della situazione dei suoi uomini che, ha detto, dovranno 'cercare rifugio sulle montagne» con l'aiuto degli iraniani. I pechmerga iracheni nel corso degli ultimi due anni hanno preso il controllo di zone non trascurabili della pianura del Curdistan iracheno. Talabani afferma che i suoi guerrieri dovranno ora fronteggiare tutta la potenza dell'esercito di Baghdad, utilizzabile dopo un eventuale accordò di pace. 'Dovremo allora cambiare tattica, ma continueremo la lotta sotto altre forme» ha dichiarato, la¬ sciando capire che 1 combattenti curdi torneranno alla tattica della guerriglia che avevano un po' imprudentemente abbandonato per tentare di lanciarsi in una guerra convenzionale a fianco degli iraniani. Di passagio a Parigi, lo sceicco Ezedine Hosseini, capo spirituale sunnita del Kurdistan iraniano la cui autorità morale è riconosciuta da tutte le formazioni dei pechmerga iraniani, si mostra meno preoccupato sulla sorte dei suoi partigiani, dice che sono solidamente installati nel Curdistan iraniano e hanno il pieno appoggio delle popolazioni locali. 'La guerra tra i curdi iraniani e il governo di Teheran — ci ha detto — c'era ben prima della guera tra Iran e Iraq, e continuerà, quale che sia l'esito dei negoziati tra Baghdad e Teheran, fino a quando non avremo ottenuto il riconoscimento dei nostri diritti nazionali». Non teme un eventuale disimpegno degli iracheni che forniscono ai guerrieri curdi iraniani un aiuto logistico non indifferente? 'Ammetto, risponde, che la guerriglia curda in Iran possa essere privata di alcuni vantaggi e incontrare più grandi difficoltà nella lotta». Esclude tuttavia che possa ripetersi il dramma del movimento del generale Barazani. Questo gruppo fui cancellato nello spazio di qualche giorno quando lo Scià .concluse, nel marzo del '75, con Saddam Hussein l'accordo di Algeri nel quale si impegnava a chiudere le sue frontiere con il Curdistan iracheno. 'Abbiamo tenuto conto delle amare esperienze del passato e le organizzazioni curde iraniane hanno saputo salva-, guardare, malgrado qualche aggiustamento tattico con Baghdad, la loro indipendenza». ■ I pechmerga iraniani sono veramente indipendenti rispetto all'Iraq? Su questo tema lo sceicco Hosseini si è mostrato molto reticente. 'Nell'interesse dela nostra causa, siamo obbligati a una certa riservatezza nei giudizi e dichiarazioni pubbliche». E' per questo che, pur deplorando l'uso da parte di Baghdad dei gas contro i curdi iracheni, afferma di non aver giudicato utile condannare pubblicamente «ti dramma di Halabja». 'Il mondo intero l'ha fatto — dice — non era dunque necessario che lo facessi anch'io». Aggiungendo quasi a mo' di scusa: «f curdi sono in una situazione molto difficile. Per necessità tattica, sono costretti ad accettare alcune cose spiacevoli che ci sono state imposte dalla guerra tra Iran e Iraq». _ _ Jean Oueyras Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Barazani, Hosseini, Jalal Talabani, Jean Oueyras, Saddam Hussein, Talabani