Chiusi il market della nomenklatura

Chiuso il market della nomenklatura Era il più grande e i! più fornito di Mosca: l'accesso riservato a funzionari e dirigenti Chiuso il market della nomenklatura NOSTRO SERVIZIO MOSCA — Il problema della carenza cronica di beni di consumo non ha mai afflitto tutti i sovietici allo stesso modo. Per alcuni è un problema quotidiano che significa trascorrere ore ed ore ir. fila per riuscire ad acquistare generi di prima necessità, altri invece hanno accesso a negozi «speciali» che farebbero invidia a un occidentale. Questi «altri, sono i funzionari di partito e di governo — la cosiddetta nomenklatura —. gli scienziati, gli scrittori, le persone con incarichi di alta responsabilità, i militari, ma non solo: c'è una gerarchla ben precisa nella classificazione delle funzioni, alla quale corrisponde una gerarchia altrettanto rigida di negozi equivalenti. Questo principio non vale solo per i negozi ma anche per gli ospedali, per le case di riposo, per le dacie di campagna, per le automobili con autista, fino ai biglietti d'ingresso per i cinema e teatri. Sono i privilegi riservati all'elite della società sovietica che compensa in questo modo gli stipendi relativamente bassi che riceve per gli incarichi di maggiore responsabilità. Ora. però, il movimento d'opinione messo in marcia dalla glasnost comincia a minare il fondamento di questa logica che ha accettato finora con una certa rassegnazione l'esistenza delle differenze di classe. Un primo risultato è stato già ottenuto: molto presto, a Mosca, il più famoso di questi negozi -speciali- di generi alimentari chiuderà i battenti. Lo ha annunciato Aleksandr Jakovlev, strettissimo collaboratore di Gorbaciov. secondo una fonte sovietica ben informata, durante una riunione con i responsabili dei mezzi di comunicazione. La decisione è stata presa a seguito di una polemica i cui echi sono arrivati fin nelle sale della conferenza del partito. Il -kamikaze della perestrojka- Boris Eltzin disse durante il suo intervento: -Se siamo carenti in qualcosa, qui in una società socialista, questa carenza deve essere sentita da tutti, senza eccezioni-, H suo discorso strappò l'applauso della platea ma provocò la reazione di Jegor Ligaciov che oppose, di rimando, la cifra dell'ammontare di uno stipendio medio di un funzionario di partito: solo 216 rubli (meno di 500 mila lire), sottintendendo che essi meritano, date le loro funzioni, dei compensi addizionali. Gli spacci alimentari riservati alla nomenklatura sono sempre rimasti avvolti da un alone di mistero. Il cittadino medio non sa con esattezza né quanti siano, né dove si trovino e tantomeno cosa si venda di preciso; sa soltanto che vi si possono acquistare merci altrimenti introvabili. Ad esempio: caviale, salmone affumicato, storione, vodka, i migliori vini georgiani, ma anche carne fresca, e una scelta di frutta e verdura che d'inverno sono preziose come l'oro. Sulla cattiva qualità degli spacci alimentari si parla ormai senza timore anche sulla stampa sovietica. Comprensibilmente è uno dei problemi che provoca più malcontenti tra la popolazione. Proprio per questo l'eliminazione dei privilegi e una più eguale redistribuzione dei beni di consumo è uno dei cambiamenti che il cittadino più attende dalla annunciata democratizzazione della so- cietà- p. d. f.

Persone citate: Aleksandr Jakovlev, Boris Eltzin, Gorbaciov, Ligaciov

Luoghi citati: Mosca