La Fiat il giorno dopo

La Fiat, il giorno dopo Il sindacato si interroga sullo sciopero e domani decide La Fiat, il giorno dopo Nei più grossi stabilimenti su 90 mila operai ha scioperato uno su tre - Analisi sul «fallimento» di Mirafiori ROMA — .£' la prima volta nella storia delle relazioni industriali italiane che imprenditori e sindacati litigano per dare dei soldi ai lavoratori-. Si tratta di una considerazione, forse la più originale, fatta ieri da un sindacalista -i.' giorno dopo lo sciopero alla Fiat- nel tentativo di analizzare i motivi che hanno fortemente ridotto l'adesione alla fermata di quattro ore indetta dai tre sindacati dei metalmeccanici. Mirafiori. che da sempre è il punto di riferimento per tutto il lavoro italiano, com'è noto, ha fortemente deluso. I sindacati hanno indicato una percentuale di scioperanti del 25 per cento che però, stando alle cifre dell'azienda, è ancora più bassa (Carrozzeria 12 per cento: Meccanica 21.7 per cento: Presse 11.3 per cento). Parecchi dirigenti sindacali non hanno nascosto la delusione -speravamo di piùparlando esplicitamente di •fallimento-. Altrove, per esempio all'Alfa di Arese, le cose sono andate meglio: 48,6 per cento di scioperanti secondo la Fiat. 60 per cento secondo i sindacati. Il primato negativo è sialo conseguito da Cassino: 7.4 per cento di assenti secondo l'azienda; circa il 10 per cento per i sindacati. A Cassino è accaduto che di fronte alle otto ore di sciopero proclamate dalla Fiom e le quattro ore sostenute da Firn e Uilm gli operai sono entrati in fabbrica in massa frastornati da queste polemiche con megafoni a pieno volume ai cancelli dello stabilimento. E' sempre difficile sintetizzare un panorama composto da decine di aziende con dati a volte contrastanti ed a -macchia di leopardo'. Si può tentare una sintesi riguardante i maggiori stabilimenti. Mettendo insieme gli operai di Mirafiori, Rivalta, Cassino. Pomigliano. Arese, Spa di Stura. Termoli, Termini Imerese e Lancia di Chivasso si superano le 90 mila unità, cioè il nucleo più rilevante dei lavoratori chiamati allo sciopero. I tre sindacati nel comunicato nazionale hanno affermalo che lo sciopero (in tutto il Gruppo Fiat) è riuscito al 65 per cento. Prendendo in considerazione questi 90 mila operai l'adesione allo sciopero oscil¬ la tra il 28 e il 30 per cento (la percentuale sarebbe ancora più bassa includendo gli impiegati). I sindacalisti torinesi, che meglio di tutti hanno il termometro di Mirafiori. non hanno fatto commenti elusivi. Canavero, segretario della Firn, ha detto: .Siamo poco al di sotto della norma degli scioperi a Mirafiori. Sinceramente pensavo a qualcosa di più. All'interno l'azienda ha fatto un lavoro capillare lasciando capire che ci sarebbero parecchi soldi-. Rossetto della Uilm piemontese ha dichiarato: • E' un risultato scarso e deludente. Credo che debba farci riflettere. Adesso bisogna andare a vedere la proposta Fiat fino in fondo e magari diradare le nebbie che possono aver illuso troppi lavoratori-, Damiano, segretario piemontese^ della Fiom. definisce Mirafiori • un punto negativo- in una regione che -ha insto però parecchie cose buone: A giudizio di Damiano «te percentuali di Mirafiori sono pressappoco analoglie a quelle dello sciopero del 25 novembre 1987-. In più il sindacalista ricorda che nell'ultimo rinnovo contrattuale •solo due scioperi riuscirono a Mirafiori e gli altri ebbero percentuali basse-. Adesso che cosa accadrà? L'appuntamento è per domani: i tre segretari generali dei metalmeccanici (Airoldi per la Fiom, Morese per la Firn e Lotito per la Uilm) si incontrano per definire l'atteggiamento da tenere nei confronti della Fiat e le formule per chiedere all'azienda l'apertura concreta del negoziato. L'opinione più diffusa è che -il giorno dopo lo sciopero» contenga una esortazione venuta da tutti i dipendenti -sia quelli che hanno scioperato, sia quelli che hanno lavorato- : andare a vedere fino in fondo la proposta .e sfidare la Fiat sul suo terreno per valutare se la proposta è "moderna e generosa" come ha detto l'avvocato Agnelli-. Per Fiom-Fim-Utlm domani concordare un atteggiamento unitario sarà quasi -obbligatorio- però non è detto che sarà facile perché mentre Firn e Uilm appaiono più decise, la Fiom ha ancora parecchi dubbi. Sergio Devecchi Giorgio Benvenuto Cesare Damiano Dove cambia l'occupazione Fiat SETTORI 1987 1986 Automobili 129.818 98.976 Veicoli industrial! 35.962 36.053 Trattori/M.M.T. 14.138 16.356 Prodotti metallurgies 11.368 11.780 Component! veicolistici 27.982) Componenti industriali 8.156 > 42.099 Lubrificanti 618) Mezzi e Sist. produzione 4.871 4.231 Ingegneria civile 4.224 2.397 Prodotti e Sist. ferr. 1.405 1.155 Aviazione 4.656 4.526 Telecomunicazioni 5.366 4.933 Editoria e Comunicaz. 1.337 1.317 Snia 15.392 — Diverse ed elisioni 5.285, 6.470 GRUPPO 270.578 230.293

Persone citate: Agnelli, Airoldi, Canavero, Cassino, Cesare Damiano, Giorgio Benvenuto, Lotito, Morese, Sergio Devecchi

Luoghi citati: Arese, Cassino, Chivasso, Rivalta, Roma, Termini Imerese, Termoli