Sui programmi Pininfarina pesa la crisi della Allantè

Sui programmi Pininfarina pesa la crisi della Allantè Dopo un '87 difficile il gruppo torinese rivede le strategie Sui programmi Pininfarina pesa la crisi della Allantè TORINO — La settimana scorsa, all'assemblea della .Pininfarina Holding., sono stati resi noti i dati '87 chiusi con un utile invariato rispetto all'86 intomo agli 8 miliardi di lire, ma con un fatturato consolidato di 361 miliardi contro i 243 dell'anno prima. Un'impresa solida dunque, che sembra aver superato senza traumi le difficoltà create dal calo produttivo dell'Aliante, la vettura sportiva di gran lusso, frutto dell'accordo tra la Cadillac (General Motors) e la Pininfarina. Ad Andrea Pininfarina (31 anni, secondogenito dell'attuale presidente della Confindustria), direttore generale della «Industrie Pininfarina., che rappresenta il 90% del fatturato di Gruppo, abbiamo rivolto alcune domande. Come si presenta l'andamento del Gruppo dopo i primi sei mesi '88? «n consuntivo al 30 giugno '88 non è esaltante, soprattutto se raffrontato allo stesso periodo '87. Ha influito il calo di produzione dell'Aliante, iniziato nell'ottobre '87 e che si protrarrà per tutto l'anno. Quando ci è stato chiesto dalla Cadillac di diminuire la produzione ci siamo resi conto della portata della richiesta. Non si trattava solo di una fattore stagionale, ma di un problema strutturale che richiedeva di posizionare diversamente le nostre risorse di produzione. A questo punto abbiamo deciso di accentrare tutte quelle lavorazioni decentrate e, parallelamente, acquisire nuove lavorazioni. Questo è facile a dirsi ma vuole tempi medio-lunghi per essere realizzato, per cui 11 primo semestre '88 ha ancora sofferto di carenza produttiva. Per quanto riguarda, invece, i settori del design e dell'engineering, la situazione si presenta buona, non tale però da compensare il problema precedente.. Quali sono le sue previsioni per l'88? •Rendendo guadualmente operativo il piano di accentramento e di acquisizioni di nuove lavorazioni, possiamo prevedere che quest'anno si chiuderà con una riduzione del fatturato consolidato dai 361 miliardi dell'87 a 315. mantenendo peraltro margini operativi e risultati netti sostanziamente invariati e migliorando, quindi, nettamente l'efficienza di gestione.. In breve, cosa è successo realmente con questa Aliante? ■ Tutti i dati di produzione divulgati dalla Cadillac a più riprese ancor prima dell'inizio della produzione, si riferivano al regime massimo. Il mercato ha, invece, risposto ad un prodotto nuovo per la Cadillac sia per livello di prezzo, sia per tipologia di prodotto, sia per caratteristiche della rete commerciale, in un modo inferiore alle previsioni.. Allora l'Aliante è stato un buco. • La risposta è no, per almeno due ragioni: il programma Aliante ha consentito alla Pininfarina di acquisire capacità progettative e di sviluppo di cui oggi beneficiano tutta la nostra struttura e tutti i nostri clienti: in secondo luogo, stiamo completando il piano di razionalizzazione delle nostre risorse produttive, per cui l'Aliante è diventata oggi una buona commessa. Siamo riusciti, infatti, a ridurre il punto di pareggio, rendendola redditiva. E il modernissimo stabilimento di San Giorgio, nato proprio per l'Aliante, che fine farà? •L'investimento di San Oiorgio era stato concepito con caratteristiche modulari, tale da rendere possibile e facile l'inserimento di nuove lavorazioni. Oggi a San Giorgio, oltre all'Aliante, produciamo la Ferrari Testa Rossa e collaudiamo le vetture meccanizzate che costruiamo per l'Alfa Lancia, ossia la Thema station wagon e l'Alfa Romeo spyder.. Renzo Villare Sergio Pininfarina, maestro dello «styllng. automobilistico e da cinque settimane presidente nazionale della Confindustria, ha ricevuto ieri a Firenze il «Premio classico Italia», giunto alla terza edizione.

Persone citate: Andrea Pininfarina, Pininfarina, Renzo Villare, Sergio Pininfarina

Luoghi citati: Firenze, Italia, Torino