Un restauro «trasparente» curerà la fontana di Trevi di Andrea Di Robilant
Un restauro «trasparente» curerà la fontana di Trevi Da oc.tembre, un recinto di plastica permetterà di osservare i lavori Un restauro «trasparente» curerà la fontana di Trevi «Sarà un'attrattiva per i turisti» - Le spese, mille e 300 milioni, coperte da uno sponsor ROMA — La Fontana di Trevi — una dei monumenti più amati e più malconci della capitale — sarà finalmente restaurata. A settembre un'equipe di specialisti armati di disincrostatori, microsabbiatrici, vibroincisori nonché di martelli e scalpelli inizierà un complesso intervento per rimettere in sesto la celebre fontana. E c'è una seconda buona notizia: un recinto trasparente di Lcxan alto poco più di 2 metri permetterà ai turisti di seguire il restauro. «E' la prima mostra di questo tipo in Italia», precisa l'architetto Italo Ceccarelli, direttore dell'ufficio tecnico del Comune. «/ lavori saranno un'attrazione aggiuntiva che potrebbe addirittura richiamare più turisti del solito». Il progetto è stato presentato ieri in Campidoglio dal sindaco Nicola Signorello. I lavori, che verranno eseguiti dalla Archires srl, dureranno fino alla fine del 1989. Si prevede un costo complessivo di 1.3 miliardi di lire, interamente coperto dalla Assitalia. Ogni giorno migliaia di turisti vanno a gettare monetine portafortuna nel bacino della fontana, fatta erigere da Papa Clemente XII attorno alla metà del Settecento. Non è chiaro se sarà permesso o meno tirare le monetine al di sopra del recinto di Lexan durante i lavori. Alcuni hanno espresso il parere che la consuetudine potesse dar fastidio ai restauratori ed hanno suggerito l'installazione di apposite cassette. «La massa di monetine che giace in fondo alla vasca — ha comunque precisato l'architetto Ceccarelli — non danneggia minimamente la fontana». La causa principale del degrado sarebbe il vapore che l'avviluppa. «C'è un'umidità permanente — ha detto — una situazione da Amazzonia». Questo clima particolare favorisce la crescita di micro-organismi e micro-vegetazioni, «specie nella nicchia, che è diventata una vera e propria serra». All'umidità si aggiunge l'inquinamento dell'aria, che annerisce le figure del monumento e trasforma lentamente il calcare in gesso. La ruggine delle tubature interne viene trasportata dall'acqua, provocando striature rossastre sul marmo. Gli intonaci sono dilavati e scuriti dalle polveri, mentre gli infissi di legno sono fatiscenti. Il progressivo degrado ha ormai «sfigurato» la fontana di Trevi, realizzata da Nicola Salvi e altri architetti del Settecento come «fontana terminale» dell'acquedotto Vergine, ai piedi del Quirinale. Il monumento rappresenta la reggia di Oceano, il quale si protende verso l'acqua su un cocchio conchigliforme. trainato da cavalli marini e tritoni. La ricchezza del complesso sta anche nella varietà degli elementi: travertino, mar¬ mo, stucchi, specchiature intonacate, inserti di bronzo e infissi di legno. «Questa diversità non faciliterà certo l'operazione di restauro», ha detto l'architetto Ceccarelli. «In compenso ci permetterà di applicare — in alcuni casi per la prima volta — molte cognizioni recentemente acquisite in questo campo. In questo senso sarà una specie di laboratorio». Quello della Fontana di Trevi è l'ultimo di una serie di importanti restauri nella capitale sponsorizzati da società private. Alcune voci di minoranza — tra cui quella dello storico dell'arte e ex sindaco di Roma Giulio Carlo Argan — sostengono che sia sbagliato affidarsi in modo eccessivo ai privati per rimettere in sesto il patrimonio artistico del Paese. I privati — dicono queste voci — vogliono finanziare operazioni su monumenti molto noti al pubblico e non su beni meno famosi ma magari culturalmente importanti. E ciò impedirebbe di programmare una articolata politica del restauro. «Questa è una solenne sciocchezza», ha ribattuto ieri l'assessore alla Cultura Ludovico Gatto. «Noi dobbiamo scontare l'inerzia dello Stato, che mette la cultura sempre all'ultimo posto. La sponsorizzazione privata è l'unico modo che abbiamo per restaurare i nostri monumenti». Il Comune di Roma riserva il 3 per cento delle proprie risorse ai beni culturali. «Con tutto quello che abbiamo da sistemare — ha detto Gatto — dovremmo disporre almeno del 10 per cento-. L'assessore ha aggiunto che l'aiuto finanziario dei privati non impedisce al Comune di avere una strategia del restauro. «In questo momento puntiamo al recupero di fontane, statue, monumenti, cioè ('arredo urbano». Quella di Trevi è la terza fontana ad essere restaurata grazie a sponsor privati, dopo la Barcaccia di piazza di Spagna e il Tritone di piazza Barberini. Andrea di Robilant i>*-fe- ifc II fotomontaggio mostra la recinzione trasparente che sarà posta attorno alla Fontana di Trevi
Persone citate: Carlo Argan, Ceccarelli, Clemente Xii, Italo Ceccarelli, La Fontana, Ludovico Gatto, Nicola Salvi, Nicola Signorello
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