Anche lei Cgil si è spaccata

Anche lei Cgil si è spaccata Divisi socialisti e comunisti, anche all'interno di questi ultimi emergono diverse posizioni Anche lei Cgil si è spaccata Il pei spara a zero sull'intesa e giudica inconcepibile l'atteggiamento di Cisl e Uil • Del Turco: «Sull'altare dell'accordo, dopo otto anni di vuoto contrattuale, bisognava sacrificare qualche contenuto» ROMA — La spaccatura è netta, dopo il fallimento del tentativo di conciliazione del ministro Formica sull'accordo Fiat, non solo tra CgilCisl-Uil. ma anche all'interno della Cgil tra comunisti e socialisti. Sfumature non trascurabili sarebbero affiorate perfino tra i comunisti: alcuni sono con Occhetto, che ieri al comitato centrale del pei ha accusato la Fiat di voler «destabilizzare il sindacato», altri appaiono più cauti. «Si tratta di una normale dialettica interna», si è detto al termine di una riunione della segreteria della Cgil. In realtà, gran parte dei socialisti sarebbero disposti a firmare, comunque a compiere ogni sforzo per ricucire lo «strappo». Per il segretario confederale Bertinotti, comunista, l'intesa «fa schifo» ed è inconcepibile l'atteggiamento della Cisl e della Uil, menlre per il socialista Cerfeda. segretario generale aggiunto della Fiom, «non si può continuare ad usare il "no" come metodo permanente per cercare di salvarsi l'anima» e per un altro socialista autorevole, il segretario confederale della Cgil Cazzola. è evidente che «c'è un problema di autorevolezza ed autorità del gruppo dirigente nell'essere solidale e decidere senza temere imboscate o senza rincorrere di volta in volta il consenso». Lo stesso «numero due» della Cgil, Del Turco, leader della componente socialista, insieme ai compagni di cordata Cazzola, Ceremigna e Vigevani, lancia questa mattina sulle colonne dèlìVAvanti! » un doppio avvertimento ai comunisti e a CislUil: «Non possiamo e non vogliamo renderci complici, neanche involontariamente, di un disegno (ormai di questo sembra trattarsi) che punta ad avere per ragioni di presunto potere una Cgil isolata, o isolazionista, e magari costretta alla chiusura settaria. Tutto ciò nel momento in cui il sindacalismo confederale vive una crisi profonda dalla quale può uscire solo solidalmente e unitaria¬ mente». Sul merito, poi. dell'accordo. Del Turco usa toni mollo più sfumati rispetto a Trentin e agli altri dirigenti comunisti. «Sono otto anni — aflerma — die non si fa un accordo con la Fiat. Sull'altare di una intesa, che rilegittimasse i rapporti sindacali, bisognava sacrificare qualche contenuto, ma via via che la nostra iniziativa si è sviluppata ci siamo resi conto che c'erano questioni di altro tipo, che non riguardavano proprio la qualità e la quantità delle inlese». In particolare. Del Turco critica «il modo con cui viene distribuito il salario, cioè la vecchia riproposizione dell'aumento uguale per tutti». ma nello slesso tempo ammette che »!a quantità è ragionevole». Aggiunge: «Volevamo qualche garanzie più certa sulle questioni della mensa che sono poste in modo molto aleatorio». E le frecciate di Cisl e Uil sull'«tncapacirà.. della Cgil a decidere? Del Turco: «Avrebbero fatto bene a ri¬ sparmiare energie, sforzi e ironia alla direzione della Fiat. Credo che sia un me| stiere sempre più utile per un sindacalista. Io per esempio non le ricambio con la stessa moneta' Comunque, la componente comunista e [ in difficolta' Del Turco: «La ! componente comunista conosce la stessa crisi di tutte le organizzazioni sindacali Non vorremmo che la ricetta fosse cosi semplice: basta eliminare qualche sindacalista comunista e la crisi del sindacato è recuperata- Replica, subito, il segretario confederale della Uil. lzzcr «Si vede che Del Turco non ha argomenti da far valere. Le sue pseudo-mcdiaziori hanno solo affossato i margini di chiarimento che per l'intera gioimata di lunedi Cisl e Uil hanno cercato di tenere vive». In questa atmostera particolarmente lesa non si prevedono, ovviamente, riunioni unitane a breve scadenza. Iptì Pizzinato. Benvenuto e il segretario generale aggiunto della Cisl Colombo sono intervenuti insieme alla manifestazione dei pensionali, programmata un mese fa. ma si sono scambiati poche parole. Oggi le tre confederazioni si presenteranno all'incontro con il presidente della Conlmdustria Pinifanna sul fisco, ma pare che nessun rappresentante della Cgil andrà al convegno-denuncia della Uil sull'evasione fiscale, pure previsto per oggi. Un po' di acqua sul fuoco viene gettata da Crea, segretario generale aggiunto della Cisl. «Le difficoltà deila Cgil — osserva — pesano sull'intero movimento sindacale e per nessuno ci sono spazi speculativi. L'intera segreteria della Cisl è convinta della necessità di compiere uno sforzo comune con Cgil e Uil per un chiarimento della strategia politica. Arrivare ai prossimi appuntamenti (fisco. Mezzogiorno e occupazione, contratti del pubblico impiego ecc.) in una situazione di ulteriore debolezza sarebbe una sciagura». e- c. f.

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