Immigrati: la «seconda ondata» investe gli Usa

Immigrati: la «seconda ondata» investe gli Usa Previsti nove milioni di nuovi americani entro la fine degli Anni Ottanta, in maggioranza asiatici e ispanici Immigrati: la «seconda ondata» investe gli Usa NOSTRO SERVIZIO WASHINGTON — Quasi nove milioni di nuovi americani entro la fine degli Anni Ottanta: negli Usa si prevede un'ondata di immigrati che toccherà e forse supererà quella già memorabile che raggiunse gli Stati Uniti nel primo decennio del secolo: lo rivelano recenti studi sulle statistiche fornite dal governo. li rapporto del Centro Studi per l'Immigrazione, conclude che il numero di immigrati legali dal 1961 al 1990 eguaglierà o supererà il totale di 8,7 milioni stabilito dal 1901 al 1910. Se poi — secondo gli studiosi — si includono anche immigranti illegali, l'ammontare complessivo potrebbe essere superiore di diversi milioni a queste previsioni. Diversamente dai massimi registrati un tempo, caratterizzati principalmente da immigrati provenienti dall'Europa, gli ultimi arrivati — dice il rapp. o — sono soprattutto ispanici o asiatici. L'ondata attuale ha riacceso 11 dibattito a proposito della capacità degli Stati Uniti di assorbire grandi quantità di immigrati. Si prevede infatti che U fenomeno abbia influenze a lungo termine su tutti gli aspetti della vita americana, dagli affari alla politica, alle istituzioni sociali. •Incominciamo a capire solo ora come la quantità e la composizione di quest'ultima immigrazione influirà sulla vita del Paese», dice Doris Meissner, esperto in materia di immigrazione alla «Fondazione Carnegie. ed ex funzionario del Servizio federale per l'immigrazione e naturalizzazione. Dice Duke Austin, portavoce del Servizio: •Sembra probabile che toccheremo il tetto di otto milioni e mezzo e oltrepasseremo forse i nove milioni entro questo decennio». Le cifre sono cosi ripartite: 2,4 milioni di immigrati entrati illegalmente negli Stati Uniti e che hanno chiesto l'amnistia in base alla vecchia legge sull'immigrazione. Negli ultimi sette anni — secondo statistiche ufficiali — quattro milioni di immigrati legali sono stati accolti negli Usa. Funzionari sostengono che un milione e 800 mila nuovi arrivi sono previsti entro il 1990, ai ritmi attuali. Ci si aspetta ora che il totale ammonti a 8,7 milioni di Immigrati oltre a coloro che beneficeranno dell'amnistia, a quelle centinaia di migliaia di rifugiati e a quegli altri immigrati che hanno ottenuto asilo politico e che sono in attesa di ottenere la cittadinanza definitiva. Gli immigrati legali sono in genere individui ammessi perché hanno parenti stretti cittadini americani o residenti, perché rifugiati (o comunque individui che hanno ottenuto asilo politico e sono diventati residenti permanenti) o perché sono lavoratori stranieri con specializzazioni molto richieste negli Stati Uniti. Gli ultimi immigrati «ci stanno guidando verso una società più variegata, e producono cambiamenti anche nella cultura e nella lingua», dice David Simcox. direttore del Centro studi sull'immi¬ grazione. «Nelle zone dove avvengono insediamenti abnormi di nuovi immigrati si producono fenomeni di disgregazione dell'economia, degli insediamenti abitativi, della scuola e dell'assistenza sanitaria: Thomas Espenshade, docente anziano all'«Urban Insti tu te», un gruppo di ricerca, cita studi che mettono in luce come «i benefici dell'immigrazione compensano probabilmente gli svantaggi». L'Immigrazione — dice — soddisfa la domanda di lavoro e aggiunge e arricchisce la cultura. Esperti in immigrazione sostengono che voci contrarie all'immigrazione ci sono sempre state in Usa. «17 Paese ha sempre avuto bisogno e continua ad aver bisogno di immigrati, per vivificarci culturalmente e intellettualmente e per corroborare l'economia», sostiene Alan Kraut, docente di storia alla American University a Washington. Dopo la più recente ondata di immigranti, e in partlcolar modo agli ispanici, si è intensificato lo sforzo per far dichiarare l'inglese lingua ufficiale degU Stati Uniti. Fino ad oggi, 16 Stati hanno adottato l'inglese come lingua ufficiale e il provvedimento sarà probabilmente adottato a novembre in tre altri Stati. I demografi confermano che in Stati come California, Florida, Texas e New York, dove gli immigranti si sono stabiliti in grandi concentrazioni, stanno avvenendo profondi cambiamenti. Secondo statistiche ufficiali, quasi il 70 per cento degli immigrati nel 1987 si è insediato in questi quattro Stati, insieme a New Jersey e Illinois. Questi sei Stati, nel loro complesso, hanno attirato immigrati per più di 10 anni. Leon Bouvier, demografo, già vicepresidente dell'Uffico consultivo per l'immigrazione, conclude che, benché la popolazione degli Stati Uniti sia triplicata dall'inizio del secolo, l'immigrazione produce oggi un impatto ben maggiore a causa degli elevatissimi tassi democratici. e. st.

Persone citate: Alan Kraut, David Simcox, Doris Meissner, Duke Austin, Leon Bouvier, Thomas Espenshade, Urban