Avrebbe salvato l'aereo iraniano

Avrebbe salvato l'aereo iraniano Avrebbe salvato l'aereo iraniano Si tratta di computer di sesta generazione, che vanno anche sotto il nome di neurali, modelli connessionisti, modelli di calcolo parallelo distribuito, reti dinamiche, calcolatori a elaborazione distribuita, neurocalcolatori o sistemi neurali artificiali. Tali macchine non vanno più pensate come un sistema unitario, ma piuttosto come una rete di dispositivi più specializzati che, variamente connessi riescono a risolvere i problemi con gli stessi metodi utilizzati dal cervello umano. Le risposte che forniscono sono anche dello stesso tipo: non solo si o no, ma anche «forse». Con uno di questi calcolatori che sanno dire forse, ma anche essere di estrema precisione su problemi ben definiti, non sarebbe stato possibile un errore come quello del Golfo Persico ai danni dell'aereo iraniano, perché i calcolatori neurali si rivelano imbattibili proprio ai livelli più complessi. Le reti neurali riescono a ricavarsi l'«idea» delle lettere dell'alfabeto e quindi a riconoscere le lettere giuste ancl° se vengono mostrati segni alfabetici fortemente distorti. Non solo. La rete riorganizza le frasi brevi iso¬ lando verbi, avverbi, aggettivi, nomi. Il Dipartimento della Difesa Usa ha finanziato un progetto che nel giro di quattro anni dovrebbe mettere a disposizione delle navi americane neurocalcolatori che potranno evitare disastri come l'abbattimento di aerei civili. Ma, come Arbit ha sottolineato, le nuove macchine risolveranno si alcuni problemi, ma ne creeranno dei nuovi. I campi nei quali potremo aspettarci un sostanziale aiuto sono in realtà quelli nei quali occorronc grandi abilità anche se sarebbe fuorviante considerarli comportamenti intelligenti. Così ad esempio sarà possibile ritrovare delle informazioni immagazzinate in banche dati usando parole libere. Il computer di sesta generazione sarà capace di capire le relazioni fra le parole e quindi di andare a pescare, fra tante altre, proprio l'informazione cercata. Grandi progressi si avranno anche nel riconoscimento del parlato. Potranno essere affinati prodotti di recente annuncio come il Voxpc della Olivetti e l'analogo sistema della Ibm che consentono di comunicare a viva voce con calcolatori da tavolo. Un calcolatore neurale riuscirà a capire il significato delle parole dal contesto del discorso, a prescindere dunque dalle differenti pronunce. Nella corsa alla realizzazione di queste macchine che superano la logica sequenziale dei normali calcolatori — istruzioni date una alla volta secondo programma — l'Europa si trova in una posizione intermedia fra Stati Uniti e Giappone. L'apertura dei mercati europei nel 1992, se diventerà motivo di stretta collaborazione fra le varie istituzioni di ricerca europea, giocherà senz'altro un ruolo fondamentale perché il vecchio continente faccia sentire la sua voce nel mondo. Questi studi coinvolgono infatti discipline che finora erano viste come staccate una dall'altra: informatica, ingegneria, neuroscienze, scienze cognitive e della visione, psicologia, filosofia, teologia. In queste interdisciplinarità avrà certamente buon gioco la tendenza europea a una specializzazione meno spinta in favore di una formazione più completa e globale. Stefano Pavan

Persone citate: Stefano Pavan

Luoghi citati: Europa, Giappone, Stati Uniti