«Uccisero Siani per fare un favore» Il pg ha chiesto il rinvio a giudizio

«Uccisero Siani per fare un favore» il pg ha chiesto in rinvio a giudizio Per il giornalista assassinato sotto accusa i tre uomini scarcerati «Uccisero Siani per fare un favore» il pg ha chiesto in rinvio a giudizio Napoli, il difensore di uno degli indiziati denuncia il magistrato per aver influenzato i testimoni NAPOLI — Alla scarcerazione dei presunti assassini, l'accusa risponde con una richiesta di rinvio a giudizio. In centoventi cartelle il procuratore generale Aldo Vessia ribadisce la sua tesi: ad ammazzare il giovane giornalista Giancarlo Siani. caduto in un agguato due anni e mezzo fa, sono stati uno studente fuori corso dalle importanti e vantate amicizie e un «manovale» della camorra di Forcella. Ad or¬ dinare il delitto fu un boss che esaudì la richiesta partita dalla malavita di Torre Annunziata dove il cronista ave^a a lungo lavorato. Giorgio Rubolino. Giuseppe Calcavccchia e Ciro Giuliano, per il pg vanno processati in base a quegli stessi elementi che indussero il magistrato a firmare il 20 ottobre scorso i tre ordini di cattura che rappresentarono una clamorosa svolta nell'inchiesta. La requisitoria, depositata nella cancelleria dell'ufficio istruzione, sarà da domani sulla scrivania del giudice Guglielmo Paimeri che quei medesimi elementi non ha ritenuto sufficienti a tenere in galera due dei tre imputati, Giuliano e Calcavecchia, scarcerati — su istanza dei difensori — due mesi or sono. Un autentico «braccio di ferro» tra procura e giudice istruttore, sancito dal ricorso al tribunale della libertà presentato da Vessia dopo la decisione di Palmeri. A disorientare quanti attendono ancora la verità sulla morte . di un giornalista che per anni era stato attento testimone di una difficile realtà di provincia, ci sono anche le polemiche sul «caso» Rubolino. Il difensore del giovane, l'avvocato Angelo Oerbohe, in un voluminoso dossier consegnato alla procura della Repubblica di Salerno ha denunciato Vessia per aver costretto con promesse e pressioni alcuni testimoni dell'inchiesta a sostenere il suo castello accusatorio. Ma su che basi il procuratore generale che aveva avocato a sé un'inchiesta fino ad allora senza sbocchi avanza la sua richiesta di rinvio a giudizio? L'ex fidanzata di Giorgio Rubolino, Josephine Castelli, il sedicente avvocato Antonio Ferrara, consulente delle cooperative di ex detenuti, ed un amico di Siani, Sandro Palmieri, sono i tre personaggichiave sui quali Vessia ha scommesso. In un vortice di ammissioni e ritrattazioni si delinea lo scenario del delitto: Rubolino era 11 ad indicare a Calcavecchia l'obiettivo. I sicari obbedirono a Ciro Giuliano che aveva stipulato un patto con la camorra di Torre Annunziata per eliminare un giornalista «scomodo». Movente che è apparso nebuloso agli occhi del giudice Palmeri, come emerge dall'ordinanza di scarcerazione. Il contrasto di vedute pare fondarsi su di una considerazione: se gli alleati cui Giuliano avrebbe fatto un • favore'» restano nell'ombra, l'inchiesta ha ancora molte cose da chiarire. m. c.

Luoghi citati: Napoli, Salerno, Torre Annunziata