In pallone tra le nuvole

In pallone tra le nuvole Da domani al 7 agosto «mondiali» per dirigibili in Lussemburgo In pallone tra le nuvole Nella gara iridata l'Italia sarà rappresentata da un ex industriale del Cuneese - Vola con un casco della seconda guerra mondiale: «Dopo tanti sacrifici lasciatemi essere protagonista» DAL NOSTRO INVIATO LEVALDIGI — Mille metri cubi di aria calda sopra la testa, un bruciatore che spara fiamme lunghe sette metri, un'elica e un rumorosissimo motore ad un solo cilindro, cordicelle e cavi d'acciaio, tre bombole di gas, un cestone trasformato in cabina di pilotaggio, tanto coraggio e un po' di pazzia: in queste condizioni Giovanni Aimo, detto John, 42 anni, ex industriale di Mondovi, tenterà di conquistare il titolo del mondo nei primi campionati assoluti riservati ai dirigibili e in programma da domani al 7 agosto in Lussemburgo. John Aimo non è nuovo ad avventure di questo tipo. E' pilota d'aereo, istruttore internazionale di mongolfiere, adesso anche pilota di dirigibili. In Italia l'unica scuola funzionante si trova all'aeroporto di Levaldigi. nella sede dell'Aeroclub, ed è diretta proprio da lui. E sarà ancora lui a difendere i colori del nostro Paese in questo primo spettacolare meeting mondiale. I$ri sera la spedizione tricolore In Lussemburgo e stata presentata ufficialmente con il nuovo sponsor, la Ferrerò di Alba, che seguirà tutte le gare di Aimo e della pattuglia dell'aria di Levaldigi. Per salutare la partenza si sono radunate quattro mongolfiere e una lolla di amici e di curiosi che hanno abbandonato la vicina statale per seguire le evoluzioni di questi nuovi pionieri. John Aimo è intento a gonfiare il dirigibile. E' teso, cor¬ re a destra e a sinistra, controlla il pompaggio dell'aria nella coda, verifica il «muso», attacca cavi e corde. Si concede un attimo di tregua mentre il gigantesco ventilatore continua a riempire il pallone. Dice: -Questo dirigibile è un Cameron D-38, immatricolato G-BGEP. E' con questa macchina che tenterò di conquistare il titolo iridato. E' un pallone ad aria calda motorizzato con la forma, anche se molto più piccola, che ricorda da vicino il dirigibile Italia di Nobile. E'stato costruito nel '78 e rimotorizzato nell'Sl con un Fuji Robin da 250 cavalli. Adesso ha un bruciatore singolo e una nuova cabina e circa 150 ore di volo. E' lungo 22 metri e alto 15 ed è senza dubbio il più piccolo dirigibile che parteciperà'. John Aimo «spara» i dati come un computer. E' felice di essere protagonista: -Qui a Levaldigi, grazie alle condizioni meteo, siamo riusciti ad allenarci molto. Cosi siamo pronti a dare battaglia, anche se ci sono molte incognite, il motore, irifornimenti, la cabina che non e presurizzata. Ma ho un vantaggio rispetto agli altri: sono piccolo e quindi peso meno-. Il dirigibile riesce, a piena potenza, a raggiungere 15 chilometri all'ora. Non è un anacronismo? Nell'era degli Shuttle, della vita sempre più veloce, delle decisioni da prendere in frazioni di secondo, volare a passo di lumaca può anche far sorridere. Aimo: -Sono tornato indietro nel tempo, mi considero un po' come il nipotino di Nobile. E' slata una scelta di vita. Mentre tutti corrono e non si sa dove vogliano arrivare, ebbene, ho deciso di fermarmi e dì andare avanti a piccoli passi. Comunque le sensazioni che si provano sia sul pallone, sia sul dirigìbile, ad alta quota, nel cielo infinito, non si possono raccontare, sono senza prezzo. E tutte le volte puoi scoprire qualcosa di nuovo, un bosco, un fiume, un lago alpino. Il mondo che sotto di noi scorre febbrile, ci passa davanti al rallentatore. Volare in queste condizioni significa anche ritrovare se stessi, avere più calma, più concentrazione, senza dubbio più lungimiranza-. Il sogno di Aimo era un altro. Voleva fare il pilota d'aerei, volare su un Jumbo, magari attraversare gli oceani. •Presi il brevetto di primo grado, poi quello di secondo. Dopo il liceo e un po' d'università a Fisica iniziai a lavorare nell'azienda di mio padre, a Mondovi. Ma volevo fare il pilota, gli aerei mi avevano sempre affascinato. Così quando mi dissero che non avrei mai potuto scegliere questo tipo di carriera perché portavo gli occhiali da vista, mi sentii morire-. Però tutto andò bene. Ancora Aimo: -Dopo aver ottenuto il brevetto di radiotelefonia in lingua inglese, mi presentai all'Aeroclub. Sapevo che il presidente aveva comprato una mongolfiera e che si stavano cercando volontari per diventare piloti di pallone. Ricordo che ero solo, nessuno aveva accettalo. Feci un brevissimo corso con Tom Sage della Cameron e cominciai a volare il più possibile per fare esperienza. Allora non avevamo ne ventilatori, né equipaggi e per tornare a casa alla fine del volo si faceva autostop-. Da allora molte cose sono cambiate. John Aimo e l'amico inseparabile Paolo Bonanno, di Revello, piccolo paese della Valle Po, lavorano a tempo pieno per i palloni ad aria calda. Aimo: -Ho sulle spalle circa duemila ore di volo. Ho partecipalo a quasi tutti i campionati e ogni anno sono invitato d'onore alla Bristol Balloon Fiesta e al raduno di volo in montagna di Chateau d'Oex. in Svizzera-. Il pilota cuneese ha volato in Germania, Svizzera, Olanda, Usa, Francia, Austria, Lussemburgo. Inghilterra. Ha attraversato le Alpi, gli Appennini, laghi e fiumi e -sono atterrato e ho volato nelle più belle città d'Italia-. Aimo s'infila un caschetto con cuffia usato dai piloti della Luftwaffe nella seconda guerra mondiale. I ragazzi del suo equipaggio lo chiamano «Barone rosso». Questo è esibizionismo! -Certo, lo è. lo giuro. Ma dopo tutti i sacrifici che ho fatto, l'enorme quantità di tempo che ho dedicato alle mongolfiere e ai dirigibili, i soldi spesi, le notti insonni passate con Paolo Bonanno a studiare modifiche, lasciatemi essere un po' protagonista-. Il dirigibile è pronto, gli ormeggi vengono allentati, il bruciatore spara senza tregua e riscalda l'aria. 11 motore entra in funzione e la grande elica fa oscillare il gusciocabina. Ancora un istante e John Aimo e già alto nel cielo. Da terra si vede solo la fiamma del bruciatore e si sente lo scoppiettio del motore. Lo spettacolo e affascinante e Aimo saluta la folla. Adesso il padrone del mondo e davvero lui. Fiorenzo Panerò Levaldigi. Il dirigibile Cameron D-38, immatricolato G-BGEP. con il quale John Aimo tenterà di conquistare il titolo Iridato nei primi campionati assoluti ad agosto in Lussemburgo