Una sfida tra uomini-ragno

Una sfida tra uomini-ragno Oggi a Bardonecchia finale del Gran Premio di arrampicata sportiva Una sfida tra uomini-ragno Le scalate senza rischi alle montagne attirano migliaia di giovani - Poche decine di metri, ma con le difficoltà di un «ottomila» - Due ragazze hanno fatto meglio di 75 maschi □AL NOSTRO INVIATO BARDONECCHIA — La pelle delle sue mani sembra di tartaruga, pesa 42 chili. 28 anni, è considerata la migliore arrampicatrice sportiva italiana. Si chiama Luisa Jovane. veneziana d'origine, bolzanina d'adozione, laureanda in geologia. Con altri 150 atleti, maschi e femmine di 14 nazioni, partecipa a una specie di -Gran Premio» di F.l di una disciplina emergente. l'arrampicata sportiva, che coniuga il bello e le difficoltà dell'alpinismo, della ginnastica artistica, dell'atletica leggera e di altre specialità ancora. Tre giornate di gara che si concludono oggi nell'incantevole scenario in Valle Stretta a Bardonecchia. quota 1800. in territorio francese. Si fa presto a dire .arrampicata sportiva, e uno pensa subito alla conquista di vette incontaminate, alla solitudine, ai rischi del sesto grado. In realtà c'è poco o nulla di tutto questo. Niente scarponi, chiodi, martello, casco, giacche a vento e l'attrezzatura del sestogradista. Qui bastano una tuta, un paio di scarpe di gomma, un po' di magnesite antiscivolo per le mani, l'inbragatura per restare appesi alla corda in caso di caduta. Gli ottomila da conquistare sono poche decine di metri, lungo una parete, con strapiombi fino al decimo grado si, ma senza alcun pericolo per l'atleta. Qui vince chi cade meno: chi in palestra, lungo le pareti artificiali ha rinsaldato muscoli e acquisito un equilibrio psico-fisico che lo mette a riparo da incertezze e paure. Un concentrato di difficoltà da superare in pochi minuti, senza alcun rischio per l'incolumità, ma da affrontare con una tensione che brucia energie e logora. Per lo meno quando questo sport viene praticato ad alto livello, come si fa in questi giorni lungo la «Parete dei Militi» di Bardonecchia. santuario dell'alpinismo storico dei Gervasutti, Boccalatte e Bonatti. Non meraviglia che ad assistere alle gare di questo Gran Premio della Montagna siano convenute dall'Italia e dalla Francia, migliaia di spettatori, con binocoli è telecamere, pronti ad applaudire l'atleta indenne da errori o ad incoraggiarlo quando un passo falso ne ha compromesso la stabilità facendolo scivolare. Il fiato sospeso è per il balletto orizzontale e verticale dell'arrampicatore ritmato dagli appigli sulla roccia, è per l'equilibrio di quel corpo in parete che lotta per spingere la danza sempre più lontano. Diventa campione chi, come Luisa Jovane. o il torinese diciannovenne Marzio Nardi, fa di questo sport un'arte verticale, un laboratorio del gesto che associa la dolcezza alla violenza della presa. La maggior parte, e sono migliaia ormai in Italia i neofiti della disciplina, s'accontenta di praticarla la domenica e durante le ferie. Sono giovanissimi per lo più. che ingaggiano una sfida con se stessi soltanto per il piacere di arrampicarsi senza rischiare la vita. E che questa disciplina stia prendendo quota, lo conlerma la prospettiva di essere annoverata tra le competizioni sportive in programma alle Olimpiadi di Barcellona del '92. Cosi almeno si augurano ì dirigenti aeUa Fasi (Federatone arrampicata sporti .■a italiana), costituitasi l'anno scorso a Torino a distanj za di un secolo riall'istituzione. sempre nella capitale pi?montest, ilei Club Alpino Italiano. Un prologo di quella che sarà la slida olimpica a Barcellona è avvenuto già ie: i a ■ Sportroccia 88». 1 qualificati alla tinaie di oggi sono i big internazionali della specialità, dai lrancesi Le Menestrel a Cortijo. all'austriaco Schaeffler. al tedesco Kieb, agli italiani Di Marino. Sartori e Gallo, all'inglese Moon tra i maschi e, tra le femmine, le italiane Jovane e Pons (quest'ultima di Pinerolo. autentica sorpresa), le francesi Patissier e Destivelle. Particolarmente valide la prove di due ragazze, la Jovane e la Patissier che sui due itinerari della qualificazione hanno fatto meglio di 75 maschi. Oggi ci sarà il verdetto su chi tra 1 14 arrampicatori e le 6 arrampicatrici s'aggiudicherà la simbolica medaglia d'oro del primo classificato e la maglia tricolore per i connazionali. Guido J. Paglia j Una giovane arrampicatrice impegnata su una difficile parete

Persone citate: Boccalatte, Bonatti, Destivelle, Di Marino, Gallo, Gervasutti, Le Menestrel, Marzio Nardi, Pons, Sartori