Un «tesoro» stampato nel 1476

Un «tesoro» stampato nel 1476 Tornano da New York alla Nazionale i 20 fogli rubati dall'incunabolo del XV Secolo Un «tesoro» stampato nel 1476 Lo scorso settembre, un sedicente rabbino aveva ingannato gli impiegati, mutilando l'«Examen mundi» - Il vicedirettore: «Non ci dovrebbero essere problemi per il restauro» Sono tornati alla Biblioteca Nazionale i venti fogli che un sedicente rabbino ha sfilato, all'inizio di settembre, da un prezioso incunabolo ebraico del XV secolo. Li ha riportati a Torino il direttore della biblioteca. Leonardo Selvaggi, volato a Roma la settimana scorsa appena appresa la notizia che la polizia di New York li aveva recuperati e li restituiva all'Italia. Adesso sono nelle mani dei restauratori. Dice il vicedirettore. Vito Console: -L'operazione, in apparenza, non dovrebbe essere difficile per i tecnici, poiclié il ladro non ha provocato seri danni né al prezioso testo, né ai fogli sottratti-. Il recupero non può certamente far allentare le maghe del servizio di sicurezza. La sorveglianza alla Biblioteca Nazionale, da sempre severa, e diventata adesso rigorosissima: basta un gesto inconsueto e subito scattano i controlli. Il rischio corso è stato, infatti, grande. Se la polizia americana non fosse riuscita a rintracciare il ladro, i fascìcoli sarebbero andati definitivamente perduti. Erano già stati restaurati per mascherare la timbratura della biblioteca, predisposti ad una nuova legatura e. infine, corredati di una copertina in pergamena con scritte in ebraico impresse a secco. « Un lavoro ben fatto — dicono i bibliotecari — opera certamente di un artigiano assai esperto-. Il giro di vite nei controlli dei frequentatori della sala «Manoscritti e Rari- è anche conseguenza della reazione del personale che si è sentito beffato dal sedicente rabbino. Egli è riuscito a sfilare sotto ai loro occhi due fascicoli, di dicci fogli ciascuno, dal testo che aveva chiesto in lettura: «Examen mundi», miscellanea di Jedoia Apeninus, stampato a Mantova nel 1476. e del quale esistono copie soltanto nella Biblioteca Palatina di Parma e in quella Comunale di Piacenza. Izchak Schwarz, 61 anni, cosi si chiama l'ungherese con passaporto israeliano arrestato dalla polizia di New York su segnalazione dell'Interpol, ha giocato d'astuzia. Sapeva che gli impiegati, benché scrupolosi e attenti con i testi antichi, non avrebbero potuto capire se dal libro, scritto in ebraico, mancavano pochi fogli. Ha, infatti, strappato quelli che per un occidentale sono gli ultimi capitoli, ma che per un ebreo sono, in realtà, i primi perché la sua scrittura parte da destra. Cosi, quando gli impiegati hanno ritirato e sfogliato (come un libro normale) l'incunabolo, tutto era apparentemente in ordine. -A cominciare dai timbri sulla copertina in pergamena e sulle "pagine di rispetto" Ile pagine bianche) — precisa Angelo Giaccaria, bibliotecario — fino alla numerazione-. Il furto non sarebbe stato scoperto facilmente se la responsabile della sala «Manoscritti e Rari., non avesse avuto buona memoria e non si fosse insospettita. Appreso dai giornali che un presunto rabbino aveva rubato il 30 settembre un salterio ebraico (libro dei salmi di Davide) dalla Biblioteca di Firenze, si è chiesta se il ladro poteva essere -quell'uomo mite, vestito di nero, con una folta barba- che, all'inizio dello stesso mese, per una settimana intera, le aveva chiesto di vedere molti testi in ebraico -per studio e consultazione-. Questa intuizione ha trovato conferma dopo pochi minuti: &dil'-Examen mundi- mancavano i due fascicoli finali. Un particolare che ha consentito alla polizia di identificare il ladro, peraltro già ricercato da Scotland Yard: alla Biblioteca Nazionale di Torino. Izchak Schwarz aveva dato le sue generalità vere. Emanuele Monta icedirettore della Nazionale, Vito Console, con il libro

Persone citate: Angelo Giaccaria, Izchak Schwarz, Leonardo Selvaggi, Vito Console

Luoghi citati: Italia, Mantova, New York, Parma, Piacenza, Roma, Torino