Rambo non è più di moda

Rambo non è più di moda Chiusa a Firenze la rassegna Pitti Uomo per la primavera-estate '89 Rambo non è più di moda No ai vestiti arrossivi, si punta sulla comodità - Torna la maglieria in filati sottili con piccoli motivi - Di rigore il gilet - Il blouson, non più sportivo, è corto e in seta FIRENZE — Si e chiusa ieri la rassegna Pitto Uomo Italia. Sgomberali gli stand, spenti i ventilatori a pale, retro come tanta moda maschile- e in aiuto di un condizionamento d'aria neutralizzato dalla canicola e dagli spot. Tirate le somme, meditato sul ritorno dei compratori tedeschi, sulla folla di giapponesi, sulla curiosità degli iraniani. Senza gridare alla ripresa in lettere maiuscole, un'edizione vivace, aggiornata anche se le novità giocano al minimo e muta il tono più che la sostanza per un'eleganza curata in ogni capo del guardaroba. Ne aggressivo, ne sciatto, l'uomo di primavera-estate indossa abiti luminosi, anche di luce fredda ed è piacevole al tatto. L'altra estate si accorse della scivolosa morbidezza dei tessuti a microfibre, che ora resiste, ma viene spostata in spolverini o giacconi, cose sport da posare, se si vuole, .su abiti in cotoni, che ora si sbagliano per lane o viceversa, tanto il finissaggio cambia la mano, e quindi apparenza. Un esercito che Cerniti propone a chi voglia vestire giacche particolarmente svuotate di struttura, ma condotte a restare, anche sbottonati l'unico o i tre bottoni, di perfetta cadenza. Ce un preciso gusto italiano, senza pensare a juppies o a edoardiane attillatezze e il falso unito dei completi, nella gamma del sabbia o nel blu. spenge i Galles, i quadrigliati per un vestire mai appariscente, nemmeno ne! colore. Una struttura porosa nelle lane a primavera, un tessuto aerato per la stagione calda, concedono a Luciano Barbera di costruire, con proporzioni studiate, giacche a svi¬ luppo sartoriale e di declinarle nella sfera del beige, de! coloniale o di un mattonato spento, usato anche per pantaloni in seta lavata e a!ferrato al volo dall'esempio deila divisa portata da una equipe dell'Admiral Cup. E' il momento dell'abito .■couture» che l'Industria vuole anche d'estate, e il momento di stilisti come Isaia che dosa, attenendosi al ritmo delle occasioni, abili e spezzali in gabardine, in soffusi Galles, in popeline di cotone, lini fantasia, molto soffici le tinte, inclusi i verdi kaki. E' il momento delle lince ed accessori accordati, come da Smalto, che ricompone nella linea tradizionale la giacca piuma, ma con un richiamo alla sahariana, e la correda di una precisa offerta di polo, diverse da quelle dedicate all'abito classico in fresco di lana. La maglieria sogna infatti un notevole balzo, come presenza autonoma, nel tramonto, al di iuori delle occasioni sportive, del pulì in felpa, e sotto la giacca. In filati sottili, con piccoli motivi, è la maglietta di lilo di Scozia, in colon che si addensano o si dilatano fra verde, viola, grigio e bianco, vista da Tallia di Delfino, in lavorazioni impercettibilmente traforate, il ricamo sul taschino o la stampa ripassata a punto pieno per scene di golf, pesca, barca. Un pulì in cachemere puro, color latte non raggiunge i duecento grammi di peso nella sua esilità. C'è la polo ma ritorna l'argentina, non manca il twin-set in cotone a toni delicati e la linea semplice e dotata di dettagli personalizzati, il giro collo regimental da Malo, l'inserto in tessuto di lino un po' dovunque. L'insistenza del gilet e non solo negli abiti interi, in una sovrapposizione di tessuti uno più lieve dell'altro, non ha impedito il ritorno prepotente del blouson, che però ha perduto ogni connotato sport: corto quasi sempre, è in seta, debitamente opalescente, in jersey con bordi in maglia, da Coveri che ha nuovissime giacche ancora in jersey più compatto degli stessi colori pastello. Anche quando è impermeabile, nei toni sabbia o granata smorto, il blouson conserva cittadinanza metropolitana, come quelli in pelle colore pompeiano di Gherardini. Intanto la chiarezza del color ghiaccio, del verdino, del senape polveroso muta il capo antipioggia: da Ballarini i grandi carré volanti, i dettagli a carico della cintura, le doppie tasche fanno d'un imper un elegante spolverino. E da Allegri si e visto in tinte burrose. le stesse degli impermeabili in cotone mano pesca, il grande mantello per le burrasche d'aprile, interamente in seta color corda. Lucia Sollazzo

Persone citate: Allegri, Ballarini, Coveri, Gherardini, Lucia Sollazzo, Luciano Barbera, Tallia

Luoghi citati: Firenze, Galles, Italia, Malo, Scozia