Rafsanjani, il Richelieu dell'Iran di Jean Gueyras
Bani Sadr: «Potrei rientrare » Intervista all'ex presidente iraniano in esilio a Parigi Bani Sadr: «Potrei rientrare » «L'unica condizione che pongo è il ristabilimento della democrazia» ■ «Per una pace duratura occorre un nuovo gruppo dirigente» - «Rafsanjani è il vero responsabile della sconfitta» NOSTRO SERVIZIO PARIGI — «Sono pronto a rientrare in Iran, a condizione che si sia ristabilita completamente la democrazia-. L'ex capo di Stato iraniano Bani Sadr. che dall81 vìve in esilio in Francia, pensa che l'88 sarà in Iran «Tanno del destino» e mostra un certo ottimismo sull'evoluzione del regime islamico. «L'apertura diplomatica all'esterno, che si è manifestata con l'accettazione della risoluzione 59S — dice — implica un'apertura democratica all'interno del Paese. Il regime è obbligalo a evolversi nella direzione della democrazia, non ci sono altre possibilità-. Bani Sadr dubita però che le autorità iraniane siano capaci di portare a buon fine il diincile processo della pace. «Gli sforzi che si stanno facendo in questa direzione — afferma — non potranno portare, nel migliore dei casi, che a una pace armata. Per una pace duratura, occorreranno cambiamenti all'interno del gruppo dirigente di Teheran". L'eN capo di Stato irania¬ no, che all'inizio della guerra era stato il primo comandante in capo ad interim delle Forze Armate, si mostra particolarmente severo nei confronti del suo attuale successore. Rafsanjani. «La resposabilità delle sconfitte subite dal nostro esercito dopo Khorramsliahr è sua e soltanto sua — dice —. Qui si ha l'abitudine di considerarlo "l'uomo forte" del regime. In realtà è molto debole e manca stranamente di coraggio. Se fosse davvero coraggioso, si sarebbe presentato davanti al popolo, avrebbe riconosciuto la sua responsabilità nella sconfitta e si sarebbe dimesso come a suo tempo fece il presidente Nasser dopo la disfatta del Sinai-. Per Bani Sadr. l'hodjatoleslam Rafsanjani trae la sostanza della sua forza dall'appoggio illimitato dell'imam Khomeini che. si sottolinea, l'ha messo a capo dell'esercito malgrado 1 opposizione unanime delle guardie della Rivoluzione e degli ufficiali dell'esercito regolare, seconodo i quali «ha rubato loro la vittoria e li ha abbandonati nella sconfitta-. «Nessun altro allinfuori di lui — aggiunge — avrebbe accettato di fare la pace nella sconfitta-. Detto questo, precisa che il passo attuale del! Iran è «una buona cosa», anche se arriva tardi. Come spiega il voltafaccia dell'imam Kòmeini che. ancora recentemente, rispondendo all'ayatollah Montazeri che chiedeva una guerra totale contro gli Stati Uniti, aveva affermato che la guerra contro l'America passava attraverso la guerra contro l'Iraq? «Escludo — dice — la tesi della malattia messa in giro da alcuni ambienti dirigenti a Teheran, secondo i quali l'imam sarebbe talmente malato da non poter nemmeno firmare i documenti ufficiali». Questo isolamento, precisa, si e manifestato vistosamente il giorno dei funerali delle vittime dell'Airbus, che hanno riunito soltanto poche migliaia di persone. «fatto senza precedenti nella storia della Repubblica islamica». A questo si aggiungono le risse dell'imam con il Consiglio dei guar¬ diani della Costituzione die recentemente hanno rifiutato di accettare il progetto di legge che esenta il primo ministro Moussavi dall'obbligo legale di presentare il suo nuovo governo davanti al Majhs (il Parlamento) una settimana dopo il voto di fiducia. «In questa occasione l'imam ha constatato che i religiosi iraniani sono passati all'opposizione-. Bani Sadr aggiunge che l'occupazione di Dehloran, anche per un periodo limitato, ha dimostrato il totale fallimento militare del regime. «L'imam adesso sa che. se la guerra ricomincerà, si combatterà ormai sul territorio iraniano». Lex presidente pensa infine che. accettando la risoluzione 598. il giorno stesso in cui la convenzione democratica si riuniva negli Stati Uniti. Rafsanjani e l'imam hanno voluto fare un regalo a Bush, che ave va un disperato bisogno di un successo diplomatico per aumentare le sue possi bilità contro Dukakis. Jean Gueyras l'opvriuht «Le Monde» « JH.T l'Italia «l.a Stampa»
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