Nel Karabakh pronti a usare la forza»

Nel Karabakh pronti a usare la forza» Duro monito di Mosca agli armeni se non rispetteranno le indicazioni del Presidium Nel Karabakh pronti a usare la forza» Gorbaciov prospetta un deciso intervento dello Stato nel caso continuino «le violazioni dell'ordine e della legalità» - Il procuratore delPUrss Sucharev minaccia il coprifuoco ■ Gli armeni parlano di «tragico errore» del Presidium MOSCA — 11 Cremlino minaccia 1' uso della forza ilo stesso Gorbaciov ha parlato l'altro ieri dell'uso di -tutta la forza dello Stato sovietico-) se continueranno in Armenia e nel Nagorny-Karabakh «le violazioni dell'ordine e della legalità-, mentre se proseguiranno gli scioperi. »i ministeri sono già pronti a chiudere le imprese in sciopero e a sostituire le loro produzioni- con quelle di fabbriche in altre zone del Paese. Nel frattempo, sarà formata una commissione nell'ambito del Soviet delle nazionalità per s.udiare. con le autorità azerbaidjane. la possibilità di elevare lo statuto del Karabakh da -regione autonoma- a «Repubblica autonoma-, il che ne rafforzerebbe \'-autonomia reale-. Sono questi i particolari mancanti sulla decisione del Presidium del Soviet supremo dell'altro ieri, dedicata al problema del Karabakh. forniti nel corso di una conferenza stampa dal membro supplente del Politbjuro del pcus. Piotr Demicev. dal procuratore generale deU'Orss, Aleksandr Sucharev e dal ministro degli Interni dell' Urss Aleksandr Vlasov. «Nessuna misura speciale — ha detto Demicev — sarà presa se non vi saranno violazioni dell'ordine e della legalità, ma se queste l'i saranno noi ristabiliremo l'ordine-. Il procuratore dell'Urss Sucharev ha aggiunto che se sarà necessario saranno usati •lutti i poteri consentiti dalla Costituzione- e ha precisato che piuttosto che della legge marziale -si tratterebbe del coprifuoco, anche se — ha aggiunto — non credo che siamo a questo punto-. Nel suo intervento. Gorbaciov ha detto tra l'altro che «tutta la forza dello Stato sovietico deve essere usata per contrastare le forze che si oppongono alla perestrojka-, riferen¬ dosi a Toloro che in Armenia e nel Nagorny Karabakh -fomentano scioperi e disordini, diffondono slogan antisocialisti e utilizzano la glasnoit e la perestrojka per finalità contrarie ad esse-. Gorbaciov ha sottolineato il fatto che la questione del Karabakh «è rilevante per l'intera Urss- e ha definito le questioni nazionali «un processo dialettico vivente, mai regolato in maniera definitiva-. In questo contesto Gorbaciov ha però detto che «non bisogna far trionfare una posizione nazionale contro un'altra, (è questa una delle tesi degli armeni) e ha proposto al Presidium la costituzione della commissione che elaborerà proposte da sottoporre a una futura riunione dello stesso Presidium. Gorbaciov ha sottolineato la responsabilità degli intellettuali nelle aree interessate al conflitto per il Karabakh, i quali — ha detto — «hanno disorientato le popolazioni distogliendole dai problemi reali e talvolta le hanno spinte verso posizioni anti-socialiste-. Karum Nakapitian. membro del comitato armeno, l'organismo ai margini della legalità che tiene le fila degli scioperi in Armenia, ha definito la decisione del Presidium «un tragico errore - e ha detto di non credere che la risoluzione sia stata votata all'unanimità. Sugli scioperi in Armenia e nel Karabakh Demicev ha detto che la gente per lo più è tornata al lavoro, anche se in Karabakh «in molle fabbriche si è continuato a scioperare-. Ma ha avvertito che se gli scioperi dovessero ingiustificatamente continuare, «i ministeri sovietici sono già pronti a sostituire le produzioni delle ìndi strie in sciopero e anclie a chiudere queste fabbriche-.

Luoghi citati: Armenia, Mosca, Urss