Per aver ucciso tre banditi arrestati due commercianti

Per aver ucciso tre banditi arrestati due commercianti Palermo, uno per salvare l'incasso, l'altro per difendere la casa dai ladri Per aver ucciso tre banditi arrestati due commercianti Il capo della Mobile: «Non si può ammazzare per un bene patrimoniale» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Vittime o «giustizieri»? I proprietari di una rosticceria e di una pizzeria che domenica hanno ucciso due ladri e un rapinatore, rispettivamente a Villabate e Monreale, due grossi centri della cintura palermitana, sono stati arrestati dai carabinieri e rinchiusi nel carcere dell'Ucciardone a disposizione dell'autorità giudiziaria. Nel suo ufficio di capo della squadra mobile, il vicequestore Antonio Nicchi non ha dubbi: -La legge è chiara, quando non vi è un reale pericolo per la propria vita, non si può uccidere una persona per salvaguardare un bene patrimoniale. Cosi, quando gli scippatori e i rapinatori si allontanano inseguiti dalla polizia, non vengono ammazzati, ma si cerca di catturarli. E se poi fuggono, pazienza-. Tanto a Villabate quanto a Monreale, però, ieri i cronisti hanno raccolto commenti parecchio contrastan¬ ti. C'è anche chi dice, come una donna che poi si chiude immediatemente in casa per non farsi riconoscere, che -non è giusta questa legge che si ritorce contro chi cerca solamente di difendersi-. Ma restiamo ai fatti. Lorenzo BLUitteri, 26 anni, ha ucciso a Villabate, con una carabina «Chambered. calibro 22, Angelo Conti di 19 anni, e Angelo Calafiore di 28, che pochi giorni fa aveva sposato la ragazza con la quale era fuggito da casa e che gli aveva dato un bambino. Billitteri li ha sorpresi nel primo pomeriggio di domenica mentre lasciavano un alloggio di sua proprietà, ai margini di un vasto agrumeto in via dei Peloritani. E con, loro portavano via anche un televisore. Per entrare nell'appartamento i due giovani avevano tagliato la recinzione del giardino e divelto un'inferriata. Billitteri aveva fatto installare da poco un sistema d'allarme, che però domeni¬ ca ha fatto cilecca, forse perché i proprietari non sapevano ancora azionarlo. Dopo due furti, il rosticciere ce l'aveva a morte con i ladri e. quando se li è trovati da- vanti, ha sparato. Ora è rinchiuso in una cella del carcere dell'Ucciardone. Per Antonino Mandala, che a Monreale ha ucciso a pistolettate Salvatore Accetta, di 23 anni, e ferito il complice e coetaneo di questi Nicolo Sposito, invece è scattata l'imputazione di eccesso colposo in legittima difesa. I due giovani l'avevano affrontato nei pressi del celebre duomo normanno per portargli via l'incasso, ma l'uomo aveva reagito sparando prima di loro. Nel 1976 una sorella del proprietario della pizzeria, Graziella Mandala sposata con il costruttore edile Giuseppe Quartuccio, fu rapita e rilasciata una settimana dopo. Non venne pagato riscatto perché qualcuno «convinse» i banditi a liberare l'ostaggio senza ottenere nulla in cambio. Undici persone ritenute implicate in quel sequestro, furono assassinate una dopo l'altra in poco meno di due anni. a.r.

Luoghi citati: Monreale, Palermo, Villabate