Rafsanjani, il Richelieu dell'Iran di Igor Man

Rafsanjani, il Richelieu dell'Iran Rafsanjani, il Richelieu dell'Iran Prendere tinaia decisione (uccellare la 598) è stalo per me lo stesso che bere un veleno mortale (...) ho dovuto accenare, non per fare tanica ma nell'interesse supremo della Repubblica islamica (...) che affido al popolo perché non finisca nelle mani degli infedeli). Cosi ha parlalo ieri Khomeini, inchiodando tutto l'Iran alla radio. Le parole dell'Imam confermano quanto abbiamo scritto mercoledì c cioè che acccttazione, da parte sua. della 59X, poteva definirsi una sorta di testamento spirituale del grande vecchio. Ma le riportiamo perché "somigliano" in modo impressionante davvero a quanto ci disse, nell'aprile scorso, a Teheran, il presidente del Majilis (Parlamento) Rafsanjani. Come qualche volta succede, dopo l'intervista, spenti i registratori, l'uomo politico, specie se orientale, è solito scambiare qualche battuta con il giornalista col quale, magari fino a un momento prima, ha battibeccato. Lei ha parlato il linguaggio della intransigenza — gli dicemmo —, ha ribadito che l'Iran ha il diritto di pretendere la condanna di Saddam Hus¬ sein, ma non vi rendete conto che dietro l'Iraq c'è il mondo arabo e che il mondo arabo c molto più importante dell'Iran per la comunità occidentale? Rafsanjani rispose testualmente: i Accettare la 59H rinunciando alla pregiudiziale della condanna dell'Iraq sarebbe per noi come bere un amaro culite di veleno». Chi è questo Rafsanjani. non ayatollah bensì hojatoleslam (un gradino più sotto, turbante bianco invece che nero)'.' Ali Akbar Hashemi Rafsanjani e <un renile, un intrigante, un intrallazzatore'), rispondono i suoi nemici, che non sono pochi. «E' un uomo retto, senza peli sulla lingua, l'anima buona dell'Imam), rispondono i suoi amici, che non sono molli. Al tempo della rivoluzione e subito dopo l'avvento di Khomeini, quest'uomo di giusta statura, quasi glabro (una sottile peluria gli orna appena il labbro superiore), una frangetta ben curala di capelli castani che sbuca dal turbante si direbbe con civetteria, le mani piccole e sempre fresche di manicure. stava alla larga dai cronisti. Nasce in un anonimo paesino della regione del Kerman in un giorno impreeisato dell'anno 1313 dell'Egira (1934/1935) da una famiglia di modesti coltivatori di pistacchi. Nel 1948 lo mandano, grazie a una collctta, alla scuola coranica di Qom. Allievo devoto, addirittura portaborsa ma anche discepolo coraggioso perché, nel 1963. quando Khomeini si mette nei guai con lo Scià, Rafsanjani è con lui. in prima fila, e finisce in galera. I suoi scritti politici dedicati soprattutto alla questione palestinese (argomento tabù al tempo dello Scià) gli guadagnano la stima dei giovani resistenti di sinistra e le attenzioni della Savak. la polizia segreta. Subisce più volte la galera. la tortura. A mano a mano che la rivoluzione si consolida, eliminando i laici uno dopo l'altro. Rafsanjani scala le vette del potere: prima ministro dell'Interno, poi presidente del Parlamento, quindi rappresentante personale dell'Imam nel Consiglio di guerra, infine (è storia di ieri) comandante ad interim delle forze armate. Diventa popolare in tutto il mondo con l'Irangate. Lo accusano di aver trescato con McFarlane. con N'orth, con emissari israeliani (per¬ sino in cambio di denaro) e lui. ch'e. fra l'altro, uno dei tre Imam della preghiera del venerdì, durante quella messa all'aperto, a metà comizio, a metà rito iniziatico, dice in risposta a un gruppo di inferociti studenti: < McFarlane... ah si: è venuto con altri suoi compatrioti portandoci una torta, delle coli da cowboy e un pensierino da parte del signor Reugan. Noi li abbiamo tenuti per un po' al fresco e siccome avevano fame si soli mangiati la torta. Poi li abbiamo rispediti a casa)). L'Irangate doveva essere la sua disgrazia, c stata la sua fortuna: Khomeini Io elegge «delfino» ed egli comincia a tessere la tela del compromesso, deciso a trovare l'uscita di sicurezza dal vicolo cieco della guerra. Soltanto Khomeini poteva avallare la resa politica dell'Iran, e Rafsanjani c riuscito a compiere il miracolo di convincere l'Imam. Colui che chiamano «lo squalo» sarà stato un po' «ciuccio» a Qom. come dicono le malelingue, ma non v'ha dubbio che dietro la sua fronte ornata di frangetta c'è un cervello ben oliato. Igor Man

Luoghi citati: Iran, Iraq, Teheran